Tecnica del Nuoto.
Clicca qui
Altra grande giornata per il nuoto olimpico. Due record del mondo, entrambi nei 200m rana, e tre record olimpici indicano un livello davvero assai alto. Altra grande giornata per Gli Stati Uniti che vincono altre due medaglie d’oro: i 100 stile libero uomini e la 4x200 stile libro donne.
FINALI
200 rana uomini. Kosuke Kitajima, che nuota in seconda corsia, prova a diventare il primo nuotatore capace di vincere la medaglia d’oro in tre successive edizioni delle olimpiadi. Ma neanche lui ce la fa. Parte a razzo e nuota davanti a tutti fino a metà gara: 28.84 ai 50 metri, 1:01.40 ai 100 metri, un parziale sotto quello del record del mondo di 11 centesimi. Poi, dopo la virata dei 100 metri, l’eterno rivale, l’ungherese Daniel Gyurta, campione del mondo in carica e argento ad Atene 2004, sferra il suo attacco, potente e irresistibile: vince in 2:07.28, gran record del mondo. E’ il quarto primato mondiale di questa Olimpiade ed è la prima medaglie per l’Ungheria a Londra. Negli ultimi metri il giapponese è superato anche dal britannico Michael Jamieson che conquista l’argento in 2:07.43, quarto tempo di sempre e gran primato britannico; proprio all’ultima bracciata Kitajima si vede sfilare anche il bronzo ad opera del connazionale Ryo Tateishi: 2:08.28 il crono di Tateishi, 2:08.35 quello di Kitajima. L’ormai ex “Imperatore” non è contento ma dice di non avere rimpianti: “Ho fatto una buona preparazione, mi sono allenato al meglio e non potevo fare di più”
200 farfalla donne. Partenza rapida delle cinesi Liuyang Jiao in corsia cinque e Zige Liu in corsia sette. Ma ai 100 metri vira per prima la spagnola Mireia Belmonte Garcia, con la Liu seconda. Ai 150 la Belmonte è ancora prima, davanti alla Jiao e alla Liu. Nell’ultima vasca la Jiao si scatena – una strategia che, dirà, aveva preparato -, riprende il comando e va vincere in 2:04.06, record olimpico. Così si concede l’upgrading dall’argento di Pechino all’oro di oggi. La Belmonte conquista l’argento in 2:05.25 (prima medaglia per la Spagna a Londra) e la giapponese Natsumi Hoshi si prende l’argento in 2:05.48. L’americana Hersey si ferma a 2:05.78 ed è quarta. Molto staccate le altre. La Liu, campionessa olimpica uscente e primatista mondiale con 2:01.81 (con costume Hi-Tech), crolla all’ultimo posto, in 2:07.77. Una spiegazione ce l’ha. Dice: “Probabilmente non mi sono allenata bene”.
100 stile libero uomini. Guarda il tabellone, si porta le mani alla faccia, poi le toglie ride e dice; “I cannot believe it”. Non posso crederci. E’ Nathan Adrian che vince in 47.52 per un solo centesimo sul grande favorito James Magnussen, 47.53. L’americano è fuori di se dalla gioia, quasi piange; l’australiano è esterrefatto, non può creder di avere perso il titolo olimpico che sentiva già suo per un centesimo soltanto. Dice: “Avendo avuto già tanto successo in una carriera così breve mi ha fatto credere di essere invincibile. Invece devo essere più umile. Certo fa male perdere la medaglia d’oro per un centesimo di secondo. Terzo, medaglia di bronzo, il vecchio canadese Brent Hayden in 47.80 (felicissimo). Quarto il francese Yannick Agnel (47.84) che dirà: “Non è stata una gara facile ma mi sono divertito, ed ho imparato qualcosa”; quinto l’olandese Verschuren (47.88). Soltanto sesto il brasiliano Cesar Cielo (47. 92) ma è contento lo stesso: “Ho toccato per primo ai 50 metri e ciò mi da fiducia per la prossima gara; i 5° sono davvero la mia specialità”. Il cubano Garcia è settimo in 48.04, un crono per lui ottimo.
