Direttore Responsabile: Camillo Cametti

Nuoto

Stati Uniti – Inchiesta sugli allenatori di Nuoto “molestatori”

Lotta senza tregua ai “coaches predators”

Per combattere lo squallido fenomeno una commissione indipendente ha raccomandato 39 cambiamenti.

  • Share

Il fenomeno degli allenatori di Nuoto che molestano giovanissime allieve, o allievi, negli Stati Uniti ha quasi raggiunto la dimensione di una piaga. Dal 2010 sono state numerose le denunce di casi di allenatori che hanno molestato allievi minorenni. Per porvi fine l’USA Swimming (la federnuoto americana) ha dato incarico ad una commissione indipendente di realizzare un’inchiesta. Alla sua conclusione la commissione ha consegnato un rapporto che contiene 39 raccomandazioni per richiedere altrettanti cambiamenti.

Il rapporto, costato alla federazione americana 25.000 dollari, è stato rilasciato lunedì (ieri) da Victor Vieth, direttore esecutivo del “Gundersen National Child Protection Training Center”.

Lo studio, frutto di ricerche e indagini, è iniziato in agosto.

Ecco alcune delle raccomandazioni: obbligare tutti gli allenatori affiliati alla federazione a denunciare abusi di qualsiasi tipo; consentire l’audizione di testimoni se la vittima non è disposta a testimoniare o se ne è incapace; creare un data base per monitorare l’estensione del deplorevole fenomeno; costituire un fondo per l’assistenza alle vittime.

Vieth ha detto che la commissione ha visionato 150 files, anche se non tutti collegati ad abusi sessuali. Ogni caso è stato investigato a fondo ma circa un terzo è stato archiviato per insufficienza di prove. Per Vieth nel sistema restano punti vulnerabili e deboli che vanno sanati, altrimenti gli atleti continueranno ad essere potenziali vittime degli allenatori “predators”.

Un critico della federazione statunitense, l’avvocato californiano Robert Allard, ha detto il vero cambiamento dovrebbe avvenire ai vertici della federazione: “Dovrebbero andarsene tutti, compreso il direttore esecutivo Chuck Wielgus”. “Sotto la sua leadership, ha continuato Allard (che rappresenta atleti abusati da allenatori), molti casi di relazioni perverse allenatori-atleti sono stati coperti”.

Dal canto suo Wielgus (nella foto sotto), che da cinque anni sta lottando contro un cancro maligno, ha definito il rapporto “incredibilmente dettagliato”, ed ha promesso il massimo impegno di USA Swimming per estirpare la piaga.

USA Swimming executive director Chuck Wielgus speaks during a news conference at the U.S. Olympic swimming trials, Sunday, June 24, 2012, in Omaha, Neb. The trials start on Monday. (AP Photo/Charlie Neibergall)

Intanto USA Swimming ha costituito una task force di otto persone con il compito di studiare attentamente il rapporto e, poi, fare al Board (che si riunirà il 3 maggio) proposte immediatamente attuabili.

“Vincere questa battaglia per noi di USA Swimming è davvero molto importante”.

Il presidente di USA Swimming, Bruce Stratton, ha detto che chiederà al Board di approvare immediatamente le proposte applicabili da subito mentre per altre occorrerà l’approvazione dell’assemblea generale dei delegati che si riunirà in settembre.

Leggi anche...

Tuffiblog