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Editoriale

2013, un anno buono. 2014, un Buon Anno?

Per l’Italia 93 medaglie internazionali nell’anno che si è chiuso, 86 grazie agli Azzurri del nuoto e 7 nelle altre discipline.

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Con tanta carne al fuoco il 2013 ha ribadito la buona salute del “Nuoto” italiano, inteso anche come Pallanuoto, Tuffi, Nuoto di Fondo e Nuoto Sincronizzato. I successi e i motivi di soddisfazione hanno abbondantemente prevalso sugli insuccessi e sulle immancabili delusioni. Vediamo perché.

L’Italnuoto è stata in evidenza sempre e dovunque: a Herning (Europei) come a Kazan (Universiadi), a Brasilia (Gymnasiadi) come a Dubai (Mondiali Giovanili), a Poznan (Europei Juniores) come a Utrecht (EYOF, European Youth Olympic Festival, le “olimpiadi” europee dei giovani). 

Agli Europei in vasca corta, la manifestazione più importante dell’annata dopo i Mondiali di Barcellona, l’Italia è stata seconda nel Trofeo dei Campionati, la classifica che rispecchia fedelmente i valori in campo, e seconda anche nel numero delle medaglie, ben 12, messe in carniere: 9 individuali, tre con le staffette, sopravanzata soltanto dalla Russia, tornata grande potenza sotto la presidenza di Vladimir Salnikov, l’eccelso mezzofondista degli anni ottanta.

Agli Europei di Herning, oltre alla consueta Federica Pellegrini (nella foto di copertina esulta dopo la vittoria nei 200 metri stile libero a Herning. Foto di Giorgio Scala/Deepblemedia.eu - Inside) vincitrice dell’unica medaglia d’oro nei suoi amati 200 metri stile libero e di quella di bronzo nei 400 metri, sono saliti sul podio individuale anche Marco Orsi, argento nei 50 stile libero, bronzo sui 100 metri (per il bolognese anche tre argenti con le staffette 4x50 mista maschile, 4x50 stile libero maschile e Mixed), Andrea Mitchell D’Arrigo, argento nei 400 stile libero; Gabriele Detti, bronzo nei 1500 stile libero; Filippo MAGNINI, bronzo nei 200 stile libero; Stefano Mauro PIZZAMIGLIO, bronzo nei 100 misti; Federico TURRINI, bronzo nei 400 misti. Tutte d’argento le tre medaglie vinte con le staffette - la 4x50 mista maschile e la 4x50 stile libero maschile, e la 4x50 mista Mixed -, e tutte e tre con Marco Orsi in formazione; il bolognese è, dunque, salito sul podio per ben cinque volte.

marco orsi

Marco Orsi a Herning. Foto di Andrea Staccioli/Inside/Deepbluemedia.eu

Alle Universiadi le medaglie azzurre sono state 13 (2 d’oro, 2 d’argento, 9 di bronzo); addirittura 33 (14 – 13 – 5 ) quelle delle Gymnasiadi, con l’Italia prima nazione; ai Mondiali Giovanili gli Azzurrini ne hanno vinte 6 (2 – 1 – 3); 10 (1 - 1 – 8) agli Europei Juniores e 10 (3 – 1 – 6) pure all’EYOF.

Con le 2 medaglie dei Mondiali di Barcellona - l’argento della Pellegrini nei 200 stile libero e il bronzo di Gregorio Paltrinieri nei 1500 stile libero – il totale delle medaglie vinte dall’Italnuoto nel 2013 raggiunge quota 86.

Davvero una bella stagione, con il solo rammarico che da Barcellona, dove comunque l’Italia ha figurato fra le prime dieci nazioni (Top 10 nel Trofeo dei Campionati), ci si aspettava un po’ di più.

Ci sono, dunque, tutte le premesse perché la stagione 2014, che avrà il proprio clou nei Campionati Europei in vasca lunga, in programma a Berlino nella seconda metà di agosto, possa dare analoghe le stesse soddisfazioni.

