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Niente da fare: il Setterosa scende dal podio europeo della pallanuoto femminile. Le ragazze guidate da coach Fabio Corti cedono nella finale per il terzo posto contro le padrone di casa dell’Ungheria. Allo Stadio Alfréd Hajós di Budapest finisce 10-9 (2-3 5-2 0-2 3-2) per le magiare, che conquistano così il bronzo continentale, bissando il risultato conquistato agli Europei 2012 di Eindhoven.
L'oro europeo è invece andato alle campionesse del mondo in carica della Spagna, che hanno nettamente battuto l'Olanda per 10-5. Per la squadra allenata da Miguel Ángel Oca arriva anche il primo titolo europeo della propria storia.
Oggi alle azzurre serviva una gara di reazione dopo la sconfitta ai rigori in semifinale proprio contro le oranje. E, in parte, proprio i rigori risultano fatali anche oggi alla squadra italiana: non si arriva ai penalties, ma durante i 32’ regolamentari pesano come un macigno i tiri assegnati, alcuni in maniera troppo ”docile” alle magiare: se ne conteranno ben quattro al fischio finale. Però sono da elogiare la personalità del Setterosa e la capacità di confermarsi un top team. Seppur anche stavolta non siano mancate alcune disattenzioni in difesa e sia scarseggiata l’incisività in attacco con la superiorità numerica (lo testimoniano le appena 5 realizzazioni su 13 occasioni).
L’Italia è riuscita in parte a controllare le armi della squadra di casa. Ovvero la grande velocità in acqua e la miglior realizzatrice della rassegna continentale Rita Keszthely, marcatrice letale nel contesto di una squadra equilibrata. Dalla parte delle 13 ragazze di Conti, invece, c’era la voglia di riscatto dopo la semifinale letteralmente gettata via. Con il centroboa Teresa Frassinetti e il capitano Tania Di Mario attesissime. Tuttavia si è visto un Setterosa più forte dell’emotività messa a dura prova dopo il ko di giovedì scorso.
Pronti via e si capisce sin da subito che le ragazze italiane vogliono cancellare la sconfitta di giovedì scorso. Proprio Frassinetti guadagna la prima superiorità numerica e Aleksandra Cotti segna l’1-0 dopo 20’’. L’attaccante in forza al Rapallo si fa trovare da appostata nel cuore dell’area ungherese sul servizio preciso di Di Mario. La Cotti tratta palla con i guanti e batte subito Edina Gangl (preferita alla Bolonyai titolare nel ko con la Spagna). Non sembra fermarsi il Setterosa, anzi recupera presto il possesso e dopo solo 84 secondi arriva il 2-0. Stavolta tocca a Giulia Emmolo raddoppia grazie al passaggio di Tania Di Mario. La partenza sprint, uniota alla certezza dell’estremo difensore azzurro Giulia Gorlero (premiata poi come miglior portiere del torneo) che mura con sicurezza i primi attacchi, fa si che il match possa incanalarsi presto nella maniera giusta.
Così serve il provvidenziale timeout del c.t. avversario Meresz. Sosta rigenerativa, perché dopo la sospensione tecnica arriva la beduina vincente di Barbara Bujka (bruciata nell’occasione la marcatrice Queirolo). La rete galvanizza le padrone di casa che nel giro di 60 secondi raggiungono il pari con un rigore trasformato dalla top scorer dell’Europeo Rita Keszthelyi.
Il break subìto non fa perdere le redini al Setterosa. E con un intelligente e fulminea conclusione, concretizza la reazione del italiana. Le azzurre rimettono la freccia in regime di superiorità numerica (out per 20’’ Dora Czigany) e realizzano col difensore in forza all’Orizzonte Catania, Arianna Garibotti.
Il secondo tempo vede muovere presto il punteggio in favore dell’Ungheria, grazie a Dora Antal. Arriva il 3-3 in superiorità numerica con Bianconi out. La stessa cosa non accade alle azzurre, perché Emmolo centra una traversa in un’azione che poteva essere costruita con più precisione ed efficacia. Nel successivo possesso, le ragazze di Corti subiscono poi il primo sorpasso della gara. Ancora una volta le coperture nel 6 contro 5 in attacco non sono efficaci, così Illes realizza il 4-3 ai -4’02’’.
