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Nell’Olimpiade delle novità e del rinnovamento anche nel settore femminile non sono mancate le grandi sorprese, certamente meno numerose rispetto al settore maschile, perché sostanzialmente sono state soltanto tre (se si può considerare tale il successo della Shiwen YE nei 400 misti), ma in qualche modo ancora più clamorose. Le favorite per la conquista di uno dei 13 titoli olimpici 2012 erano tutte in possesso di almeno uno dei quarti di nobiltà ritenuti necessari per onorare il pronostico: il titolo di campione olimpico uscente; di campione del mondo in carica; di primatista del mondo o di leader mondiale stagionale. Questi “titoli di credito” coincidevano a Londra in una stessa nuotatrice in un solo caso: quello della britannica Rebecca ADLINGTON, considerata esperti, tecnici e scommettitori una certezza negli 800 stile libero.
LEDECKY: la nuova EVANS?
Negli 800 stile libero il banco è stato fatto saltare da Kathleen LEDECKY (USA), che proveniva da molto lontano, avendo nuotato nel 2011 in 8:36.05, il 55° tempo mondiale sulla distanza. L’occasione in cui ciò era avvenuto coincideva proprio con l’ultima manifestazione della stagione, i Campionati Nazionali Juniores degli Stati Uniti: era l’ 8/08/2011.
La quindicenne statunitense aveva poi compiuto un balzo formidabile in occasione dei Trials Olimpici di Omaha, dove aveva messo a segno la seconda prestazione mondiale dell’anno con il tempo di 8:19.78. Nella finale londinese ha demolito la concorrenza con uno spaventoso passaggio a metà gara in 4:04.34, un tempo addirittura migliore del suo personale di 4:05.00, realizzato in occasione delle selezione di Omaha: una gara dentro o fuori, per la quale la condizione doveva già essere quella massima.
La ADLINGTON e la danese Lotta FRIIS, considerata la sfidante naturale della britannica in virtù del bronzo olimpico 2008, del titolo mondiale 2009 e dell’argento nel 2011, non hanno potuto difendere neppure il secondo posto, andato alla spagnola Mireja BELMONTE in 8.18.76. Le due migliori specialiste del quadriennio precedente Londra hanno concluso rispettivamente in terza posizione la britannica e addirittura in una malinconica quinta in 8:23.86 la danese.
Nella storia delle Olimpiadi la LEDECKY diviene l’ultima nuotatrice a conquistare il titolo su questa distanza, che dal 2016 non sarà più disputata per lasciar posto ai 1500.
Per molti osservatori la LEDECKY potrebbe in futuro rappresentare, nella storia del mezzofondo internazionale, una figura paragonabile a quella della mitica Janet EVANS, due volte campionessa olimpica negli 800 (1988-1992) ed una nei 400 (1988). La statunitense restò in vetta alla graduatorie degli 800 stile libero dal 22 marzo 1988, data del suo primo record mondiale (8:17.12), fino al 16 agosto 2008, quando il secondo primato del mondo della EVANS, da lei stabilito a Tokio il 20 agosto 1989 con il tempo di 8:16.22, cadde nella finale olimpica di Pechino per merito della ADLINGTON (8:14.10).
Il record mondiale che resistette quasi 19 anni: Janet Evans 800 stile libero
Tempo |
Atleta |
Nascita |
NOC |
Luogo |
Data |
8:16.22 |
EVANS Janet |
1971 |
USA |
Tokyo |
20/08/1989 |
8:14.10 |
ADLINGTON Rebecca |
1989 |
GBR |
Pechino |
16/08/2008 |
Ruta MEILUTYTE: la nuova regina dei 100 rana
Rebecca SONI era un’altra delle nuotatrici che sembrava possedere nelle due gare di rana tutte le credenziali necessarie per conquistate l’oro nei Giochi di Londra.
Nei 200 rana riuniva nella sua persona il titolo di campionessa e primatista olimpica, di campionessa del mondo, di leader stagionale e di detentrice della seconda prestazione mondiale di ogni epoca, ad un solo decimo di secondo dalla primatista del mondo, la canadese Annamay PIERSE (2:20.12), per altro non qualificata per Londra. Tutto ciò la rendeva un candidata perfetta per la vittoria, che infatti non le è sfuggita ed è stata anzi impreziosita dal primato del mondo sia in semifinale (2:20.00), sia in finale (2:19.59).
Di poco inferiori i suo crediti nei 100 rana: vice-campionessa olimpica a Pechino, dietro alla ormai declinante e non più competitiva Leisel JONES; campionessa del mondo del 2009 e del 2011; leader mondiale stagionale e seconda performer di ogni epoca dietro alla primatista del mondo Jessicah HARDY, non qualificata per i GIOCHI. A giusta ragione, era data favorita a senso unico anche su questa distanza.
