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Nuoto

Hódmezővásárhely (Ungheria), 6-10 Luglio 2016 - Campionati Europei Giovanili/1a e 2a Giornata

EUROJR/1-2: Azzurrini, 4 metalli nelle prime due giornate

In terra magiara la nutrita rappresentativa italiana juniores si sta paragonando con il meglio del nuoto europeo giovanile. Nei primi due giorni Anna Pirovano (400 misti) e Nicolò Martinenghi (200 rana) hanno centrato l'argento così come la staffetta 4x100 stile libero maschile, mentre la 4x100 stile mixed ha raggiunto il terzo gradino del podio.

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NICCOLO' MARTINENGHI

Dal 6 al 10 del mese corrente si svolge a Hódmezővásárhely, città dell'Ungheria sud-orientale a circa 200 km da Budapest, la 43° edizione degli Arena European Junior Swimming Championships. La grande partecipazione, 745 atleti di 48 diversi Paesi, garantisce un elevato livello di competitività e ha già fruttato delle performance decisamente degne di menzione.

Tra le poche assenze non si possono non annoverare le mancate convocazioni di Marrit Steenbergen (classe '00), campionessa in carica dei 100 stile libero (53.97 a Baku '15), e di Arina Openysheva – l'atleta ampiamente più vincente degli ultimi 3 anni agli EYOF e Europei Juniores – che lo scorso anno si aggiudicò 200 e 400 stile (1:58.22 e 4:08.91) oltre ai 5 ori ottenuti in altrettante staffette.

Il team azzurro, composto da 35 nuotatori (17 femmine e 18 maschi), sta ben figurando e, sebbene non sia in grado di competere con Gran Bretagna e Russia (entrambe in cima al medagliere con 4 ori, 1 argento e 3 bronzi) o con la giovanissima squadra selezionata dai padroni di casa, ha portato numerosi atleti in semifinale e si è regalato le prime soddisfazioni con partecipazioni alle finali in alcuni casi suggellate da metalli preziosi.

Nella prima finale in programma, i 400 misti femminili, si sono avute subito sorprese. Da un lato, Sara Franceschi ('99), che (essendo stata capace in stagione di 4:40.03) partiva con il favore del pronostico, probabilmente affaticata da pesanti carichi di lavoro in vista del vero obiettivo (Rio '16), non è andata oltre il quarto posto (4:45.76), mentre la più giovane ('00) Anna Pirovano (sotto,nella foto di Andrea Masini/Deepbluemedia.eu-Inside), che ha potuto concentrare la propria preparazione attorno a questo evento, ha risposto in maniera eccellente al primo vero impegno internazionale della sua carriera. L'azzurra, che ha passato quasi tutta la gara al secondo posto, dopo aver subìto il sorpasso della britannica Abbie Wood ('99) nella penultima vasca, ha reagito con grande determinazione nei metri conclusivi mettendola dietro 4:42.06 vs 4:42.13. Prima classificata, Anja Crevar ('00), di nazionalità serba, 4:41.54.

ANNA PIROVANO

Nelle tre seguenti finali individuali del primo giorno, l'Italia non aveva atleti qualificati per l'atto conclusivo. Nei 400 stile libero maschili, il tedesco Moritz Brandt ha ottenuto un crono interessante, 3.48.57, lasciando il resto della vasca a distanza di sicurezza, Victor Johansson (SWE) 3:50.21, Richard Marton (HUN) 3:52.01. I 50 farfalla ancora al maschile si sono conclusi su livelli inaspettati: due atleti sotto il precedente record dei campionati, Andrii Khloptssov (UKR, '98) 23.51 e Alberto Mateos Lozano (SPA,'98) 23.53, più staccato il terzo classificato, Kregor Zirk (EST, '99), 24.02. I 50 rana femminili, invece, non hanno visto la realizzazione di croni di rilievo, ma hanno presentato una propria singolarità: doppietta slovena, oro e argento, rispettivamente per Tina Celik ('01) 31.85 e per Tara Vovk ('00), 31.93; terza Mona Mc Sharry (IRL,'00) 31.98.

Prima dell'inizio delle staffette c'è stato tempo per un sussulto azzurro: negli 800 stile libero femminili, dominati e vinti dalla predestinata (ricordiamo, 2'02'' quando aveva appena 12 anni) magiara Ajna Kesely ('01) con un negative split da 4:18.05-4:16.32, Sveva Schiazzano ('99, con 8:39.46) e ancor più Giorgia Romei ('00, , 8:37.66) sono giunte in prossimità del podio, centrato dalla portoghese Hryhorivna Tamila Holub ('99, 2°) 8:36.57 e dalla tedesca Lea Boy ('00) 8:36.86.

La finale della staffetta 4x100 stile libero maschile è stata agrodolce. Gli azzurri, primi in batteria ed animati da chiare ambizioni di vittoria, sono arrivati a 13 centesimi dal team russo: 3:19.42 vs 3:19.29. Bene, 49.61, seppur non al personale (49.29) Alessandro Miressi in prima frazione, eccellente in chiusura Giovanni Izzo, 48.96; peccato per le due frazioni centrali in cui Lorenzo Glessi 50.68 e Stefano Di Cola 50.17 hanno contratto un piccolo gap dalla compagine russa. Terza la Polonia a 3:21.10.

Nella rispettiva finale al femminile, le ragazze nostrane non hanno raggiunto la finale, vinta dalla Danimarca (3:43.42), davanti a Russia (3:44.35) e Gran Bretagna (3:45.25).