Un momento, il primo, difficile per l’Italia. E come spesso accade, serve il lampo della 35enne Tania Di Mario per riportare le azzurre sotto. L’azione manovrata con scambi veloci manda in avanti il diagonale del capitano per il 4-4. Ai -2’ l’Ungheria va in rete grazie ancora ad Antal, che sfrutta alla perfezione l’ennesimo fallo grave (out Aleksandra Cotti). È forse questo il momento di difficoltà peggiore che segna lo strappo del match. Il forcing ungherese prosegue e dopo appena 30 secondi e una controfuga vincente di Keszthelyi. L’Italia è più fallosa e ancora il centroboa Antal trasforma un rigore per il pesantissimo 7-4: tre gol subìti in poco più di un minuto. Per far tornare viva la speranza, arriva il quinto gol italiano con Giulia Bianconi. La ligure realizza a 14’’ dall’intervallo lungo e il gap si riduce quantomeno a due lunghezze.
Il piglio nel terzo quarto è quello giusto per le azzurre che lasciano le ungheresi a digiuno di reti. Infatti arriva presto il 6-7 sempre con Bianconi. Poi le italiane non sfruttano una successiva controfuga. La difesa, però, reagisce bene e Bianconi prosegue il suo momento da protagonista: è lei a realizzare dalla distanza il 7-7, diventando assoluta protagonista del tabellino con un tris che sembra davvero irresistibile in tre minuti e mezzo a cavallo tra i due tempi. Successivamente arrivano due occasioni con l’uomo in più che non vengono sfruttate dal Setterosa per raggiungere il nuovo vantaggio. A questo punto, però l’arbitraggio irrompe sull’andamento del match. I giudici assegnano un rigore discutibile ad appena due secondi dalla conclusione del tempo, ma Gorlero risponde da campionessa alla conclusione di Keszthelyi.
Arianna Garibotti, a sinistra, sfida l'ungherese Hanna Kesteleki. Photo Giorgio Scala/Inside/Deepbluemedia
Si arriva agli ultimi 8’ di gioco in perfetta parità (7-7). La partita è ruvida, con abbondanza di falli e difficoltà nell’inquadrare la porta per entrambe le contendenti. L’Ungheria però si porta avanti con Dora Kisteleki che va a segno con Radicchi fuori dai giochi (terzo fallo e partita finita per lei, a -6’ dalla fine). Il Setterosa sembra perdere compattezza e precisione in attacco e inoltre rinuncia anche a Cotti per il raggiunto del limite di falli: è battaglia vera e l’arbitraggio di Dutilh-Dumas e Teixido non sembra tenere in pugno la situazione, con alcuni fischi dubbi che innervosiscono le azzurre. Ne approfittano nuovamente le magiare, che a metà tempo vanno a +2 attaccando il lato dimostratosi più debole nella difesa, quello sinistro: da lì va a segno Szucs. Serve ancora il lampo di Tania Di Mario che realizza l’8-9 immediatamente dopo. Ancora un rigore (discutibile anche stavolta, dopo un intervento simile subìto da Frassinetti solo pochi secondi prima, ma non considerato grave) riporta avanti le ungheresi. La specialista Bujka va a segno per il 10-8 a 2’40’’ dalla fine.
Le speranze sembrano ormai vane, ma gli sforzi vengono premiati con Arianna Garibotti in gol finalmente in regime di superiorità numerica. Ci vorrebbe il timeout azzurro per organizzare l’ultimo possesso, ma invece arriva il cartellino rosso per le proteste do coach Fabio Corti. La medaglia di bronzo sfugge così, con amarezza e alcune recriminazioni sembrate legittime. L’Ungheria sale sul podio a casa propria. Mentre l’Italia paga a caro prezzo una seconda parte di torneo condizionata da alcune ingenuità. Il Setterosa valeva senz'altro una migliore posizione finale. Il percorso della squadra, però, va avanti con fiducia nonostante queste delusioni. Ci sarà il tempo per arrivare a traguardi ancora più importanti.
(Foto d'apertura di A.Staccioli/Insidefoto/Deepbluemedia)