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Fondo

Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), 13 marzo 2015 – FINA Marathon Series (10km)/Seconda tappa

Rachele Bruni concede uno splendido bis. È sua anche la 10 km di Abu Dhabi

Il nuoto di fondo italiano non smette di regalare soddisfazioni. Ad Abu Dhabi, nella seconda tappa della FINA Marathon Cup, Rachele Bruni trionfa nella 10 km femminile. Per la toscana si tratta del secondo successo in altrettante gare disputate nel 2015.

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BRUNI Rachele ITA

È grande Italfondo ad Abu Dhabi. Nella seconda tappa delle 11 prove in programma nella lunga stagione del circuito 2015 delle Maratone FINA, arriva la terza vittoria stagionale per la Nazionale italiana. E ancora una volta trionfa Rachele Bruni, che bissa così il successo d’apertura ottenuto un mese fa in Argentina. L’atleta toscana consolida così la sua leadership nella competizione riservata alla distanza olimpica a punteggio pieno dopo due prove, guadagnando così altre 20 lunghezze in classifica generale.

Semplicemente devastante, la Bruni (nella foto di Giorgio Scala / Deepbluemedia). Nelle acque marine di Abu Dhabi, nel bacino affacciato davanti al suggestivo skyline della capitale degli Emirati Arabi Uniti, l’azzurra vince d’autorità la sua seconda 10 chilometri dell’anno. Niente da fare per le rivali, seppur quotatissime. Rachele dimostra, o meglio conferma, di avere una perfetta condizione, grande intelligenza e conoscenza dei propri mezzi. Così ha vinto la sua prova in 2h07’31’’8.

Una gara molto equilibrata fino a metà dei 10 km totali. Almeno fino a quando non emerge la tattica aggressiva della britannica Keri-Anne Payne. La vicecampionessa olimpica di Pechino 2008 si porta in testa già ai 4 km, cercando di fare un’andatura decisa per mettere in difficoltà le altre. Rachele Bruni segue però a distanza ravvicinata la 27enne nata a Johannesburg, senza lasciarle prendere un margine eccessivo. L’italiana battaglia e sgomita per prenderne la scia, in mezzo ad atlete temibili come l’eterna tedesca – 39 anni – Angela Maurer, la brasiliana Poliana Okimoto e le russe.

Per il discorso vittoria è dunque gara a due tra Payne e Bruni. Le altre si staccano, irrimediabilmente. Ma la presenza dell’italiana si fa minacciosa col passare dei minuti e dei metri. L’azzurra è sempre più aggressiva e, gradualmente, rompe gli indugi fino al sorpasso decisivo. La toscana che si allena a Roma da tre stagioni ed è tesserata per il Centro Sportivo Esercito prende così il pieno controllo della gara, aumenta la frequenza di bracciate negli ultimi due chilometri e mette il turbo. La Payne segue, ma perde via via acqua. La progressione della 24enne allenata da Fabrizio Antonelli è irresistibile e la porta a chiudere in 2h07’’31’’8. E per le altre rivali non ci sarà nulla da fare. Dietro di lei le avversarie si spartiscono solo i rimanenti posti sul podio. Seconda è la 17enne cinese Yan Siyu, staccata però di 2,7 secondi dalla vetta. Alle sue spalle conserva almeno il terzo posto la Payne, che giunge però a oltre 5 secondi dalla vincitrice. La Okimoto è quarta.

L’astigiana Alice Franco, seconda azzurra impegnata nella prova femminile in Medio Oriente - e all’esordio nel circuito delle 10 km dopo la vittoria nella 25 km al Grand Prix FINA di febbraio nuotata sempre in Argentina -, non va oltre il dodicesimo posto. La piemontese rimane vicina alle zone di testa per buona parte della sua prova, ma nel finale non le riesce il cambio di marcia per farla avvicinare alle prime della classe.

Nella prova maschile, tra i 42 partenti, festeggia il francese Axel Reymond. Il 21enne è il vincitore a sorpresa nelle acque del Golfo Persico. Il transalpino trionfa con un’azione decisiva negli ultimi due chilometri e chiude davanti a tutti in 1h57’52’’1. L’atleta originario del Nord della Francia, rivelatosi la scorsa estate con la vittoria nella 25 km agli Europei di Berlino, trova l’azione decisiva dopo una gara equilibratissima. Nel corso della quale si sono succeduti al comando dapprima l’australiano Rhys David Hodson (in testa per oltre quattro km) e poi i britannici capitanati da un attivissimo Daniel Fogg – molto attivo con i suoi compagni di team – e poi, dopo gli otto chilometri, c’è stato l’attacco dell’ungherese Gergely Gyurta. Dopo l’azione del magiaro e il conseguente ultimo rifornimento, è arrivato l’allungo decisivo di Reymond. Vincitore in volata – piuttosto facilmente – sul britannico Jack Burnell (1h57’53’’6 il suo crono), arrivato in contemporanea col tedesco Christian Reichert, beffato solo dopo aver stabilito l’ordine d’arrivo al fotofinish. Il primo ei due azzurri in gara è risultato essere il friulano Matteo Furlan, ottimo sesto dopo un grande recupero nel giro finale. Il 251enne tesserato per Marina Militare e Team Veneto ha chiuso i 10000 metri in 1h57’55’’3. Anche Nicola Bolzonello non ha sfigurato affatto, rimanendo tra i protagonisti per oltre metà gara. Il 27enne trevigiano ha però ceduto nel rush finale chiudendo al 23esimo posto.

Il prossimo appuntamento della FINA/HOSA Marathon Swimming World Cup è previsto per il 13 aprile a Nouméa, nelle acque dell’Oceano Pacifico in Nuova Caledonia.

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