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Stavolta, per il Setterosa, i sogni d’oro svaniscono a una manciata di secondi dalla fine. E il percorso verso un possibile titolo-bis diventa impossibile dopo i fatali rigori. Esulta la sorpresa dell’Europeo 2014 di pallanuoto, ovvero l’Olanda, che batte le azzurre 12-11 (dopo i tiri di rigore), in semifinale. Ma le italiane hanno motivi per recriminare contro la loro ingenuità e non contro la prestazione in acqua, assolutamente di alto livello. Il Setterosa, infatti, ha avuto l’opportunità di chiudere in vantaggio i 32’ minuti regolamentari, conclusi sull’8-8 (parziali 1-1, 4-4, 2-1, 1-2), fino a un fallo evitabilissimo di Teresa Frassinetti, che ha portato al rigore del pari oranje proprio nei secondi finali del quarto periodo di gioco. Poi, la freddezza dai 5 metri ha premiato le rivali del Setterosa.
Ma la quantità di rimpianti non è indifferente per le ragazze di coach Fabio Conti, che sabato (alle ore 16:30) dovranno accontentarsi di giocare la finale per la medaglia di bronzo contro l’Ungheria hanno assaggiato la finalissima fino a sette secondi dalla fine. L’Italia esce in semifinale e non potrà difendere il titolo europeo femminile di pallanuoto. Va alle oranje una delle classicissime della pallanuoto rosa: Italia-Olanda, ha regalato un prevedibile equilibrio per buona parte della partita. A Budapest nella storica cornice dello Stadio del nuoto Alfréd Hajós si sono infatti sfidate due tra le quattro nazioni che hanno in palmares il maggior numero di medaglie europee (nove per l’Olanda e otto per l’Italia, al netto degli Europei 2014).
Il primo tempo vede le azzurre contratte e bloccate bene dalla difesa avversaria. Non arrivano conclusioni pericolose e passa in vantaggio l’Olanda grazie al pallonetto di Sevenich. A 24 secondi dalla conclusione del primo parziale, l’Italia si sblocca con l’esperienza e la precisione di Tania Di Mario. Nell’occasione dell’1-1, le azzurre avevano appena superato l’inferiorità numerica dopo l’espulsione di Quaglieri. Così La più esperta giocatrice del Setterosa batte il portiere avversario dalla media distanza in superiorità numerica. Un tiro che in rete che avrà poi l’importante funzione di sbloccare la squadra italiana in fase offensiva.
Ma nei secondi 8’ di gioco, si comincia con il portiere Giulia Gorlero “monumentale”, che si conferma una delle migliori nel ruolo d’estremo di tutto il Campionato Europeo e dopo 1’ di gioco para un rigore alla temibile Lieke Klaassen. Teresa Frassinetti subisce un’espulsione e Catharina van der Sloot trova il gol sul palo di Gorlero: la prima subìta dalla squadra di Conti con una giocatrice fuori per 20’’. L’Italia non demorde e pur lottando contro la fisicità estrema delle avversarie, passa con Aleksandra Cotti, che trova una parabola morbida e precisissima per il 2-2. La chiave del secondo parziale è nella sfida tra l’olandese Nijhuis che non riesce a fermare la stella azzurra Di Mario e spesso ricorre al fallo. Così giunge presto alla seconda espulsione subìta e Giulia Emmolo (assistita perfettamente proprio dalla Di Mario), trova il primo vantaggio azzurro del match ai -4’33 dalla seconda sirena.
Le azzurre lottano anche in inferiorità e la difesa sembra reggere bene agli assalti avversari, come in occasione del sei contro cinque in difesa con Elisa Queirolo out per fallo grave, ma la copertura del Setterosa è sicura, sommata però anche all’imprecisione oranje. Almeno fino ai -3’04’’ dall’intervallo, quando Miloushka Smit si libera dalla marcatura e la numero due olandese non sbaglia davanti a Gorlero.
La fortuna aiuta le audaci e dopo due possessi, l’Italia si dimostra audace nella persona di Arianna Garibotti, senza remore nel tentare un tiro dalla distanza, ma fortunata nel trovare la deviazione di Stomphorst che beffa il portiere olandese Willemsz, con la palla che arriva docile in fondo alla rete.