Il tessuto del nuoto italiano è solido. Parecchie società, animate da programmi ambiziosi, lavorano bene. Una nuova generazione di tecnici si sta affermando e produce una nuova generazione di giovani nuotatori che sono entrati o si accingono ad entrare nella Nazionale maggiore.

La gestione federale del Settore Nuoto e la programmazione dell’attività delle squadre nazionali è attenta: Centri Federali, collegiali, test tecnici, medici e scientifici eseguiti periodicamente sui nuotatori di punta. Importante è anche il ruolo dei Convegni organizzati dal SIT per l’aggiornamento e la formazione dei Tecnici.

Si può fare di più? Sì, di più e di meglio. Non sta a noi suggerire come, anche se riteniamo che si debba continuare a lavorare per ridurre il gap che la maggior parte dei nostri campioni ha nei confronti dei concorrenti stranieri non tanto nella tecnica delle nuotate o delle strategie adottate in competizione quanto nell’esecuzione delle altri fasi tecniche: partenze, virate e, talvolta, arrivi. Lo si è notato anche a Herning. Ricordiamo l’importanza annessa allo studio e all’osservazione delle nuotate dei rivali stranieri attraverso i video, considerati uno strumento fondamentale della preparazione soprattutto negli Stati Uniti. Segnaliamo in proposito un articolo recentemente pubblicato sul sito della federazione nuoto degli Stati Uniti (http://www.usaswimming.org/ViewNewsArticle.aspx?TabId=0&itemid=5819&mid=8712 ).

Le medaglie vinte ai Mondiali di Barcellona da Martina Grimaldi (oro nella 25km) e Tania Cagnotto (argento dai 3 metri, sia individuali sia sincronizzati in coppia con Francesca Dallapè), il quarto posto mondiale del Settebello, la medaglia d’oro degli Azzurrini della pallanuoto ai Mondiali Giovanili, la medaglia di bronzo degli Azzurrini classe 1993 agli Europei Juniores, i miglioramenti nel ranking delle nazioni delle Azzurre del nuoto sincronizzato e i due bronzi di Linda Cerruti (individuale e duo, in coppia con Costanza Ferro) alle Universiadi completano il quadro di un movimento in salute.

A rafforzare la reputazione internazionale dell’Italia ci sono anche i successi di Paolo Barelli come leader internazionale, e i frequenti ingressi di italiani nella International Swimming Hall of Fame (ISHOF).

Come presidente della LEN Barelli ha propiziato il successo organizzativo dei Campionati Europei di Herning e ha portato il nuoto fra le discipline che figurano nel programma dei Giochi Europei (equivalenti ai Giochi Asiatici, Pan Pacifici, Africani… manifestazioni che esistono da molto tempo; la prima edizione dei Giochi Europei avrà luogo nel 2015 a Baku, capitale dell’Azerbajstan). Anche gli ingressi nell’ISHOF sono un termometro dell’accresciuta valenza internazionale del nostro Paese. Entrare fra gli “Immortali” dell’International Swimming Hall of Fame è tutt’altro che facile. Tanti, per il loro curriculum, lo meriterebbero, pochissimi ce la fanno. Il processo di selezione è rigoroso e, appunto, assai selettivo. Non basta essere stati grandi campioni nelle rispettive discipline oppure essere grandi allenatori o personalità di spicco ma occorrono altre due condizioni: essere proposti ed essere votati (cioè ottenere il maggior numero di voti rispetto ad altrettanto qualificati concorrenti). Bene, negli ultimi cinque anni l’Italia è entrata con quattro personalità e sta per entrare con la quinta: 2010 Geppino e Marco D’Altrui (padre e figlio, prima e unica volta), 2012 Domenico Fioravanti, 2013 Alberto Castagnetti. Quest’anno è la volta di Carlo Silipo (cerimonia sabato 14 giugno, a Fort Lauderdale, congratulazioni!). Più di ogni altra nazione, Stati Uniti a parte.

 

 

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