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News agli "antipodi"

Kitajima e Magnussen pronti per il rilancio

Il giapponese riprova con il "vecchio" coach Hirai, Magnussen riparte da zero e prova i 200 stile

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Kosuke Kitajima

I cambiamenti fanno parte della vita, e sono quanto meno un processo obbligato per recuperare seriamente da delusioni e promesse non mantenute. 

Kosuke Kitajima e James Magnussen ci stanno provando e si sono imposti un nuovo obiettivo: Rio 2016, o meglio, iniziamo prima a passare i mondiali di Barcellona 2013.

Pur con motivazioni e cause diverse entrambi devono superare la delusione di Londra 2012.

Il giapponese, campione olimpico nei 100 e 200 rana ad Atene 2004 e a Pechino 2008, ha dovuto accettare la sconfitta a Londra, dove non ha ottenuto medaglie individuali (solo un argento nella staffetta mista). Per lui però è ancora presto per appendere cuffia e costume al chiodo, e , dopo aver sperimentato una stagione alla corte di Dave Salo alla University of Southern California, Kosuke ha deciso di ritornare ad allenarsi a Tokyo sotto la guida di Norimasa Hirai, head coach della nazionale giapponese.

"Ho sempre pensato che avrei voluto allenarmi  di nuovo con  Hirai prima di finire la mia carriera. Da qui in poi, devo affrontare ogni stagione come se fosse l'ultima. Spero di poter avere un anno davvero soddisfacente."  Spiega Kitajima

Il campione giapponese  gareggerà nei  50 e 100 rana ai Campionati Nazionali nel mese di aprile, che faranno da trials per i Campionati del Mondo di Barcellona. Kitajima avrà comunque un avversario temibile proprio in casa, con il 18enne Akihiro Yamaguchi: primatista del mondo dei 200 rana e allenato anche lui da Hirai.

 

 

Magnussen James Australia

Diverso il discorso per il “Missile” Magnussen.

Lui doveva vincere i 100 stile libero a Londra. Lui doveva far vincere la staffetta australiana che invece si è fermata ai piedi del podio. Eppure, qualcosa è stato sbagliato, non solo da lui, ma in tutta la squadra “Aussi”. Le accuse di bullismo non erano tanto campate per aria, e un’indagine della federazione australiana ha fatto emergere diversi comportamenti scorretti di alcuni atleti. E il nome di Magnussen sembra essere comparso più volte.

Ma dagli errori ci si può risollevare, si fa ammenda e si va avanti. E così James sembra che stia facendo.

“Penso che più di ogni altra cosa in cui ho errato fosse la mia vita al di fuori della piscina  -  ha detto - Ho fatto tutto quello che avevo bisogno di fare in acqua. Ma i risultati hanno invece dimostrato che c’erano degli squilibri. Dopo Londra ho fatto molti  cambiamenti nella mia vita e mi sento molto positivo dove mi trovo in questo momento. Ho assunto anche un mental-coach,  non necessariamente ed esclusivamente per il lato psicologico del nuoto, ma per la mia vita in generale, per cercare di essere una persona più positiva”.

Tanta voglia di cambiare che ora il “Missile” potrebbe addirittura raddoppiare e provare a buttarsi anche sui 200 stile libero (fonte The Australian): un test potrebbero essere i trials di aprile ad Adelaide. Chissà se avrà davvero imparato la lezione.

 

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