Tecnica del Nuoto.
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Le motivazioni dietro ad una scelta così importante sono sempre tante e non sempre sono facili da spiegare.
Lo sa bene Ryan Lochte che, finalmente, ha deciso di spiegare (al quotidiano Charlotte Observer) il perché del suo “addio” a Gregg Troy e a Gainesville.
Quando hai 11 medaglie olimpiche al collo e sei considerato il miglior nuotatore al mondo è chiaro che tu possa decidere di allenarti ovunque tu voglia. Ma Ryan ha fatto una scelta ben precisa. Ha scelto Charlotte. Gainesville e l’Università della Florida erano diventati troppo “piccoli” per lui, o forse solo molto più caotici.
“Sono rimasto in quel posto che amo davvero alla follia per così tanto tempo – spiega Lochte – Ma sono arrivato in un punto della mia vita in cui, sapendo di invecchiare, avevo capito di aver bisogno di un cambiamento”.
Forse sulla decisione di spostarsi dalla Florida alla Carolina del Nord pesano molte incomprensioni tra Lochte e il suo storico allenatore Gregg Troy che, nei mesi che precedevano il Mondiale di Barcellona mal digeriva l’impegno televisivo e mediatico del pluricampione olimpico nel reality show “What would Ryan Lochte do?”, un impegno che secondo il suo coach lo distoglieva dalla preparazione atletica.
Ma Lochte di questo non parla e preferisce concentrarsi su ciò che Charlotte può offrigli per i prossimi anni. Il progetto è di arrivare alle Olimpiadi di Rio del 2016 quando Lochte avrà 32 anni.
“Ho deciso che passerò la maggior parte del mio tempo qui a Charlotte per i prossimi tre anni. Volevo andarmene in una città ma non grande o caotica come possono essere Los Angeles o New York. Mi allenerò con David Marsh, e soprattutto sarò insieme al mio migliore amico Cullen Jones (con lui nella foto). David Marsh ha un approccio tecnico particolare e si concentra più sulla qualità della seduta d’allenamento che sulla quantità dei chilometri in vasca. Inoltre mi aspetto Charlotte più tranquilla. A Gainesville non potevo andare da nessuna parte senza che qualcuno mi chiedesse una foto o un autografo. Avevo iniziato a sentirmi come un grande pesce in un piccolo stagno. Era bellissimo, una sensazione davvero indescrivibile. Ma era arrivato il momento di cambiare”.
Lochte è infine arrivato ad un’altra decisione, e forse la vicinanza con il suo amico sprinter Cullen Jones ha influenzato tanto questa scelta: “Vorrei dedicarmi di più alle gare da velocista. In passato ho sentito la mancanza della velocità pura e vorrei testare le mie capacità in questo senso”.
E inizierà questa nuova fase “Lochte 2.0” a Charlotte, con David Marsh.
(Nella foto il team di Charlotte. David Marsh è il primo a destra)