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Un bronzo di Federico Turrini e troppi dispiaceri “di legno”. La seconda giornata di gare agli Europei in vasca corta di Herning porta una sola medaglia agli azzurri e ben quattro quarti posti. Di certo si può dire che l’Italnuoto non sia stata baciata dalla buona sorte in terra danese. Meglio godersi appieno il bronzo di Turrini nei 400 misti, gara in cui il 26enne toscano aveva già conquistato un terzo posto all’Europeo 2010. Rimpianti soprattutto per Bonacchi e Pizzamiglio (quarti nei 50 dorso) e la 4x50 mista "mista", ferma ai piedi del podio. Da segnalare un Marco Orsi d’autorità, entrato in “pole position” nella finale dei 100 sl.
Bronzo nei 400 misti, ovvero nella gara di punta fin dalla vigilia per Federico Turrini ancora di più dopo la delusione arrivata ieri nei 200. Il livornese, arrivato in finale con il quarto tempo, sale di una posizione nell’ultimo atto. Turrini imposta una gara controllata e risparmia con passaggi non esagerati nel delfino e nel dorso (suo punto forte). Poi, si scatena soprattutto nell’ultima frazione a stile libero, andando a ricongiungere lo strappo con i primi due Verraszto e Nevo, un recupero che lo fa arrivare a 46 centesimi dall’oro. L’azzurro però è contento, anche se ammette di avere lasciato un po’ di margine nella prima metà di gara. «Ad ogni modo questo bronzo è un grande risultato – ha commentato nell’immediato dopogara ai microfoni Rai – Arrivavo dalla delusione nei 200 che mi aveva tolto un po’ di sicurezza. Oggi sapevo che c’era un’occasione e l’ho sfruttata. Nel finale ho visto che ritornavo forte sui primi, - e lascia intendere un po’ di rammarico - non dico che li avrei ripresi, ma.. Sono contento perché ho lavorato tanto, soprattutto sullo stile libero. E si è visto».
La gara di maggior spessore globale è quella dei 200 rana. Nel segno di Yuliya Efimova. La russa sfrutta il traino della padrona di casa Pedersen nei primi 100 metri e ottiene uno stratosferico record mondiale in 2’14’’39 (-0.18 secondi rispetto a Rebecca Soni nel 2008). Ma lo spettacolo arriva anche per le azzurre. Giulia De Ascentis e Lisa Fissneider sono quarta e quinta in una delle gare più veloci di sempre ed entrambe sotto il record italiano (2'21"82 di Chiara Boggiatto, nuotato nel 2009). Svetta così il 2’20’’93 e quarto posto assoluto per l’abruzzese dell’Aniene Giulia De Ascentis. «Dopo i segnali positivi di stamattina l’obiettivo primario era il record, con il mio allenatore Massimo Meloni l’avevamo programmato e l’abbiamo raggiunto. È andata molto bene e sono felicissima». Ancora super dopo l’exploit nei 50, Lisa Fissneider che chiude quinta in 2'21"18. Anche lei al di sotto del record nazionale: «Il livello della rana italiana cresce – fa notare l’altoatesina, soddisfatta per il tempo - ma anche quello internazionale».
Elena Gemo segna il crono di 58’’76, ed è quinta nella finale dei 100 dorso. La padovana non riesce a nuotare quanto migliorato in semifinale, ma prova a tenere il passo delle prime nei primi 50 metri, finendo per patire lo sforzo nel finale. Nella gara che fa esplodere i 4mila danesi del Jyske Bank Boxen di Herning, ci pensa Mie Nielsen a regalare l’oro e anche un record europeo.
I segnali non positivi delle batterie, vengono confermati nella finale dei 100 farfalla. Finale che vedeva due italiani tra i partenti, con almeno uno dei due (Rivolta) in possesso di tutte le carte in regola per le medaglie “pesanti”. Il 50’’90 del lombardo gli vale solo il settimo posto: «È evidente che non mi sono ripreso dall’influenza di due giorni prima di partire – ha detto l’azzurro dopo la finale - non sono riuscito a venire fuori nella seconda parte di gara. Guardando il tempo dell’oro, c’è da mordersi mordo le mani: potevo lottare per vincere, ma sono tranquillo perché ho dato il 100% in queste condizioni. Condizioni che mi lasciano arrabbiato, ma non deluso. Peggiora il personale nuotato ieri per l’altro finalista Piero Codia (51’’33), nono in classifica finale.