A rovinarle la festa, almeno in questa gara, è però arrivata un’altra fenomenale quindicenne, la lituana Ruta MEILUTYTE, di stanza a Plymouth, Gran Bretagna, dove è allenata da Jon Rudd.
Il tecnico britannico ha il grandissimo merito di avere intuito le straordinarie qualità di ranista della sua giovane allieva, arrivata da lui come una promettente stile liberista (disciplina nella quale ha gareggiato con prestazioni interessanti anche a Londra).
A seguito di questa scelta tecnica, la sua giovanissima allieva aveva nuotato il proprio personale nel 2011 in 1:07.96, 23° tempo mondiale della stagione, nel corso dei Campionati Nazionali disputati in giugno in Lituania; questo tempo era poi stato migliorato nel 2012 nel corso dei Campionati britannici in marzo, nei quali come atleta straniera aveva dovuto fermarsi dopo aver realizzato nelle eliminatorie un consistente miglioramento e il miglior tempo della manifestazione in 1:07.30.
A Londra, la MEILUTYTE attacca senza timori riverenziali fin dalle batterie, portandosi al primo posto delle graduatorie mondiali stagionali con uno straordinario 1:05.56, propiziato da un passaggio micidiale in 30.56. Un tempo utile in quel momento per salire fino l’ottavo posto nelle graduatorie mondiali all time ed al secondo in quelle europee, che viene però ulteriormente migliorato nel pomeriggio, quando la quindicenne lituana nuota in 1:05.21 (30.55), conquistando il primato europeo della distanza e il quarto tempo mondiale di sempre.
Questi segnali hanno l’effetto di allertare al massimo la SONI, che in finale prova con tutte le forze a far sua la gara. La giovane lituana dimostra però di saper resistere anche al peso del pronostico e completa una straordinaria sorpresa, imponendosi alla ben più esperta rivale in 1:05.47 (30.56) contro 1:05.52.
È il primo oro olimpico per il suo Paese; il primo podio internazionale per una nuotatrice i cui limiti non sono definibili, ma che anche non dovesse più ottenere niente a livello internazionale, mette a segno una delle pagine più belle ed inattese del nostro sport.
Il titolo nelle altre gare
In numerose altre gare, le leader stagionali fronteggiavano atlete in possesso di almeno due o tre degli attestati di classe e di capacità agonistica che fanno di una grande nuotatrice anche una nuotatrice vincente e questo rendeva il pronostico indubbiamente più aleatorio.
Ebbene, nei 50 e 100 stile libero, nei 200 e nei 400, nei 100 e 200 dorso, nei 100 farfalla e nei 200 rana è diventata campionessa olimpica proprio la nuotatrice che era già al comando prima dei Giochi delle graduatorie mondiali dell’anno; negli 800 stile libero, nei 200 farfalla e nei 200 misti l’olimpionica di Londra era seconda nelle graduatorie mondiali 2012; nei 400 misti la Shiwen YE era invece non solo nona, ma anche la terza tra le cinesi.
Shiwen YE: la magia nei misti
Shiwen YE è divenuta campionessa del mondo dei 200 misti a Shanghai nel 2011, all’età di quindici anni. Non è quindi una nuotatrice sconosciuta per il palcoscenico internazionale e la sua vittoria nei 400 misti non è tra quelle non pronosticabili in partenza. Quinta ai Mondiali 2011 e terza a fine stagione, grazie ai risultati ottenuti in ottobre nei National City Games di Nanchang, era una delle papabili per la vittoria, dato anche il potenziale dimostrato nell’altra distanza olimpica della specialità.
Tuttavia prima di Londra la numero uno cinese dell’anno nei 400 misti era Rongrong ZHENG, autrice di 4:32.20 a Nankino nella prima settimana di gennaio del 2012.
Se costei non avesse fallito la prova nei Campionati Nazionali e Trials olimpici della prima settimana di aprile, restando esclusa dai Giochi in favore Xuanxu LI, vittoriosa in 4:34.92 e della stessa YE, seconda in 4:35.17, non ci sarebbe ora occasione di segnalare quest’ultima come l’olimpionica di Londra con il secondo peggior piazzamento nelle liste mondiali 2012 prima dei Giochi, né di ricordare la straordinaria magia con cui ha suggellato il fantastico primato del mondo della distanza, percorrendo gli ultimi 100 metri in 58.65, esattamente uguale a quello dell’olimpionico Ryan LOCHTE nella omologa gara maschile.
Il record del mondo di Shiwen YE nei 400 misti
50 m 28.85 4 28.85
100 m 1:02.19 5 33.34
150m 1:37.53 3 35.34
200 m 2:11.73 3 34.20
250 m 2:50.53 3 38.80
300 m 3:29.75 2 39.22
350 m 3:59.50 1 29.75
400m 4:28.43 1WR 28.90