Tecnica del Nuoto.
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La Francia e tutto lo sport transalpino – ma non solo – hanno vissuto un risveglio da martedì nero come il lutto, qualcosa che difficilmente chiunque si sarebbe immaginato. Un martedì in cui la Francia si è ritrovata in un colpo solo senza tre campioni dei cosiddetti “sport minori”, ma che hanno saputo far emozionare milioni di sportivi d’Oltralpe e del mondo. La notizia è di quelle che lasciano senza parole ed è arrivata dall’emisfero australe. Nella serata di lunedì, in Argentina, un incidente tra elicotteri ha strappato alla vita tre ex sportivi molto famosi: l’ex nuotatrice Camille Muffat (appena 25 anni), la velista 57enne Florence Arthaud e il 28enne pugile Alexis Vastine. Erano in Sud America per girare un reality che coinvolge atleti ed ex atleti professionisti, in gara divisi per team, con il compito di sfidarsi in prove in situazioni impervie. E un incidente - dalle immagini amatoriali diffuse, si vede un mezzo sfiorare l'altro fino allo schianto - durante un trasferimento, ne ha spezzato le vite. Oltre agli atleti sono morte altre sette persone tra il personale della produzione televisiva e i piloti.
La tragedia è colpa di collisione in aria, le cui cause saranno da verificare. Due elicotteri della produzione si sono infatti scontrati tra di loro, subito dopo la fase del decollo. Al momento della collisione, le condizioni del tempo erano ottimali, quindi sembrano escluse motivazioni del meteo alla base dello schianto. Tra le dieci vittime, i tre sportivi erano concorrenti del reality che sarebbe andato in onda sul primo network di Francia TF1, durante l'estate. Il programma si chiama Dropped le cui riprese erano partite dallo scorso febbraio. Oltre ai tre concorrenti, sono deceduti tutti gli occupanti dei velivoli. Tra di loro altri cinque erano francesi - Laurent Sbasnik, Lucie Mei-Dalby, Volodia Guinard, Brice Guilbert ed Edouard Gille - ed erano membri dello staff di TF1. Gli altri due erano i piloti, - Juan Carlos Castillo e Roberto Abate - di nazionalità argentina.
Oltre all’olimpionica di Londra, hanno però perso la vita anche la velista Florence Arthaud – la prima donna a compiere la traversata atlantica, nel 1978, della Rotta del Rum navigando in solitaria dalla Francia alla Guadalupe -. Oltre a loro c’era il pugile ufficialmente ancora in attività, Alexis Vastinec. Classe 1986, fu medaglia di bronzo olimpica a Pechino 2008 nei pesi welter. Morti tutti e tre nella località Villa Castelli, nella provincia nord-occidentale de "La Rioja" in Argentina.
Il reality vedeva come protagonisti otto vip tutti sportivi o ex sportivi, che si sfidavano in prove di sopravvivenza in condizioni esterne difficili. Gli altri cinque. in questa tragica edizione del format, erano un altro ex nuotatore oro olimpico, Alain Bernard, la ciclista Jeannie Longo, il calciatore Sylvain Wiltord, la snowboardista Anne-Flore Marxer e il pattinatore Philippe Candeloro, si sono salvati perché non sugli elicotteri coinvolti nell’incidente. Da quanto è emerso successivamente, Bernard si sarebbe salvato perché sceso da uno dei due elicotteri, per questioni di eccessivo peso, poco prima del decollo. Si sarebbe dovuto imbarcare successivamente su un altro mezzo e di conseguenza ha assistito alla collisione vicino al luogo della tragedia.
Il nuoto paga un tributo altissimo. Già perché la campionessa olimpica in carica dei 400 stile libero, Camille Muffat, si trovava su uno di quei maledetti elicotteri precipitati. Stava facendo una di quelle esperienze annunciate dopo il ritiro dall’agonismo dell’anno scorso. E la ragazza di Nizza è stata la più giovane vittima di questa tragedia.
Camille Muffat aveva detto basta col nuoto meno di un anno fa, con una decisione clamorosa, arrivata non di certo dopo un evidente calo di prestazioni in vasca. La stileliberista nizzarda aveva perso stimoli – complice anche il trasferimento negli Usa di Yannick Agnel, suo compagno di squadra, e i rapporti non più idilliaci con il tecnico Fabrice Pellerin, aveva deciso di fare altro slegandosi dalla vasca dopo essersi tolta delle enormi soddisfazioni nelle piscine di mezzo mondo. Gioie che vanno dalla spettacolare vittoria olimpica nei 400 stile libero di Londra 2012, con argento sui 200 e bronzo nella 4x200 sl, alle medaglie mondiali – quattro e tutte di bronzo tra Shanghai 2011 e Barcellona 2013 – fino ai tantissimi titoli europei e francesi in palmares. Rivale capace di battere Federica Pellegrini proprio a Londra e di rivelarsi impartendo da giovanissima teenager – nel 2005 ai Campionati Francesi di Nancy - le prime sconfitte a livello nazionale a Laure Manaudou. In carriera è arrivata anche a stabilire due record del mondo in vasca corta – oggi detenuti da Mireia Belmonte Garcia, che in entrambi i casi glieli ha strappati – su 400 e 800 stile libero.
