Tecnica del Nuoto.
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La gara conclusiva dei Campionati Mondiali di Budapest, la finale maschile della piattaforma, resterà nella storia come una delle più belle mai viste fino ad oggi!
Una grande sfida “a tre” che ha tenuto tutti gli spettatori con il fiato sospeso: giá da ieri era apparso chiaro che solo Tom Daley poteva competere con i cinesi Chen Aisen e Jian Yang e così è stato. Infatti anche se in semifinale sia Yang che Chen hanno sbagliato parecchio perdendo diverse posizioni in classifica e lasciando la prima posizione al russo (ex ucraino) Aleksandr Bondar, in finale i due atleti asiatici hanno mostrato tutta un’altra forma.
Ma Daley non si è lasciato sorprendere, anzi aveva lo sguardo di chi vuole riprendersi quella medaglia d’oro vinta ai mondiali di Roma 2009 ad appena 14 anni e poi mai più ripetuta. Deve essere servita la brutta eliminazione dalla semifinale dei Giochi Olimpici di Rio per far scattare il cambiamento, fatto sta che oggi Tom era un tuffatore diverso rispetto agli anni passati.
Gli avversari di oggi erano tutti ottimi atleti, Minibaev, Dolgov, Bondar, il quindicenne Valdez, ma non hanno retto: stanchezza, pressione, forse entrambe, e chi piú, chi meno, hanno sbagliato.
Dei due tuffatori cinesi Yang é quello che avuto qualche difficoltà in più: ha saltato comunque a livelli eccezionali, ma ha commesso qualche piccola imprecisione di troppo, rimanendo leggermente dietro. Al contrario Chen, tuffo dopo tuffo, ha cercato di colmare il gap che lo separava dal tuffatore britannico che fin dal primo salto ha preso il comando della gara e non lo ha più mollato.
Ogni tuffo migliore del precedente, ogni salto uno sforzo maggiore per restare in vantaggio, con Chen sempre piú vicino, tant’è che all’ultimo tuffo erano separati da soli cinque punti. Stesso coefficiente difficoltà (3.6), ma due tuffi differenti: per il cinese il doppio e mezzo indietro con due avvitamenti e mezzo, per il britannico il triplo e mezzo indietro carpiato, due salti estremi, difficilissimi.
La differenza alla fine l’hanno fatta i nervi, la concentrazione, ma soprattutto la voglia di vincere; Chen ha preso quattro “10”, per un parziale di 106.20 punti. Per un qualsiasi altro atleta forse lo stress sarebbe stato troppo alto, Daley doveva fare più di 100 punti per riuscire a riagguantare la cima della classifica e così anche la medaglia d’oro. Lui invece non ha neanche pensato troppo: si è girato ed è partito, quasi di istinto.
Un tuffo perfetto, premiato anch’esso con 4 “10” e stesso punteggio parziale del rivale, che ha decretato la definitiva vittoria di Tom Daley; c’è rimasto male Chen Aisen che dopo il suo tuffo aveva esultato e urlato, lo sapeva di aver fatto un tuffo eccezionale, ma purtroppo oggi non era la sua giornata. É giovane e la voglia di fare non gli manca, sicuramente al prossimo appuntamento dará di nuovo vita ad uno spettacolo stupendo come quello di questo pomeriggio, degna conclusione di un Mondiale di altissimo livello.