Finale sottotono nei 100 rana, ma al servizio dell’esperienza, per l’esordiente Claudio Fossi. Nella gara che consacra Daniel Gyurta anche nella distanza non propriamente sua, il fiorentino si ferma al nono posto in 58’’79.
Martina Caramignoli e Martina De Memme non riescono ad inserirsi nella lotta per le medaglie negli 800 stile libero, chiudendo al settimo e all’ottavo posto complessivo. Ben lontane, però, dalle loro migliori prestazioni.
Ma sono i 50 dorso maschili la vera fucina di progressi per l’Italia. Compreso qualche rammarico comprensibile, seppur difficili da prevedere alla vigilia degli Europei danesi. L’imprevisto arriva con Niccolò Bonacchi e Stefano Pizzamiglio che si fermano a un decimo dal podio e dal record italiano di Mirco Di Tora. I loro 23’’55 sono le migliori prestazioni italiane in tessuto. «Mi sono trovato abbastanza avanti alla fine - ha detto Pizzamiglio - e negli ultimi 5-6 metri potevo recuperare ancora. Bella gara lo stesso, peccato per il record italiano sfiorato e per la medaglia vicina. Nelle virate e nelle subacquee dovrò migliorare».
La staffetta mista “mista” chiude il programma con una nuova medaglia di legno. Conferma piena per Bonacchi (23’’63), Francesco Di Lecce chiude in testa a rana (26’’03). Inaspettatamente Ilaria Bianchi viene ripresa nei suoi 50 metri a delfino (frazione deludente in 26’’04). Erika Ferraioli chiude con un buon 23.98 lanciato. Il tempo complessivo di 1’39’’68, però, vale la medaglia mancata per 14 centesimi.
La finale dei 50 farfalla donne. Vede un buon quinto posto di Silvia Di Pietro che nuota sui livelli della mattina, in 25’99. Fuori in semifinale, invece, Ilaria Bianchi che si deve accodare 26’’27, molto lontana dalla sue potenzialità e dal record italiano nuotato in estate a Berlino.
Le semifinali (o perlomeno la prima del programma) della gara regina dei 100 stile libero uomini, sono un dominio italiano con la coppia Marco Orsi e Filippo Magnini, entrambi tranquilli nella finale di domani col primo e il quinto tempo d’ingresso. Gli alfieri azzurri rimasti in gara (Dotto e Leonardi out in batteria) fanno la voce grossa. Convince soprattutto Orsi, apparso sempre più in forma smagliante per sfidare Morozov. Al passaggio dell’emiliano a 21’’96 ha seguito la sua chiusura “controllata” in 46’’64. «È la prima volta che accedo a una finale col miglior crono, ho fatto un passaggio “televisivo”, anche perché mi sento in grande forma». Bravo anche Magnini che si qualifica in 47’’05. Il suo obiettivo di arrivare in finale è pienamente centrato.
Eliminata invece, Alessia Polieri che si “ferma” a 1’01’’71, 17esimo tempo complessivo, che la vede fuori dalla finale dei 100 misti. Ma l’imolese può trovare un motivo di soddisfazione, perché abbassa il suo record personale dopo oltre tre anni di tentativi vani.
Tutti i podi della terza giornata, con i piazzamenti degli italiani in finale:
800 stile libero donne
200 rana donne
100 rana uomini
100 stile libero donne
100 dorso donne
100 farfalla uomini
50 farfalla donne
50 dorso uomini
4x50 Mista “Mista”
1. RUSSIA 1’37’’63 WR
2. GERMANIA 1’39’’32
3. REP. CECA 1’39’’54
4. ITALIA 1’39’’68