Il momento più alto nella carriera di Camille Muffat arriva il 29 luglio 2012, nella finale dei 400 stile libero. A 22 anni vince l'oro olimpico a Londra.
Come si fa a rispondere a questa tragedia? Dice Fabrice Pellerin, il tecnico che ha seguito Camille Muffat nella sua crescita è chiaramente distrutto: “Sono inconsolabile- riporta L’Equipe - Ho pensato che la notizia fosse sbagliata, che fosse un brutto sogno, ma è tutto vero. Ho sentito la notizia questa mattina, due o trecento metri prima di arrivare in piscina per l'allenamento. È stato brutale trovarsi di fronte alle telecamere. Mi sono fermato un momento per calmarmi. Lei è stata come un membro della mia famiglia. L’ho allenata per oltre dieci anni nel corso di un periodo in cui le persone cambiano molto. Da ragazza, ad adolescente a giovane donna . Anche se ha un padre, è come se avessi visto mia figlia crescere. Insomma, mi ha aiutato a costruire me stesso”.
Francis Luyce, presidente della FFN (Fédération Française de Natation): “Sono addolorato. Non ci sarà più la possibilità di rivedere il suo sorriso a bordo vasca – ha detto il numero uno del nuoto transalpino - Speravo di convincerla di ritornare alla famiglia che amava tanto e che l’ha fatta stare così bene. La famiglia del nuoto ha perso una delle sue più grandi nuotatrici. Mi rimane un’immagine di una Camille raggiante, era felice e meritava di esserlo. Raramente nella mia vita, ho avuto momenti così difficili come oggi. – e tornando sul suo stop dall’agonismo - Un po’ di rammarico per la sua decisione di ritirarsi l’ho avuto. Ma avevo pensato che ci avrebbe potuto ripensare e prendere parte a Rio 2016, come parte della squadra francese, che l’adorava. Non aveva detto "no" in maniera definitiva. Mi daranno dell'inguaribile ottimista, ma per me aveva ancora lasciato spazio a un ripensamento".
Sono tantissimi i messaggi di cordoglio alle vittime, che arrivano dal mondo sportivo francese e internazionale. Soprattutto da Twitter arrivano i messaggi dal mondo acquatico. Dai fratelli Laure e Florent Manaudou, fino alle rivali in vasca Rebecca Adlington e Federica Pellegrini – “Parfois, la vie ne est pas juste”, a volte, la vita è ingiusta, ha scritto l’azzurra in omaggio a Camille –. Ma i messaggi sono tantissimi e arrivano da tutti gli sport e da tutti gli sportivi, vista la triste portata multidisciplinare della tragedia. Toccano tutte le vittime della tragedia argentina, mostrando solidarietà soprattutto ai familiari di chi ha perso la vita. Messaggi di cordoglio arrivano anche dalla politica, dal presidente francese François Hollande, all’ex capo dell’Eliseo, Nicolas Sarkozy. Patrick Kanner, ministro dello sport, annuncia l’omaggio alle vittime nelle manifestazioni sportive del fine settimana.
Preferiamo ricordarci di Camille Muffat da campionessa olimpica imbattuta perché non potrà essere spodestata da alcuna rivale nei 400 sl di Rio de Janeiro 2016. Se il rammarico sportivo per la sua uscita di scena prematura dall'agonismo (luglio 2014) e la conseguente mancanza di altre sfide importanti, (con Franklin, Pellegrini e tutte le altre, come avvenuto nei 200 sl ai Mondiali 2013) poteva essere alto, oggi non ci sono abbastanza parole per descrivere l'assurdità di una morte - insieme a quelle di altre nove persone - così dolorosa, soprattutto se arriva a soli 25 anni. Vogliamo ricordarci di Camille e della sua determinazione unita al talento in acqua. Della sua disponibilità e del suo sorriso timido, ma vero, quando lo concedeva. Proprio per questo era ancor più prezioso. Adieu.
Tutte le foto sono di G.Scala/Deepbluemedia/Insidefoto