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"Negli anni 70, prima di una finale scudetto tra Canottieri Napoli e Pro Recco, Eraldo Pizzo si rifiutò di scendere in acqua perché alla “Scandone” c'era talmente tanta gente da ostruire il passaggio degli atleti sul bordo vasca". Testimonianza di Paolo De Crescenzo.
"E sempre alla Scandone, negli anni ottanta, in occasione delle finali scudetto tra Canottieri Napoli e Posillipo non si riusciva a trovare un biglietto disponibile. Lo dovevi pagare a peso d'oro ai bagarini". Testimonianza di Gualtiero Parisio, che aggiunge: "Una volta la pallanuoto era il secondo sport di squadra dopo il basket, oggi tante altre discipline ci hanno sorpassato. Colpa nostra, di noi addetti ai lavori: non sappiamo più vendere la Grande Bellezza della pallanuoto".
Sono due delle innumerevoli testimonianze raccolte alla Mostra d'Oltremare nel corso del workshop "Un futuro per la Pallanuoto", organizzato dall'Associazione Waterpolo People con il supporto di Carpisa Yamamay Acquachiara, Canottieri Napoli e Dooa Posillipo, e moderato da Luca Corsolini, giornalista Sky.
Rilanciare la pallanuoto, restituirle la popolarità perduta: questo l'obiettivo principale che Waterpolo People si prefigge, "ma non in conflitto con le istituzioni che oggi la governano - ha precisato Franco Porzio -. Noi di Waterpolo People non vogliamo la rivoluzione, vogliamo soltanto aiutare Fina, Len e Fin a trovare le giuste soluzioni ai tanti problemi che frenano la diffusione della pallanuoto".
Come? Con un progetto che in 68 punti analizza dettagliatamente i problemi della pallanuoto e ne propone le soluzioni. E' stato presentato durante il Workshop e verrà portato all'attenzione della Commissione per Lo Sviluppo della Pallanuoto istituita recentemente dalla Fina e presieduta da Bartolo Consolo.
Numerosi gli interventi che durante il workshop hanno accompagnato la presentazione del progetto. Tra l'intervento di apertura e di chiusura di Gabriele Pomilio, hanno preso la parola Fabrizio Buonocore, Camillo Cametti, Franco Carrella, Lucio Cirino Pomicino, Franco Esposito, Dario Gennaro, Jacopo Mandolini, Patrizio Oliva, Carlo Palmieri, Alessio Piaggio, Pino Porzio e Angelo Pompameo. Tra i presenti l'uomo che più di ogni altro ha contribuito a far conoscere la pallanuoto italiana nel mondo: il “Caimano” Eraldo Pizzo.
Gianluca Leo
Ufficio Stampa Carpisa Yamamay Acquachiara