Nella gara di nuoto più dura dell’Olimpiade, la maratona di fondo sui 10 chilometri - disputata nel laghetto di Hyde Park, la “Serpentina”, nel centro di Londra, con temperatura dell’acqua a 18 gradi: una sede di gara inusuale ma suggestiva - ecco, finalmente, la prima medaglia per l’Italia del nuoto a queste Olimpiadi.

E’ di bronzo, ma dopo tante amarezze quanta soddisfazione!

Il team di fondo, diretto da Massimo Giuliani ed Elio Fusco, anche questa volta non ha tradito. Ma grande è il merito di Martina Grimaldi e del suo tecnico Fabio Cuzzani che questa medaglia hanno fortemente voluto. La bolognese ha fatto una gara saggia, tatticamente perfetta. Ha nuotato sempre nel gruppo di testa, quasi sempre  in seconda posizione, con la tedesca Angela Maurer praticamente appaiata, al quinto e penultimo giro.

All’ultimo giro ha sferrato l’attacco decisivo che l’ha vista consolidare la seconda posizione in solitario. Martina è riuscita a ridurre gradualmente il distacco dalla capofila, Eva Risztov.

L’ungherese, 28 anni, campione europea 2012 dei 1500m stile libero, coraggiosamente si era avventurata in una galoppata solitaria davanti a tutte poco dopo metà gara. Uno sforzo immenso per la nuotatrice magiara, ripagato con la vittoria finale, in 1:57.38.2.

Infatti, quando sembrava che il poderoso attacco della splendida Martina  potesse avere successo – alle 13.58, ormai in prossimità dell’arrivo Martina aveva affiancato l’ungherese –, la Risztov ha trovato la forza di reagire, e di respingere anche l’attacco portatole dall’americana Anderson che, in un veemente rush finale, ha riuscita superare Martina ed a vincere la medaglia d’argento, soltanto 4 decimi dietro la Risztov. L’Azzurra è finita terza, medaglia di bronzo, a 3 secondi e 6 decimi dalla vincitrice. All’Olimpiade di Pechino 2008 era stata decima.

La britannica Keri-AnnePayne, medaglia d’oro a Shanghai 2011, davanti alla Grimaldi, era una delle grandi favorite e, anche per la sua avvenenza e il prossimo matrimonio (15 settembre), certamente la beniamina del pubblico britannico; nonostante una rimonta negli ultimi metri, questa stavolta KA (così abbraviano il suo nome i giornali inglesi) è arrivata dietro Martina, per 4 decimi, deludendo non poco il folto pubblico disseminato sul percorso, e l’audience televisivo della BBC.

Al quinto posto, staccatissima ad oltre 10 secondi dalla Payne, la tedesca Angela Maurer che aveva condotto la prima parte della gara.

Domani, stessa ora, la gara maschile. Tocca a Valerio Cleri.