Tecnica del Nuoto.
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E nel terzo giorno ne arrivarono altre tre. Stiamo parlando del numero di medaglie italiane conquistate nella terza giornata degli Europei Juniores di nuoto a Dordrecht, in Olanda. Superata ormai la metà della manifestazione giovanile, gli azzurrini non si stancano affatto, dispensano ancora gioie ed eguagliano il bottino di podi totali (dieci) della spedizione 2013. Merito soprattutto di una delle (a questo punto) protagoniste assolute dei Campionati: Simona Quadarella. La mezzofondista romana vince anche i 1500 stile libero, bissando la vittoria degli 800. Per Simona arriva anche il record italiano Juniores sulla distanza, nuotato in 16’30’’37. Ma la festa azzurra prosegue con le staffette conclusive. La 4x200 stile libero maschile (Di Fabio, Zuin, Occhipinti, Peron) conquista l’argento dopo un duello mozzafiato con i vincitori tedeschi. Mentre la 4x100 mista femminile (Sarti Cipriani, Clerici, Gyertyanffy, Ceracchi) vince un prezioso bronzo dietro le potenze Russia e Germania. Tre medaglie che cancellano (o mettono in secondo piano almeno) la quadrupla cocente delusione che aveva visto tre azzurrini finire al quarto posto nelle finali individuali precedenti.
La copertina se la merita senz’altro una ragazza d'oro da urlo, da doppio urlo, vista la vittoria bis di Simona Quadarella che la eleva a reginetta d’Europa nel mezzofondo e (per il momento) a “oro d’Italia”. Certo, il sospetto che i 1500 stile libero donne potessero sembrare un affare tutto italiano, c’era alla vigilia. Così è stato per merito di una delle protagoniste assolute di questi Eurojunior olandesi. Simona Quadarella e Linda Caponi erano accreditate dei migliori crono d’ingresso e, soprattutto, di una ottima forma dimostrata nel doppio podio negli 800 stile libero di due giorni fa. A cercare di rovinare la festa ci ha provato la coriacea spagnola Laura Rodriguez Cao, capace di dettare il ritmo per quasi metà gara. Ma la Quadarella è rimasta sempre vigile e in controllo, fino al sorpasso a metà gara esatta. Da quel momento non perderà più la testa della gara, mentre Linda Caponi, in lotta per un posto da podio fino agli 800 metri, cede chiudendo all’ottavo posto finale (settimo nella serie veloce).
Il resto della gara della medaglia d’oro, è una volata lunga 800 metri, perché la spagnola non cede il contatto con la Quadarella al suo fianco. L’allieva di Christian Minotti all'Aniene, però, riesce a prendere un margine virata dopo virata, che le consente di chiudere verso una grande medaglia d’oro in 16’30’’37, mentre la Rodriguez Cao è argento, lontana 3,67 secondi. Poco importa per il distacco di certo non abbondante, perché avere battuto un’avversaria così forte, ha probabilmente dato nuova linfa all’azione già impeccabile della nuova campionessa europea. E nuova primatista italiana Juniores sulla distanza (il precedente primato era datato 1979, con 16’33’’56 di Roberta Felotti).
Emozioni che sono continuate tutte nel finale della sessione pomeridiana, con l’entrata in vasca delle staffette italiane, tutte brillantemente qualificate alle rispettive finali. Dapprima la 4x200 stile libero maschile (Di Fabio, Zuin, Occhipinti, Peron) vince l’argento, con un pizzico di rimpianto dopo aver lottato a lungo per la vittoria. La testa è stata italiana per quasi tre quarti di gara. Vantaggio costruito con Nicolangelo Di Fabio e un buon 1’49’’45 in apertura, proseguito con Mattia Zuin, capace di conservare la distanza di sicurezza sugli inseguitori intorno ai due secondi. Poi Alessio Occhipinti non ha potuto evitare il recupero del solidissimo tedesco Damian Wierling (argento individuale nei 100 sl), che ha tolto la testa all’Italia negli ultimi metri della terza frazione. Tutto era ancora aperto, ma il testa a testa finale tra Kubert e l’azzurro Francesco Peron ha premiato la Germania, che con il suo team si prende l’oro (7’21’’25). Un po’ di delusione può affiorare per l’andamento della gara azzurra, condotta per lunghi tratti. Ma al contempo l’Italia può andare fiera del suo quartetto che appende al collo un argento (tempo di 7’22’’62) davvero meritato e che può far ben sperare per un futuro più lucente per la storica tradizione della 4x200 azzurra.
