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Nuoto

Sydney, 3/10 Aprile 2015 – Campionati Australiani/Trials Mondiali (50m)/7a Giornata

Emily Seebohm regina d’Australia e del dorso: quarta vittoria ai Campionati nazionali

Emily Seebohm non si lascia sfuggire nulla ai trials australiani di Sydney. La 22enne fa suoi anche i 200 dorso con il primo crono mondiale dell'anno (2'06''69) e trova il quarto successo personale ai Campionati nazionali, centrando così l'en plein nel dorso. Nella settima giornata di gare è da segnalare la rivincita di James Magnussen su Cameron McEvoy nei 50 stile libero. Domani la chiusura.

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La protagonista nella vasca che fu olimpica nel 2000 è Emily Seebohm. La 22enne plurititolata a Olimpiadi e Mondiali coglie un prestigioso poker di vittorie ai Campionati Australiani. E colleziona un hattrick di successi in tutte le distanze del dorso, che si vanno ad aggiungere all’oro conquistato nei 200 misti. La perla di giornata la mostra nei 200 dorso, nei quali doma un’agguerrita concorrenza vincendo con il primo crono mondiale dell’anno. Nelle altre finali di giornata esultano Brittany Elmslie, che nei 50 farfalla batte l’altra protagonista agli Hancock Prospecting Australian Swimming Championships – ovvero Emma McKeon. Mentre la sfida tra siluri nei 50 stile libero tra McEvoy e Magnussen si risolve in favore di quest’ultimo. Titoli e tempi interessanti anche per Tommaso D’Orsogna – 100 farfalla – e Jessica Ashwood (800 stile libero).

Domani Sydney vedrà in scena l’ultima giornata di gare valide anche come prove di qualifica per i Mondiali di agosto. Il gran finale attende soprattutto il fenomeno del mezzofondo Mackenzie Horton, attesissimo nei 1500 sl e, al femminile, c’è curiosità per la nuova sfida tra le sorelle Campbell nei 50 stile libero.

Dunque è ancora tempo di gioie per la Seebohm (nella foto di copertina di Andrea Staccioli /Deepbluemedia /Insidefoto), anche nei 200 dorso. In assenza della detentrice del titolo Belinda Hocking - - costretta a dare forfeit dopo una serie di sfortunati eventi nei mesi passati, tra ustioni fortuite dovute alle candele, un infortunio al ginocchio in vasca, fino a un incidente stradale - che si è presa una pausa dovuta a una riabilitazione che ne mette in dubbio la presenza alle Olimpiadi 2016, tocca a Emily Seebohm prendersi il primo titolo nei 200 metri nella sua carriera. E lo fa con pieno merito, staccando l’ennesimo biglietto per Kazan 2015 e diventando la regina d’ori dei Nationals 2015 a Sydney. La 22enne originaria di Adelaide trova il suo personalissimo poker di vittorie. 2’06’’69 il suo crono vincente: ovvero prima prestazione stagionale al mondo. Tempo che ha scalzato nettamente il 2’08’’32 realizzato dalla britannica Elizabeth Simmonds a Edimburgo. Per la Seebohm arriva il tris di ori nel dorso, dopo le vittorie nei giorni scorsi su 50 e 100 metri. Se a questi aggiungiamo il trionfo nei 200 misti, la vicecampionessa olimpica sui 100 dorso di Londra, diventa – finora – l’atleta più vincente ai Campionati Australiani. E in tutti i casi vincenti ha fatto meglio del tempo limite imposto da Swimming Australia per partecipare ai Mondiali 2015.

Ma i 200 dorso femminili hanno regalato estrema velocità grazie anche alle altre interpreti sul podio. Merito di Madison Wilson, saldamente in testa alla gara fino ai 150 metri, salvo poi cedere di schianto nell’ultima vasca – chiusa in 33’’16 perdendo quasi due secondi rispetto alla vincitrice -. La Wilson – 2’08’’57 all’arrivo, tempo sufficiente per il pass – ha chiuso però soltanto terza, superata anche dalla 19enne Hayley Baker, argento in 2’08’’21. In ogni caso, il podio australiano rispecchia e monopolizza le prime tre posizioni nelle graduatorie mondiali 2015 sulla distanza. Per la Wilson, vera sconfitta nella contesa, arriva il terzo podio su altrettante distanze nel dorso: in entrambi gli altri casi è stata d’argento, sempre alle spalle della Seebohm, vera mattatrice dei trials, con Emma McKeon e Cate Campbell.