4x200 stile libero donne. Nell’ultima frazione la poderosa (ci ripetiamo ma l’aggettivo rende bene l’idea) Allison Schmitt, implacabile, nuota la sua frazione in 1:54.09, fa a pezzi Alicia Coutts (1:56.12) e fa vincere gli Stati Uniti col nuovo record olimpico, 7:42.83. Per lei è la seconda medaglia d’oro di questa olimpiade, dopo l’individuale nei 200 stile libero. Lo è anche per Missy Franklin, che ha nuotato la prima frazione in 1:55.96 (oro nei 100 dorso), e Dana Vollmer, seconda frazionista in 1:56.02 (oro nei 100 farfalla). La terza frazionista americana è Shannon Vreeland (1:56.85). L’ Australia è seconda in 7:44.41; la Francia terza in 7:47.49, con Camille Muffat che segna il miglior tempo in prima frazione (1:55.51). Queste tre nazioni consolidano così la loro supremazia nel medagliere del nuoto. L’Italia, invece, è ultima fino dall’uscita dal tuffi di partenza. Mizzau, Nesti e Carli nuotano rispettivamente in 1:58.93, 2:00.03 e 1:59.73, tutte peggiorando rispetto al mattino. In ultima frazione la Pellegrini , senza spremersi (non è più il caso), nuota in 1:57.61 (anche lei più lenta del mattino), recupera una posizione, e l’Italia finisce settima col tempo di 7:56.30; quasi quattro secondi peggio che in batteria. Evidentemente il problema (per gli Azzurri) c’è, ed è di tutta la squadra.
SEMIFINALI
100 stile libero donne. L’australiana MelanieSchlanger vince la prima semifinale in 53.38, precedendo la Herasimenia (BLR, 53.78), la Hardy (USA, 53.88) e la Sjostrom (SWE, 53.93). La campionessa uscente Britta Steffen (GER) che nuota in prima corsia è sesta in 54.18: sarà dodicesima nel ranking complessivo, fuori dalla finale, ma si dice contenta lo stesso; dice cheil suo obiettivo qui sono i 50 metri. Fuori con 9° tempo anche la deludente Sjostrom. Nella seconda semifinale Ranomi Kromowidjojo suona un’altra musica rispetto al mattino, e non ce n’è per nessuna. Vince in 53.05, record olimpico, e dimostra di stare bene. Disputerà la finale dalla corsia numero quattro e avrà al suo fianco rispettivamente la Schlanger, secondo tempo, e Missy Franklin, seconda dietro all’olandese e terzo tempo di qualificazione con 53.59. Appena un centesimo peggio della Franklin, con 53.60, la cinese Yi Tang è quarta nel ranking complessivo.
200 dorso uomini. “Business as usual”, ordinaria amministrazione per Ryan Lochte che vince la prima semifinale in 1:55.40. Secondo il giapponese Ryosuke Irie in 1:55.68, terzo il polacco Radoslaw Kawecki 1:56.74; poi Mitch Larkin (AUS) 1:56.82 e Yakov Toumarkin (ISR), 1:57.33, tutti in finale. Il più veloce semifinalista è l’altro americano Tyler Clary che vince la seconda semifinale in 1:54.71, davanti al cinese Fenglin Zhang, 1:55.66. Terzo tempo per il giapponese Kazuki Watanabe, con 1:56.81. Difficile che domani agli americani sfugga la seconda doppietta oro-argento di queste olimpiadi mentre i due asiatici dovrebbero vedersela fra di loro per la medaglia di bronzo.
200 rana donne. La danese Rikke Pedersen si migliora ancora e vince la prima semifinale in 2:22.23, secondo tempo dell’anno. Seconda è la russa Yuliya Efimova, in 2:23.02, tempo non lontano dal suo personale (palindromo) di 2:22.22; poi, Micah Lawrence (USA, 2:23.39) e Sally Foster (AUS, 2:24.46), che entra in finale con l’ultimo tempo. Nella seconda semifinale nessun problema per Rebecca Soni. L’americana domina in lungo e in largo. Con apparente facilità stabilisce il nuovo record del mondo in 2:20.00. La Soni migliora di 12 centesimi il precedente primato, ottenuto il 30 luglio 2009, ai Mondiali di Roma, dalla canadese Annamay Pierse, con il costumone Hi-Tech.
200 misti uomini. Ancora un altro round della grande sfida, Lochte versus Phelps. Lochte in corsia 4 Phelps alla 5. I due nuotano pressoché appaiati (Phelps primo a farfalla, Lochte in testa dopo il dorso e la rana) fino ai 150 metri. Poi Lochte se ne va e Phelps lo lasacia andare. Il “Soldato” Ryan vince in 1:56.13, Phelps 1:57.11: fra i due c’è quasi un secondo. La seconda semifinale vive sul duello fa Laszlo Cseh e Thiago Pereira. Ai 100 metri l’ungherese è avanti di 3 centesimi (54.00 contro 54.03); ai 150 il suo vantaggio è di un decimo (1:27.71 contro 1:27.81); poi, se ne va e vince in 1:56.74 , secondo tempo di qualificazione. Pereira chiude in 1:57.11, quarto “qualifier”. Fra di loro Michael Phelps. Sotto l’1:58 anche il giapponese Kosule Hagino (1:57.95).