Le stafette 4x200 stile libero a medaglia. Da sinistra l'Italia (argento), la Germania (oro) e la Gran Bretagna (bronzo).
Nella finale della staffetta 4x100 mista donne, il posto in cima sembrava “salvaguardato” alla Russia (che vantava fenomeni del calibro di Ustinova, Astashkina e Openysheva da lustrare in finale), in testa già dopo batterie, avendo schierato tutte le sue seconde linee. All’Italia è rimasta la lotta per il podio e il quartetto ha fatto il suo con un ottimo terzo posto finale. In una gara in rincorsa dopo il primo cambio (Sarti Cipriani penultima dei primi 100 metri), le frazioni di Eleonora Clerici a rana e quella di Sara Gyertyanffy a delfino hanno riportato sotto le azzurre per la battaglia con “il resto d’Europa”. L’ultima frazionista, Rachele Ceracchi (alla terza medaglia nell’Europeo), sfodera un ottimo 55’’60 lanciato e il duello per il bronzo con spagnole e britanniche è vinto in 4’10’’32 complessivo. Davanti, invece, la Russia ha battuto con qualche difficoltà di troppo, l’indomabile Germania.
Il podio della staffetta 4x100 mista femminile. A destra di Germania e Russia, l'Italia (bronzo) con Eleonora Clerici, Federica Sarti Cipriani, Sara Gyertyanffy e Rachele Ceracchi.
I sorrisi sono però arrivati solo verso la conclusione della sessione pomeridiana. Perché l’Italjunior aveva in precedenza collezionato ben tre medaglie di legno in cinque finali con rappresentanti dello Stivale: tant’è vero che avremmo potuto coniare un leitmotiv odierno con la “maledizione del terzo giorno”. Così, niente podio per Giulia Verona, accreditata del secondo crono d’accesso alla finale. La ranista lotta ma non riesce a confermarsi dopo il suo exploit ottenuto giovedì che l’aveva portata alla sua migliore prestazione in carriera nei 200 rana. L’azzurrina chiude al sesto posto in 2’30’’15 e con qualche rimpianto, perché ripentendo un crono simile alla sua semifinale, avrebbe messo piede certamente sul gradino più basso del podio. Imprendibili le prime della classe: vince la già dominatrice dei 50, la russa Maria Astashkina in 2’26’’71.
Arriva vicino al sogno il miglior velocista della pattuglia azzurra, Alessandro Bori: lo sprinter lombardo si deve accontentare della “medaglia di legno”. Il suo ottimo 50’’14 è in linea con il primato personale nuotato ieri nella staffetta medley (50’’13), ma gli sarebbe servito abbattere il muro dei 50’’ per poter salire sul podio. Una gara, quella dei 100 stile libero maschili, seppur orfani del favorito numero uno Evgeny Sedov, di alta qualità. Vince il polacco Holub in 49’’49, davanti al tedesco Wierling (49’’57) e all’ungherese Holoda (49’’74).
La serie di quarti posti italiani è proseguita con Raffaele Tavoletta. Il mistista romano sfiora la gloria nella finale 200 metri. In un ultimo atto davvero equilibrato, il portacolori italiano rimane a distanza dalla zona podio per le prime due frazioni, salvo poi recuperare prepotentemente nei 50 metri a rana, toccando quarto all’ultimo split. L’arrivo (2’03’’08, che gli vale il nuovo personale) non premia però il romano, sovrastato dal miglior stile libero degli avversari ungheresi Szabo e Gratz (argento e bronzo). Manterrà la sua posizione, a 87 decimi dal terzo posto e non molto lontano anche dal vincitore (in 2’01’’57), il britannico Duncan Scott, autore di un’ultima spettacolare frazione a stile libero che gli ha consentito di infilare proprio i due magiari.
La lista di delusioni è proseguita con la quarta piazza di Federica Sarti Cipriani. Nella finale dei 50 dorso dominata dalla solita incontenibile Daria K Ustinova, oro in 28’’18 (eguaglia al centesimo quanto nuotato ai Campionati russi in primavera e scrive il suo nome nell’albo dei record dei Campionati Europei Junior), l’italiana scatta alla perfezione al via, nella progressione viene superata dalla vincitrice e dalla sua connazionale Kameneva (28’’48). Viene però beffata dalla prima delle “umane”, la croata Ema Sarar. Federica conclude in 29’’24, ad appena sei centesimi dal bronzo. A consolare l’azzurrina, oltre alla successiva medaglia di bronzo in staffetta, rimane la soddisfazione di aver realizzato in batteria la sua migliore prestazione sulla distanza in carriera (29’’19) e che neanche questo suo ottimo crono le sarebbe bastato per il podio, sempre per una questione di centesimi, anzi di un centesimo.
