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Una battaglia epica che vale la possibilità di lottare per una medaglia mondiale. L’Italia batte i maestri, i campioni in carica e lo scetticismo che era avanzato dopo le due sconfitte nel girone. Il Settebello esce fuori alla distanza contro l’Ungheria e supera 8-7 lo scoglio imponente dei magiari in un quarto di finale difficilissimo. Sarà semifinale dopo quattro anni dall’ultima volta: il prossimo rivale degli azzurri – in semifinale – sarà la Serbia, vincitrice 12-7 del quarto di finale contro gli Stati Uniti. Ma gli uomini di Alessandro Campagna, dopo lo scalpo eccellente dei campioni a Barcellona 2013 possono giocarsela con chiunque. Lo sanno, hanno saputo resistere e rincorrere per tre quarti della partita e hanno piazzato l’allungo decisivo nell’ultimo quarto di gara.
Eppure non inizia nel migliore dei modi il quarto di finale italiano: Denes Varga punisce Stefano Tempesti con un tiro nell’angolino in un’azione gestita in superiorità numerica – variabile importante perché i gol ungheresi arriveranno solo con l’uomo in meno - da parte dei magiari guidati dal tecnico Tibor Benedek. Subito dopo Giacoppo tira e il portiere Viktor Nagy risponde con personalità. Ed Erdelyi porta i suoi sul 2-0 con una conclusione dall’angolo sinistro ancora una volta con l’uomo in più. La prima opportunità favorevole – espulso Denes Varga – premia gli azzurri con la rete di Alex Giorgetti dopo una buona circolazione di palla. Il recchelino campione d’Italia e d’Europa col suo club segna il primo gol italiano a 1’20’’ dalla prima pausa e dà fiducia agli uomini di Campagna. Spettacolare 2-2 con Francesco Di Fulvio che finta e scarica a Fabio Baraldi, che a fil di sirena pareggia proprio in chiusura del primo tempo.
Al rientro l’Ungheria è più lesta a sbloccare. Daniel Varga ha spazio per concludere e il capitano ungherese non può non sbagliare con la sua immensa classe. L’Ungheria va avanti 3-2 dopo poco più di un minuto di gioco del secondo tempo. L’Italia risponde colpo su colpo e Francesco Di Fulvio scarica una saetta alle spalle di Viktor Nagy. C’è equilibrio e il Settebello attacca in forze e coscientemente concentrando il gioco a ridosso dei 3 metri. Poi è ancora la classe di Daniel Varga a salire in cattedra, che trova con facilità la via della rete approfittando ancora una volta di una copertura imperfetta con l’uomo in meno.
L’Italia apre il terzo tempo con un’intensa e vincente fase difensiva. Non lo è altrettanto in avanti perché il gli uomini di Campagna perdono incisività e lucidità nelle prime azioni d’attacco, sfumate per scadere dei 30 secondi regolamentari, e qualche fallo di troppo. Stefano Tempesti risponde presente e compie una parata difficilissima su Madaras. Può poco però contro il destro – facilitato da una copertura poco incisiva – vincente di Daniel Varga. È il 5-3 ungherese. E qui inizia la risalita di carattere azzurra. La speranza arriva dalla bomba di Pietro Figlioli che conclude alla perfezione un buon possesso con l’uomo in più – 4 su 11 fino a quel punto. Gli azzurri risalgono a -1 dai maestri magiari. Lo scatto arriva con Stefano Luongo: l’attaccante dell’Acquachiara Napoli scaraventa di rabbia la palla sulla traversa, ma il rimbalzo va alle spalle di Nagy. È l’ultima azione d’attacco prima del quarto tempo. È l’azione che porta al 5-5 per giocarsi tutto nei successivi e decisivi 8 minuti.
La bandiera azzurra Tempesti suona la carica con una parata delle sue su Gor-Nagy. L’intervento. Sull’azione seguente è ancora Di Fulvio a centrare il suo secondo bersaglio a 6’13’’. Stavolta funziona bene la rotazione in superiorità numerica – espulso definitivamente Gor-Nagy – per gli azzurri. È il primo vantaggio del match per il Settebello. Si torna presto in equilibrio perché Balazs Harai pareggia facilmente dopo essere stato lasciato libero al centro. È un’altalena emozionante con Nicholas Presciutti – unico azzurro assieme a Fondelli ancora a secco a Kazan 2015 – che insacca facilmente su assist preziosismo di Giorgetti. Gli azzurri sono in stato di grazia, in piena fase di metamorfosi offensiva: arriva la doppietta di Stefano Luongo per l’8-6 italiano a poco più di 200 secondi dal termine. Dopo un parziale favorevole all’Italia, c’è il gol di Hosnyanszky. Ma la difesa arcigna - Szivos sbatte su Tempesti - chiude qualsiasi spazio e speranza ai campioni dell’Ungheria. Finisce 8-7 per l’Italia, che dal ritorno di Alessandro Campagna non ha mai fallito l’ingresso in semifinale tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Ora sognare è lecito e legittimo.
Quarti di finale – Martedì 4 agosto
Croazia-Montenegro 10-4
Grecia-Australia 12-11 dtr
Ungheria-Italia 7-8
Serbia-Stati Uniti 12-7
Semifinali – Giovedì 6 agosto
Ore 19:15 Croazia-Grecia
Ore 20:45 Italia-Serbia
Photo Pasquale Mesiano/Deepbluemedia/Insidefoto