Tecnica del Nuoto.
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Al tempestivo tributo magistralmente scritto da Luciano Angelini desidero aggiungere alcune brevi testimonianze: quella della moglie, quella di Italo Ebolo, suo e nostro collaboratore, e la mia.
La moglie, Elisabetta Sorarù, che l’ha assistito amorevolmente durante la sua lunga malattia, ci ha confidato che anche l’ultimo pensiero di Sandro è stato per la pallanuoto: il giorno prima della sua morte egli ha chiesto di vedere i risultati degli ultimi incontri; lei lo ha accontentato aprendogli il computer sulla pagina che li riportava. Poi si è assopito in un lungo sonno, infinito.
Italo Ebolo, affranto, ci ha inviato questa sua testimonianza: “Nell’ambiente giornalistico Sandro era soprannominato <Il Maestro>. Un po’ per la specifica conoscenza che aveva in quelli che erano i suoi sport preferiti – calcio e pallanuoto -; molto anche perché a 75 anni di età ancora andava girovagando per piscine e campi di calcio. Quando qualche giovane collega lo salutava dicendogli “Ciao Maestro” Castellano rispondeva sempre con questa battuta: <Cari ragazzi, con i tempi che corrono e con i giornalisti che ci sono adesso, ormai io non posso che essere un semplice bidello…>”.
La passione per la pallanuoto ci ha sempre accomunati: ci conoscemmo a Belgrado, nel 1973, durante la prima edizione dei Campionati del Mondo della FINA. Dall’anno successivo, quando iniziammo l’avventura de Il Mondo del Nuoto, e sino a quando è spirato, Sandro è sempre stato con noi, per quasi quaranta anni: era orgoglioso di essere nostro collaboratore quanto noi lo eravamo di annoverarlo fra le nostre migliori firme. Fino a un paio di settimane prima della sua morte ha continuato ad inviarci - per posta, con cadenza quasi quotidiana, in una busta bianca di medie dimensioni - i fogli di quaderno a righe, scritti a mano, zeppi di notizie, dall’Italia e dal mondo, e di riferimenti storici che soltanto lui sapeva ricercare e mettere assieme. La sua rubrica “Una Vasca piena di Pallanuoto”, esemplare e unica al mondo, era il contenitore per tutte le sue piccole e grandi esclusive. Per questo, utilizzando il cospicuo materiale che ci ha inviato, ancora inedito, e, per quanto possibile, con nuovo materiale informativo, vorremmo che la rubrica proseguisse con lo stesso nome e, nel suo ricordo, con la sua firma.
Sandro ha scritto di pallanuoto più di chiunque al mondo, e, nella sua lunga carriera di giornalista, ha visto più partite di pallanuoto più di chiunque altro. Era un monumento. Meriterebbe un monumento.