La seconda serata di finali è stata aperta col botto. Il giovanissimo (classe '00 contro una concorrenza del '98/'99) Kliment Kolesnikov, RUS, nei 100 dorso ha realizzato una prestazione stupefacente: 53.65, WJR (con due anni e mezzo di tempo per migliorarlo!), quasi un secondo imposto al resto della vasca. Secondo Conor Ferguson (IRL, '99) 54.49, terzo Nikolaos Sofianidis (GRE, '98) 54.57.

Pure nella finale successiva non vi sono stati italiani partecipanti, ma ciò non l'ha resa meno ricca di emozioni. La sopramenzionata Ajna Kesely, ('01) ha fatto propri anche i 400 stile libero, 4:08.10, record dei campionati. La britannica Holly Hibbott ('99) ha sferrato troppo tardi l'attacco decisivo e nonostante la chiusura più rapida (29.84 vs 30.45) si è dovuta accomodare sul secondo gradino, 4.08.40. Terza la russa Anastasiia Kirpichnikova ('00), 4:11.61.

Da questo momento la Gran Bretagna lascia solo le briciole agli avversari: nelle seguenti 5 finali individuali 4 gli ori anglosassoni.

Nei 200 farfalla la piccola ma già ben nota in patria Emily Large ('01), dopo un passaggio folle 1:00.61 (due secondi sulla più vicina delle avversarie) si è aggiudicata senza problemi il metallo più prezioso, 2:08.87. Julia Mrozinski (GER,'00), che nell'ultima vasca è risalita dal quarto al secondo posto recuperando oltre due secondi all'affaticata dominatrice, ha concluso a 2:10.16. Terza, ancora Gran Bretagna, Laura Stephens ('99), 2:10.18.

Nei 100 stile libero femminili, che ricordiamo essere fortemente condizionati dall'assenza della Steenbergen e della Openysheva, Freya Anderson (GBR,'01) ha conquistato l'oro in 54.72, davanti a Barbora Seemanova ('00), autrice del nuovo record assoluto del proprio paese (Repubblica Ceca) 54.97 e alla russa Mariia Kameneva ('99) 55.43.

Nella finale dei 200 rana maschile c’è Nicolò Martinenghi ('99 - in copertina nella foto di Andrea Masini/Deepbluemedia.eu-Inside), primatista mondiale juniores dei 50 rana, ma competitivo fino alle quattro vasche. L'azzurro, che ha ben centellinato le proprie energie, migliorandosi turno dopo turno, ha ottenuto il massimo del possibile. Appurato che il russo Kirill Mordashev ('98), 2:11.18, era fuori portata Martinenghi ha realizzato il proprio primato personale, 2:12.95 (1:04.74-1:08.21), difendendo nell'ultima vasca con i denti e le unghie la seconda piazza dagli assalti di Christopher Rothbauer (AUT, '98) 2:13.07 e Arkadii Grigorev (RUS, '98) 2:13.11.

Ancora Italia nella finale dei 200 dorso femminile. Giulia Ramatelli, '00, detentrice del primato nazionale juniores della distanza, 2.11.95, non è però riuscita ad esprimersi al meglio nel corso di questa stagione. La batteria e la semifinale di questi giorni sembravano aver riacceso forma, energie e chissà, magari speranze di podio. In effetti i tempi validi per l'assegnazione delle medaglie non sono stati di livello esagerato – 2:11.12 Tazmin Pugh (GBR, '00), 2:11.69 Tatiana Salcutan (MOL, '01), Polina Egorova 2:11.79 (RUS, '00) – ma la Ramatelli, complice un parziale regresso rispetto alla semi, si è piazzata sesta, 2:13.98.

Nell'ultima gara individuale è prevalsa ancora la Gran Bretagna con Tom Derbyshire ('98) che ha terminato in 15:08.31 la gara più lunga del nuoto in vasca. Alle sue spalle, Albert Manosa Escrits (SPA, '98) 15:11.60 e Thore Bermel (GER, '98) 15.19.01.

Nell'ultima finale di giornata il quartetto mixed italiano ha sbaragliato la concorrenza nelle prime frazioni e nonostante la sofferenza accusata nelle frazioni femminili è riuscito a centrare il terzo posto complessivo. Giovanni Izzo ha aperto in modo eccellente i giochi, siglando il proprio nuovo record personale, 49.73 e lasciando il primo posto nelle mani del favorito della gara individuale Alessandro Miressi, il quale ha incrementato il margine sull'intera concorrenza nuotando una frazione “lanciata” da 48.97. Sara Ongaro ('99) 56.45 ed Ilaria Cusinato ('99) 56.82 hanno poi proseguito la prova d'insieme e, pur sopravanzate da Russia (3:29.47) e Ungheria (3:31.62), hanno contribuito al raggiungimento del terzo posto, 3.31.97.

Nella giornata di domani (oggi per chi legge –ndr) il popolo azzurro ripone molte speranze: accedono alla finale con il primo tempo Alessandro Miressi (100 stile, 49.41), Lorenzo Glessi (200 misti, 2:01.27) e Giulia Verona (200 rana, 2:27.25).  Quinto tempo per Giovanni Izzo (49.97, primato personale) ancora nella gara regina; Alberto Razzetti settimo nei 200 misti (2:03.84) e ottavo tempo per Federico Bracco nei 200 farfalla (1:59.69).

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