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È arrivato l’ultimo giorno di gare degli European Championships di Edimburgo e alla Royal Commonwealth Pool questa mattina è andata in scena l’eliminatoria maschile dalla piattaforma. Sedici i partecipanti per i canonici dodici posti in finale, con un solo un azzurro in gara, Vladimir Barbu; Mattia Placidi non ha potuto prendervi parte a causa di un problema ad un piede che gli impedisce di saltare e che lo ha escluso anche dalla gara sincronizzata.
Barbu ha passato il turno in maniera abbastanza agevole: buoni i suoi tuffi, nessun errore in particolare e solo qualche imprecisione nelle entrate; la sua eliminatoria è sembrata un riscaldamento in vista della finale di questo pomeriggio (14:40 ora italiana). Per lui il decimo posto con 377.80 punti. Barbu agli Europei di Kyiv 2017 raggiunse un ottimo quinto posto e se vuole ripeterlo o migliorarsi dovrà alzare il livello dei suoi tuffi; lo può fare, ha tutte le carte in regola per potersi confrontare con il “top” dei tuffatori europei.
“Top” rappresentato dal russo (ex ucraino) Aleksandr Bondar che ha concluso in prima posizione con 459.60 punti dimostrandosi un serio pretendente per la medaglia d’oro; ma dietro di lui c’è Matthew Lee (GBR), che ha guidato la classifica per tre quarti di gara e che però ha sbagliato l’ultimo tuffo, chiudendo dietro a Bondar con appena 1.05 punti di ritardo.
Questo pomeriggio sul trampolino di 3 metri sono salite Elena Bertocchi e Chiara Pellacani per la finale dei tuffi sincronizzati.
La Bertocchi, che ha vinto la medaglia di bronzo da 1 metro, ma si è piazzata dodicesima da 3 metri, ha sofferto molto in questi giorni per via di un risentimento alla coscia destra che le ha impedito di esprimere il suo reale potenziale; la Pellacani invece arrivava dalla bella esperienza nella prova da 3 metri, dove ha rivaleggiato con le migliori tuffatrici d’Europa. Insieme ad Edimburgo hanno fatto il loro esordio nella specialità nella loro prima finale Europea.
Finale che ha visto numerose coppie nuove o fresche, per esempio quella tedesca formata da Tina Punzel e Lena Hentschel, quella olandese composta da Inge Jansen e Celine Van Dujn, ma con la presenza delle britanniche Grace Reid e Katherine Torrence, le ucraine Viktoriya Kesar e Anna Pysmenska e sopratutto le russe campionesse agli europei del 2017, Nadezhda Bazhina e Kristina Ilinykh.
Dopo i tuffi obbligatori la classifica vedeva al comando Russia e Gran Bretagna, sfida a cui più volte abbiamo assistito in questi giorni, ma con le azzurre subito dietro in terza posizione, ma la “vera” gara è iniziata con i tuffi liberi. Le nostre ragazze hanno eseguito molto bene il doppio e mezzo avanti con un avvitamento, scavalcando le russe che invece nello stesso tuffo non sono state impeccabili, accorciando le distanze con le atlete di casa; anche il triplo e mezzo avanti di Elena e Chiara è andato molto bene, ma la risposta britannica non si è fatta attendere: la Reid e la Torrence hanno eseguito lo stesso tuffo, ma non sono state altrettanto brillanti e la distanza tra le coppie si è ulteriormente accorciata. L’ultimo tuffo èstato decisivo! La Bazhina e la Ilinyk hanno eseguito il doppio e mezzo rovesciato, ma sono andate completamente fuori sincro tanto che sono state passate dalla coppia tedesca di Punzel e Hentschel.
Elena Bertocchi e Chiara Pellacani non hanno deluso: con un buon doppio e mezzo indietro carpiato hanno scavalcato Russia e Germania andando ad assicurarsi una medaglia e che medaglia!! La sorpresa più grande è arrivata dalla coppia britannica che ha completamente sbagliato il doppio e mezzo avanti con un avvitamento, finendo fuori dal podio e lasciando il gradino più alto del podio alla coppia azzurra!
A due anni dall’addio di Tania Cagnotto e Francesca Dallapé, la quindicenne Chiara Pellacani ed Elena Bertocchi riconquistano la medaglia d’oro diventando campionesse d’Europa, tra la gioia e le lacrime di tutta la squadra azzurra.
Una vera impresa!
Come da tradizione é stata la finale dalla piattaforma maschile a concludere gli European Championships. Per l’Italia Vladimir Barbu, unico tuffatore azzurro in gara.
Barbu era chiamato a migliorarsi rispetto al mattino dove aveva passato il turno con la 10ª posizione: giá dal primo tuffo libero, il doppio e mezzo rovesciato, il nostro tuffatore é apparso piú concentrato e determinato. Bene anche il triplo e mezzo avanti carpiato, mentre nel triplo indietro dalla verticale ha avuto qualche problema al momento dell’entrata, perdendo qualche punto.
Nel mentre le due “teste di serie” Matthew Lee (GBR) e Aleksandr Bondar (RUS) hanno dato spettacolo, con dei tuffi di altissimo livello. Fino al secondo round la sfida sembrava abbastanza equilibrata, ma al terzo Bondar ha sfoderato un triplo e mezzo indietro carpiato eccezionale, con 3 “10” e da oltre 100 punti, iniziando la fuga verso il titolo.
Lee non ha desistito, ma anche con il quarto libero il divario non si é accorciato, anzi é salito ancora. Purtroppo per i colori azzurri il triplo e mezzo ritornato di Barbu non é andato a buon fine: ottima la rotazione, ma l’uscita dalla raggrupatura é avvenuta con troppo anticipo e quindi il salto é terminato molto scarso.
Il quinto giro é stato quello decisivo per molti atleti; Matthew Lee ha provato il tutto per tutto con il quadruplo e mezzo avanti, ma ha fallito non riuscendo a concludere in maniera verticale il tuffo che gli avrebbe permesso la rimonta e che invece si é rivelato il suo peggiore, facendogli perdere ben due posizioni in classifica, superato dal francese Benjamin Auffret e dal russo Nikita Shleiker. Barbu ha avuto problemi con l’ingresso abbondante anche nel triplo e mezzo indietro, mentre Bondar ha definitivamente chiuso la finale con un tuffo di anticipo grazie al triplo e mezzo rovesciato da 93.50 punti.
Vladimir Barbu ha concluso con quello che é stato il suo miglior tuffo, il triplo avvitamento e mezzo indietro con cui ha totalizzato 84.15 punti, ma la sua posizione é rimasta invariata rispetto al mattino: 10º con 392.50 punti, anche se con 15 punti in piú.
Il russo Aleksandr Bondar ha cosí vinto il titolo di campione europeo grazie al super punteggio di 542.05, un altro livello rispetto a tutti gli altri concorrenti; doppietta russa grazie Nikita Shleiker che per meno di 1 punto ha scavalcato il francese Benjamin Auffret, medaglia di bronzo.