Tecnica del Nuoto.
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La terza sessione del Covegno nazionale per Allenatori di Nuoto organizzato dal SIT - FIN, nel pomeriggio di sabato 21 novembre, è stata animata da tre relazioni di carattere scientifico.
Giorgio Gatta, docente di scienza e tecnica degli sport natatori all'Università di Bologna, ha parlato degli aspetti biomeccanici della preparazione del nuotatore, ponendo l'accento sulle strumentazioni più evolute e su come è possibile ridurre al minimo la resistenza all’avanzamento.
Ivan Petrov, capo allenatore del Győri Úszó Sportegyesület (in copertina, nella foto di Giorgio Scala/Deepbluemedia.eu) che ha tra i suoi atleti Zsuzsanna Jakabos, ha illustrato l'esperienza nel team magiaro, la sua organizzazione e gestione tecnica e le sue metodologie di allenamento.
Gian Mario Migliaccio, dottore di ricerca in scienza dello sport e sport physiologist presso lo Sport Science Lab, ha spiegato come sia possibile massimizzare l'allenamento attraverso tecniche di lavoro e verifica ma anche con l’ausilio delle più recenti strumentazioni tecnologiche (“devices”) disponibili sul mercato.
La quarta sessione, domenica mattina 22 novembre, si è aperta con l’intervento di Massimo Giuliani. Il CT della Nazionale di Nuoto in Acque Libere, dopo avere analizzato i risultati del 2015, più che positivi, ha esposto il piano-programma di avvicinamento alle Olimpiadi di Rio 2016.
Gianfranco Saini, Direttore Sportivo del Nuoto FIN, si è soffermato sull’utilità delle statistiche per l’allenatore nel definire il programma di lavoro e gli obbiettivi dei singoli nuotatori.
Matteo Giunta, allenatore di Federica Pellegrini e Filippo Magnini, e Luca Corsetti, allenatore di Simone Sabbioni, hanno intrattenuto la platea con il racconto delle rispettive esperienze nell’allenare i campioni loro affidati. In particolare, i due tecnici hanno esposto con chiarezza i contenuti dei loro allenamenti, le metodologie e la programmazione (megacicli, mesocicli e microcicli), riferendo anche alcuni curiosi aneddoti.
L’ultima relazione è stata affidata a Giovanni Dolfini, consigliere nazionale del GUG per il nuoto, che ha esposto le sue considerazioni sulle recenti modifiche del regolamento.
Dolfini ha anche spiegato perché Ryan Lochte, anziché lamentarsi per la chiarificazione diramata dalla FINA dopo i Campionati del Mondo, relativa al divieto di nuotare sul dorso nella subacquea tra la fine della frazione di rana e l’inizio di quella a stile libero, avrebbe fatto meglio ha dichiararsi contento per non essere stato squalificato a Kazan: la norma, infatti, è presente da tempo nel regolamento FINA, e Lochte ha evitato la squalifica solo per una “svista” dei giudici mondiali.