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Nuoto

Michael Pheps sospeso per 6 mesi. La stangata di Usa Swimming sul campione americano

Sei mesi di sospensione per Michael Phelps. La Federazione Usa gli vieta anche i Mondiali 2015

Mano pesante verso Michael Phelps. Usa Swimming, la Federazione statunitense del nuoto, ha sospeso per sei mesi il campione di Baltimora per l'ennesima violazione del codice di comportamento, dopo l'arresto per guida in stato di ebbrezza di una settimana fa. A Phelps, inoltre, sarà preclusa la possibilità di partecipare ai Mondiali 2015, a Kazan.

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Michael Phelps USA

La dinamica degli eventi ha portato alla pena che lo costringerà a sei mesi senza competizioni. E allo stop obbligato ai Mondiali 2015. Come dire che ad ogni azione corrisponde una sanzione: e l’entità di quest’ultima sembra davvero grave. Questa l’attesissima e pesantissima decisione presa da Usa Swimming nei confronti di Michael Phelps.

L’organizzazione massima del nuoto statunitense ha così sospeso il campionissimo di Baltimora (Photo G.Scala/Deepbluemedia.eu/Insidefoto), colpevole dell’ennesima bravata fuori dalla piscina commessa il 30 settembre scorso. Guida in stato d’ebbrezza e oltre i limiti di velocità, che gli sono costate l’arresto dopo il fermo della polizia e il relativo risultato del test alcolemico superiore di quasi il doppio del tollerato dalla legge dello Stato del Maryland. Gli è successo per la seconda volta nel giro di poco più di dieci anni. Un’aggravante che ha portato anche allo stop sportivo e che potrebbe costargli cara anche a livello penale. E c’è da aggiungere che questa non è la prima sospensione dalla Federazione, poiché nel 2009 fu tenuto lontano dalle gare per tre mesi per colpa di una foto che lo ritraeva mentre fumava della cannabis. Oggi – oltre al nuovo reato – pesa così una nuova violazione al codice di comportamento a cui dee attenersi chiunque faccia parte del Team Usa.

Le sanzioni non proibiranno a Phelps di poter continuare ad allenarsi con il suo club, senza però poter partecipare a competizioni ufficiali. Inoltre non percepirà lo stipendio per tutta la durata della squalifica. Questa la nota fornita dalla Federazione e dai suoi vertici: “L'appartenenza a USA Swimming, e in particolare alla squadra nazionale, include un chiaro obbligo di aderire al nostro Codice di comportamento" così il direttore esecutivo di USA Swimming Chuck Wieglus detto in una dichiarazione. "Qualora dovesse verificarsi un'infrazione, è nostra dovere adottare le misure necessarie in base al singolo caso. La condotta di Michael è stata grave e richiedeva provvedimenti significativi. Ha pubblicamente riconosciuto l'impatto del suo comportamento e la sua responsabilità particolari, a causa della sua importanza in questo sport. Prenderà le misure necessarie per l'auto-miglioramento. E sono qui a sostenere pienamente le sue azioni di sviluppo personale". Un portavoce di Octagon, l’agenzia che rappresenta Phelps, ha così commentato: "Michael ha accettato le sanzioni e, come detto da lui stesso, sta lavorando per risolvere i suoi problemi”.

Ma oltre all’inibizione temporale fino al 6 aprile 2015, la Federazione ha deciso inoltre di precludergli la possibilità di partecipare ai prossimi Mondiali di Kazan (Russia) che si disputeranno dal 2 al 9 agosto del prossimo anno. Una decisione forse ancor più pesante rispetto alla sospensione di sei mesi. Un provvedimento che taglierà fuori il 18 volte campione olimpico dalla competizione internazionale più importante da qui alle Olimpiadi di Rio de Janeiro: obiettivo per cui Phelps ha deciso di rientrare alle competizioni dopo il ritiro da Londra 2012. Domenica, tramite Twitter, Phelps aveva annunciato una “pausa riabilitativa” autonomamente decisa – chissà, forse anche prevedendo la stangata da Usa Swimming - : “Mi prenderò un po' di tempo per seguire un programma che mi dia l'aiuto che mi serve a comprendermi meglio. Il nuoto è la cosa più importante nella mia vita – aveva spiegato il 29enne dei record -, ma ora ho bisogno di concentrare la mia attenzione su me stesso come individuo, e svolgere il lavoro necessario per imparare da questa esperienza e prendere decisioni migliori in futuro”.

Ad ogni modo, non saranno dei giorni facili per il “Kid” di Baltimora. Il 19 novembre sarà atteso dalla sua prima udienza circa i reati contestatogli una settimana fa. L’aggravante della recidività potrebbe costargli una pena massima – tuttavia improbabile - di un anno di arresto, oltre ad una multa e alla sospensione della licenza di guida. Insomma, il ciclone su Michael Phelps si è appena abbattuto con tutta la sua potenza e sta sfogando la sua forza. Quando passerà l’emergenza, capiremo se il nuotatore più forte di tutti i tempi potrà ricominciare nuovamente la sua rincorsa verso i prossimi Giochi Olimpici. E ancora una volta dovrà prima battere sé stesso per poi occuparsi degli avversari. Questo è certo.

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