Tecnica del Nuoto.
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È difficile parlare delle gare, dei risultati di questo secondo giorno degli Assoluti indoor di Torino; sono state gare importanti, sopratutto quelle maschili, ma quando una manifestazione è anche il momento di "addio" di un'atleta come Tania Cagnotto, tutto il resto passa in secondo piano!
Perché per me Tania non è stata solo una Campionessa, o una compagna di squadra, ma è stata qualcosa di più: condividere gli allenamenti, le stancati sessioni in palestra, i lunghi viaggi in aereo e poi le paure per un tuffo, le ansie prima di una gara, i dolori dopo una brutta sconfitta (Roma 2009 per me, Londra 2012 per lei) e poi le gioie, mie, sue e di tutta la squadra, ti legano in un modo che niente può descrivere.
Ricordo la prima volta che l'ho vista sul trampolino: piccola, tutta pelle, ossa e muscoletti scattanti, con quel suo buffo modo di parlare.
Ricordo il suo ingresso nella squadra nazionale maggiore, insieme a mia sorella Maria, e le prime trasferte fatte insieme: da brava altoatesina è sempre stata l'ingenua del gruppo e gli scherzi si sprecavano! Le attese estenuanti quando veniva chiamata per l'antidoping, perché si vergognava a farla davanti alle dottoresse!
Ricordo i suoi lacrimoni (di gioia) quando vinse la sua prima medaglia ai Campionati Europei, a Berlino, in sincro proprio con Maria.
E poi ricordo le mie di lacrime quando, commentando le Olimpiadi di Londra per Sky, le vidi scappare dalle mani non una, ma due medaglie: una ferita riaperta per me e una ferita enorme per lei.
Ma non ho mai avuto dubbi sul fatto che Tania non avrebbe mollato, che avrebbe continuato fino a raggiungere il suo obiettivo: non lo ha mai fatto, non c'è stata una gara dove, dopo un imprevisto, non abbia ripreso il controllo e sfoderato la sua classe e il suo innato talento e vinto.
Quattro anni dopo lo ha fatto, la medaglia d'oro ai Mondiali di Kazan nel 2015 è stata la soddisfazione prima della ciliegina finale, ed il resto è storia.
Oggi allo Piscina Stadio Monumentale c'erano tutti: noi, i suoi compagni di squadra, papà Giorgio e mamma Carmen, suo marito Stefano, le sue migliori amiche e tutto il suo fan club, e poi tanti tifosi e ammiratori, arrivati da tutta Italia per vederla saltare un'ultima volta.
Ma come ha detto Tania stessa quello di oggi non è stato un addio, anzi!
"Non posso staccarmi da questo sport, da questo mio mondo: ho intenzione di continuare a farne parte, per trasmettere alle generazioni dei nuovi tuffatori quello che ho imparato dalla mia cartiera."
Grazie Tania, per tutte le emozioni che ci hai regalato, e a presto, ci vediamo sul bordo vasca!