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Anche la terza sessione delle finali olimpiche a Tokyo 2020 sorride agli azzurri. Pur senza medaglie da celebrare l’Italia può festeggiare Federica Pellegrini (in copertina) che, prossima ai 33 anni (li compirà il 5 agosto), conquista caparbiamente la quinta finale consecutiva nella stessa specialità, i 200 stile libero, unica donna a riuscirci. Fra gli uomini soltanto l’eccelso Michael Phelps può vantarsi di una simile impresa: dal 2000 al 2016 ha disputato cinque finali consecutive nei 200 farfalla.
Che Federica potesse riuscire in questa impresa non avevamo dubbi, anche dopo l’opaca sua prestazione in batteria. Come avevamo scritto, e come lei stessa ha ammesso, nuotare la distanza attorno all’1:56 (all’ultimo Sette Colli aveva nuotato in 1:56.23) è per lei un esercizio della sua memoria atletica, non un problema. Il suo 1:56.44 (27.54/57.11/1:27.04) le è valso il terzo tempo nella seconda semifinale, settimo di accesso alla finale.
La più veloce è l’australiana Ariarne Titmus, in 1:54.82. La fresca vincitrice dei 400 stile libero può sgambettare nuovamente Katie Ledecky anche in questa specialità, soprattutto se riuscirà a migliorare il record del mondo di 1:52.98 stabilito da Federica Pellegrini ai Mondiali di Roma 2009, con full body gommato. L’americana, che ha realizzato il terzo tempo di qualificazione con 1:55.34, è preceduta anche dalla nuotatrice di Hong Kong Siobhan Haughey, in 1:55.16.
La Pellegrini non si fa illusioni e dice di non puntare al podio, per il quale “sono favorite le atlete più giovani”, ma ora che ha raggiunto l’obiettivo può nuotare la finale con leggerezza di spirito, la cattiveria e la determinazione di sempre e, supportata dall’immensa esperienza, nulla le è precluso. Nelle quattro finali precedenti Federica ha vinto due medaglie: l’argento ad Atene 2004, a 16 anni appena compiuti (più giovane italiana su un podio olimpico individuale), e l’oro Pechino 2008 (prima azzurra a vincere l’oro olimpico). Poi il quinto posto a Londra 2012 e il quarto a Rio 2016.
I 100 dorso femminili sono appannaggio della favorita, neo primatista mondiale, la ventenne australiana Kaylee McKeown (foto sotto) che con 57.47 – a 3 centesimi dal proprio record - precede due ex primatiste, la canadese Kylie Masse con 57.72 e l’americana Regan Smith con 58.05, e l’altra americana Ryan White, quarta in 58.43.
Uno-due dei russi nei 100 dorso maschili ma con una sorpresa: vince Evgeny Rylov (foto sotto), finora più noto per i suoi successi nei 200 metri – due titoli mondiali per lui, a Budapest 2017 e Gwangju 2019 - su Kliment Kolesnikov, più quotato sulle distanze brevi (agli Europei di Budapest di quest’anno aveva stabilito il record del mondo dei 50 metri) che a metà gara aveva virato in testa per 6 centesimi. Il tempo del vincitore, 51.98, rappresenta il nuovo record europeo (4° crono all time) ed è più veloce di soli 2 centesimi rispetto a quello del connazionale che tocca in 52 secondi netti. Per la medaglia di bronzo la spunta l’americano Ryan Murphy, tre medaglie d’oro a Rio 2016, che tocca in 52.19, e per 11 centesimi soffia il terzo posto a Thomas Ceccon (foto in basso). Il ventenne vicentino ritocca il proprio record italiano portandolo da 52.48 a 52.30 (25.54). Una straordinaria prova di classe e di carattere la sua.
Ricambio generazionale anche nei 100 rana femminili dove l’americana Lilly King - campionessa uscente, primatista mondiale, due volte campionessa del mondo e favorita della vigilia, è soltanto terza con 1:05.54, preceduta per la medaglia d’oro dalla sorprendente connazionale - diciassettenne (è nata nel 2004), prima nuotatrice dell’Alaska in Nazionale - Lydia Jacoby, che vince in 1:04.95 (6° tempo all time), e per la medaglia d’argento la coetanea – entrambe hanno 24 anni - sudafricana Tatjana Schoenmaker che tocca in 1:05.22. Per la King è la prima sconfitta dal 2015 (nella foto sotto le tre nuotatrici dopo l’arrivo). Martina Carraro è settima in 1:06.19 (30.98), tempo più veloce rispetto alla semifinale (1:06.50) ma stesso piazzamento.
Nei 200 stile libero Tom Dean e Duncan Scott (foto sotto) regalano alla Gran Bretagna la prima doppietta in una piscina olimpionica in 113 anni. Lo scozzese Scott aveva ottenuto il miglior tempo di qualificazione. Il sudcoreano Sun-woo Hwang è il più veloce nei primi 150 metri, con uno split da record mondiale nell’ultima virata; poi cede e lascia via libera alla rimonta dei due britannici. Nel concitato finale, all’ultima bracciata, la vittoria arride a Dean, 21 anni, in 1:44.22, record nazionale. Un risultato notevole per lui che aveva contratto per due volte il Covid-19 e aveva interrotto gli allenamenti per un lungo periodo. Scott, sconfitto per soli 4 centesimi, si accontenta della medaglia d’argento. Per il terzo posto il brasiliano Fernando Scheffer precede di 2 soli centesimi il romeno David Popovici, rivelazione degli Europei Juniores di Roma, e conquista la medaglia di bronzo in 1:44.66.
Semifinali
Nei 200 farfalla Federico Burdisso va in finale con il quarto tempo, 1:55.11. Davanti a lui il primatista mondiale, l’ungherese Kristof Milak, in 1:52.22, il brasiliano Leonardo De Deus in 1:54.97 e l’olimpionico di Londra, Chad Le Clos. Per l’azzurro, che vanta un miglior tempo di 1:54.28 (record italiano) ed è medagliato europeo nonché quarto ai Mondiali 2019, medaglia difficile ma non impossibile.
Nelle semifinali dei 200 misti femminili le azzurre Sara Franceschi e Ilaria Cusinato nuotano sotto tono e finiscono rispettivamente al 13° e 14° posto, in 2:11.71 (p.p. 2:10.26) e 2:12.10 (p.p. 2:10.25). Eliminate. La migliore è l’americana Kate Douglass, con 2:09.21; poi la britannica Abbie Wood 2:09.56, l’altra americana Alex Walsh 2:09.57. Si qualifica, malinconicamente con il settimo tempo, 2:10.22, anche l’ungherese Katinka Hosszu, 32 anni, medaglia d’oro a Rio 2016.
Risultati completi: https://olympics.com/tokyo-2020/olympic-games/en/results/swimming/olympic-schedule-and-results.htm