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Coincidenze. Imprevisti. Un’amicizia che vale molto di più.
E così per la prima volta Cameron Van Der Burgh non gareggerà nella finale dei 100 rana uomini ai trials sudafricani validi per i Mondiali di Barcellona.
La coincidenza è il festival e il primo memorial dedicato ad Alexander Dale Oen, il ranista norvegese scomparso tragicamente e improvvisamente ormai quasi un anno fa in collegiale a Flagstaff , organizzato per questo weekend (19-20-21 aprile) a Bergen in Norvegia, e a cui è stato appunto invitato Cameron Van Der Burgh e anche il ranista ungherese Daniel Gyurta.
L’imprevisto è l’acqua torbida e verde della piscina di Port Elizabeth che ha fatto slittare di due giorni le gare dei campionati sudafricani. E tra queste anche la finale dei 100 rana uomini.
Cameron Van Der Burgh decide quindi di lasciare il Sudafrica per volare in Norvegia e ricordare così il suo amico Alexander, anche a dispetto delle regole dei trials sudafricani. Il ranista campione olimpico ha infatti già ottenuto il tempo limite di qualificazione ai Mondiali, nelle semifinali di due giorni fa. Considerato che nessun altro potrebbe fare meglio di lui, la Commissione Sudafricana potrebbe comunque decidere di selezionare lui, anche se non è tenuta a farlo. Ma se qualcuno dovesse scendere sotto il suo 1.00.71?
Per Van Der Burgh sembra essere solo un dettaglio burocratico privo di alcun valore di fronte all’affetto e all’amicizia che lo legava ad Alexander Dale Oen.