Chiudiamo con Giacomo Carini, altro finalista azzurro che va di poco fuori dal podio. Il delfinista emiliano migliora ancora dopo le semifinali, ma non raggiunge i livelli del suo migliore (che gli sarebbe valso una medaglia) e chiude i 200 farfalla in quinta posizione in 1’59’’47. La vittoria, con un tempo di grande qualità, va all’ungherese Tamas Kenderesi. L’1’56’’74 del vincitore “spodesta”, tra l’altro, il connazionale magiaro Laszlo Cseh nelle liste mondiali dell’anno.
Nell’ampio capitolo dedicato alle semifinali, non mancano gli ottimi spunti per l’Italia. Che potenza Emanuel Turchi, che vola dritto in finale nei 200 dorso a colpi di continui miglioramenti. Il marchigiano sarà allo start domani per la gara che vale le medaglie, con il quarto tempo d’ingresso. In una giornata che l’ha visto superarsi per ben due volte (semifinale chiusa con l’ottimo tempo di 2’00’’74 oltre due secondi sotto il suo personale ante-Dordrecht) avendo già stupito in precedenza (primo crono in batteria con tanto di personale toccato a 2’01’’42). Eliminato invece Matteo Ciampi, che cercava il bis dopo la finale 2013 a Poznan. Il romano si ferma in semifinale. Tempo deludente il suo: 2’03’’63, che ha peggiorato quanto nuotato al mattino.
Nelle stesse batterie dei 200 dorso s’interrompe subito il cammino di Simone Sabbioni sulla doppia distanza olimpica (non la sua prediletta). Niente semifinale per il fresco primatista italiano Juniores e argento sui 100. Il suo 2’03’’55 è il 12esimo tempo nel turno preliminare. A tutti gli effetti, un posto in semifinale l’aveva, ma la regola che prevede un massimo di due connazionali promuovibili dalle batterie in avanti, l’ha eliminato dalla contesa. Oltre, ed è giusto precisarlo, a una gara nuotata sotto gli standard a cui aveva abituato per buona parte dell’ultima stagione. Ora potrà ricaricare le batterie in vista dei 50 metri e delle staffette 4x100 miste, dove avrà concrete chances di podio.
I 200 stile libero donne portano il pieno di sorrisi azzurri. Arriva il due su due in finale, grazie a Ceracchi e Scarabelli, che domani, verosimilmente, gareggeranno dietro il duo fenomenale (Openysheva-Mullakaeva) messo in vasca della Russia. Rachele Ceracchi, però, dimostra di essere in uno stato di forma strepitoso, perché la 16enne di Latina si supera ancora una volta raggiungendo il suo personale in 2’01’’28 (quarto crono d’ingresso). Bene Alice Antonia Scarabelli che si supera o quasi in semifinale. Va per la seconda volta in carriera sotto i 2’03’’ (precisamente 2’02’’95) e, come nell’Eurojunior 2013 a Poznan si presenterà da ottava ai blocchi di partenza della finalissima, dove arrivò sesta.
Buone notizie anche nell’unica gara in cui l’Italia sarà chiamata a difendere la vittoria 2013 (grazie a Claudia Tarzia, nel frattempo passata alla categoria Cadette): i 100 farfalla donne. Impresa che sembra difficile, ma quantomeno tentabile. Perché un’azzurra in finale ci sarà: si tratta di Sofia Iurasek. La 15enne friulana entra col quinto tempo (1’00’’97) il che significa per lei anche il nuovo primato personale abbassato di 33 centesimi. L’azzurrina passa il turno con una coraggiosa gara d’attacco e grazie alla sua tenuta nei secondi 50 metri. Era andata fuori in batteria, invece, il resto della nutrita pattuglia italiana. Per qualificarsi alle semifinali pomeridiane, Lattanzi (1’03’’51), Luperi (1’03’’83) e Vandini (1’04’00 e primato personale) avrebbero dovuto nuotare sotto la barriera dell’1’03’’. Impresa non impossibile soprattutto per la prima. Purtroppo non è andata bene a nessuna di loro.
Domani la quarta giornata di gare. Questi i link per poter seguire la diretta streaming della manifestazione (batterie dalle ore 8:45 e semifinali e finali dalle 17:15) e le informazioni su programma e risultati.