In un movimentato secondo tempo, c’è spazio anche per la seconda espulsione di Tania Di Mario e per la ”punizione” puntuale di van der Sloot, che in superiorità numerica non può sbagliare dal centro per il 4-4. Il tempo non si chiude in parità in una girandola di emozioni e reti (una per parte) nei 22’’ conclusivi). Merito, nel bene e nel male, dapprima del gol di Silvia Motta. Mentre a 12’’ dalla fine, è Amarens Genee che beffa proprio la sua marcatrice Motta e l’equilibrio continua a non schiodarsi. A metà gara si va all’intervallo lungo sul 5-5 con quattro gol per parte in un trascinante secondo parziale.
Nel terzo tempo, la superiorità territoriale è inizialmente in favore dell’Olanda. Ma le azzurre si difendono bene finché la Nijhuis non va fuori dal match per il terzo fallo grave. Dopo l’espulsione, sale in cattedra Roberta Bianconi e trova il primo centro a referto subito dopo il time out chiamato dal tecnico Conti. Sembra il momento migliore per il Setterosa, ma Cotti si divora il possibile 7-5 in ripartenza veloce, grazie alla difesa disperata di Van der Sloot toglie l’urlo di gioia azzurra proprio sulla linea di porta. È solo una questione di pazienza, perché Arianna Garibotti regala il primo break ai -2’17 dall’ultimo riposo. È 7-5 e il margine di vantaggio è rassicurante per la prima volta nella gara. Klaassen riporta sotto e sblocca il tabellino olandese nel terzo periodo, riportando le sue compagne a una lunghezza dal Setterosa.
La spinta oranje si fa pressante nel quarto tempo ma l’Italia non è precisa al tiro. Arriva così il pareggio di Nomi Stomphorst, con Bianconi fuori per espulsione. Genee va fuori per 20’’, ma le ragazze di Conti non sfruttano l’occasione in superiorità. Ci pensa Federica Radicchi, che trova il colpo del nuovo vantaggio (l’ultimo del match azzurro) con una palombella dalla lunga distanza. La stessa autrice del gol lavora benissimo in difesa, confermando il suo magic moment. Le olandesi divengono fallose in attacco, ma anche la difesa (terzo fallo di Klaassen su Frassinetti) non pare lucida nel finale. Purtroppo però, Tania Di Mario non sigilla il punteggio facendosi parare un rigore da Debby Willemsz. Un altro episodio che inciderà nell’economia del match.
Sull’8-7, l’Italia resiste negli ultimi secondi di gioco, ma paga un’ingenuità colossale di Teresa Frassinetti, dopo aver resistito all’ultimo assalto olandese con il recupero di palla. Quest’ultima rientra in acqua dal pozzetto dopo la sua espulsione definitiva, causa terzo fallo. Il danno è evidente e a 7 secondi dalla conclusione del match l’Olanda pareggia sul susseguente rigore dopo l’irregolarità (Smit realizza). La storia si ripete dopo il recupero all’ultimo respiro contro la Grecia, ai quarti di finale. Ancora ai rigori come contro le elleniche, ma l’epilogo non sorriderà alle azzurre. Dopo i primi cinque tiri (per l’Italia non vanno a segno Motta e ancora una volta la Di Mario, mentre Gorlero ferma due conclusioni oranje) si va a oltranza. Presto, però arriva l’errore decisivo da Giulia Bianconi. Dopo il centro nella prima rotazione, il suo tiro si ferma sulla traversa. Le olandesi esultano con il loro tecnico Havenga. Ne hanno ben donde, visto che erano a una bracciata dall’eliminazione e sfideranno la Spagna (9-8 all’Ungheria nella prima semifinale) in una finale tutta inedita per gli Europei. Per l’Italia ci sarà l’occasione di riscatto proprio nella “finalina” contro le magiare. La caccia alla medaglia di bronzo potrebbe essere la giusta motivazione per smaltire la cocente delusione patita questa sera.
(Photo A.Staccioli/Insidefoto/Deepbluemedia)