Tecnica del Nuoto.
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Nelle due gare che hanno visto scivolare via le uniche speranze azzurre odierne di medaglia, si sono consumate due vendette. La prima firmata da Christian Sprenger, in quei 100 rana in cui il pubblico italiano attendeva il riscatto di Fabio Scozzoli.
Il ventisettenne australiano si è aggiudicato il titolo iridato battendo il sudafricano Cameron Van der Burgh: lo scorso anno, i due avevano terminato a posti invertiti nell'Olimpiade londinese. Già dalle batterie però, si era capito che la musica era cambiata. «Non sento nessuna pressione particolare su di me, né temo nessuno dei miei avversari», aveva dichiarato Sprenger, dimostrando poi in acqua quanto detto in precedenza.
Nel frattempo, a quattro anni di distanza, Sarah Sjostrom è tornata sul gradino più alto dei 100 farfalla che hanno visto Ilaria Bianchi finire nelle retrovie. «È la medaglia più bella della mia carriera perché mi dà quella confidenza che mi era mancata nelle ultime stagioni - ha detto la biondissima svedese -. Dovevo cancellare i quarti posti in serie di due anni fa a Shanghai: ora ho capito che ai Mondiali posso arrivare soltanto o prima o quarta. Scherzi a parte, ora passo allo stile libero, nei prossimi giorni mi aspettano 50,100 e 200. Ieri ho avuto buone sensazioni nella staffetta 4x100 stile, per cui sono molto fiduciosa».
E chissà che domani non si consumi un'altra vendetta nei 200 stile libero. Le premesse ci sono tutte, con il divo Ryan Lochte accreditato del secondo tempo (1'46"06) dietro al russo Danila Izotov (1'45"84). L'impressione è che lo statunitense domani innesterà un'altra marcia, per evitare di finire nuovamente ai piedi del podio come accaduto a Londra, quando a trionfare fu il francese Yannick Agnel, arrivato a Barcellona senza particolari aspettative nella sua gara preferita. Sarà stato pure un anno post olimpico a mezzo servizio, ma il soldato Ryan pare pronto a riprendersi la scena.