Tecnica del Nuoto.
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Camille Muffat (FRA). Foto di Giorgio Scala
Il paragone fra i campionati italiani e quelli francesi è troppo ghiotto per lasciarselo sfuggire, sia perché la Francia è da sempre la nostra prima pietra di paragone, sia perché questa volta i campionati/selezioni per i Mondiali dei due paesi si sono svolti esattamente nelle stesse date.
Nel leggere certi commenti post campionati ho avuto l’impressione che i francesi a Rennes avessero surclassato i nuotatori italiani a Riccione. Non è stato così.
In attesa della completa analisi comparativa che Gianfranco Saini sta preparando, bastino ora alcune considerazioni, basate sulla lettura dei risultati ufficiali dei Campionati di Francia (al link http://www.ffnatation.fr/webffn/resultats.php?idact=nat&idcpt=18019&idtps=&go=epr&idaff=&idepr=1 )
Sia in termini assoluti che di media generale delle prestazioni, sia nel settore maschile che in quello femminile, i risultati di Riccione sono stati migliori di quelli di Rennes. Con poche eccezioni, tutte legate ai fuoriclasse gallici già vincitori di titoli e medaglie a Londra 2012.
Nel settore femminile la sola Camille Muffat si staglia sopra tutte, con un tris di titoli suffragati da ottimi crono:
Nel settore maschile fanno sensazione, se paragonati a quelli di Orsi e Dotto, i tempi segnati da Florent Manaudou e da Fréderick Bousquet nei 50 stile libero, rispettivamente 21.55 e 21.73.
All’altezza della sua fama anche Yannick Agnel che ha vinto i “suoi” 200 stile libero in 1:45.48; una vittoria faticata la sua, ottenuta di un soffio, appena 13 centesimi, sul “born again” Jeremy Stravius (1:45.61). Migliore del tempo di Alex Di Giorgio pure quello del terzo classificato Gregory Mallet (1:46.49). Questo podio dice che la Francia ai Mondiali potrà vincere una medaglia anche nella staffetta 4x200 stile libero.
Stravius “rinato”, dicevamo, e a tutto campo. Oltre a minacciare la vittoria di Agnel nei 200 stile libero, Stravius ha vinto tre titoli con ottimi crono:
Questo è quanto. Ma a volte la fretta può far credere di avere visto lanterne anziché lucciole.