Arriva dai 50 farfalla il primo titolo del 2015 - e primo pass mondiale individuale - per Brittany Elmslie, capace di regolare Emma McKeon in 26’’07. La medaglia di bronzo ai Giochi del Commonwealth 2014 – primo e unico alloro individuale di rilievo nella sua giovane carriera – vince per 8 centesimi il braccio di ferro con la quotata rivale, una delle cinque specialiste capaci di nuotare sotto i 25 secondi in stagione. Solo terza la campionessa in carica Marieke D’Cruz in 26’’38. Da segnalare il quinto posto della sedicenne Cornelissen in 26’’90.

Niente tris invece per Cameron McEvoy, che stavolta in finale si deve inchinare al “MissileJames Magnussen, dopo averlo battuto a sorpresa nei 100 stile libero di due giorni fa. I 50 metri premiano il due volte iridato nella gara regina e gli regalano il terzo titolo nazionale – aveva vinto già nel biennio 2012-2013 -nella distanza più breve nel programma dello stile libero. Non è trascendentale – il limite australiano per Kazan era 21’’74 -, anche se di alto livello, il crono vincente di Magnussen (21’’98), così come quello di McEvoy (22’’03). Anche se, è bene sottolinearlo, entrambi s’inseriscono al quinto e al settimo posto del ranking stagionale. Entrambi alle spalle dell’azzurro Marco Orsi, - quarto nella graduatoria dopo Florent Manaudou e i brasiliani Fratus e Cielo - che ai Campionati Spagnoli di Malaga, vinse in 21’’96. La medaglia di bronzo va al maggiore dei fratelli Abbod, Matthew, che in 22’’30 anticipa Andrew.

Avvincente anche la finale dei 100 farfalla maschili. Ben tre atleti hanno chiuso nello spazio di appena 11 centesimi nelle prime tre posizioni. L’ha spuntata Tommaso D’Orsogna in 51’’92, pur peggiorando di 2 centesimi quanto nuotato in semifinale. L’argento se l’è aggiudicato Jayden Hadler in 51’’96 – anche’egli nel turno precedente era stato nettamente più veloce in 51’’66 - davanti a David Morgan (52’’03). Quest’ultimo recupera 76 e 77 centesimi ai primi due nella seconda vasca, grazie a un ritorno di 27’’03. Non basterà per superarli, ma sarà sufficiente per farlo salire al settimo posto nel ranking stagionale.

Nell’ultima finale del giovedì, si è completato il quadro delle gare del mezzofondo femminile. La campionessa d’Australia è Jessica Ashwood, che brinda anche negli 800 stile libero in 8’26’’09 – il limite per Kazan era fissato a 8’27’’41 - dopo il primo oro conquistato nei 400. L’atleta di Sydney nata nel 1993 si qualifica per la terza volta in carriera ai Campionati Mondiali. In Russia, però, prenderà parte sia ai 400 che agli 800. Con questo crono, inoltre, la Ashwood si attesta al secondo posto stagionale mondiale – ovvero prima tra le umane – alle spalle del fenomeno statunitense Katie Ledecky, che ad Austin ha già nuotato un 8’11’’21.

Dopo le semifinali dei 50 stile libero donne, Cate Campbell si guadagna il primo crono d’ingresso in finale davanti alla sorella Bronte. Così, a differenza della finale nei 100, la 22enne fresca campionessa nella gara regina partirà nella corsia riservata alla favorita d’obbligo. D’altra parte il suo 24’’19 realizzato oggi avvicina moltissimo il suo personale stagionale di 24’’03. C’è da credere che abbia nelle sue braccia un tempo inferiore ai 24 secondi. La 20enne Bronte, invece, la segue con un più “controllato” 24’’41. Entrambe, però, sono andate abbondantemente al di sotto del limite per i Campionati del Mondo FINA, fissato dalla Federnuoto australiana a 24’’91. Si prevedono nuovamente scintille nella finale di domani, la penultima individuale – perlomeno al femminile - dei trials 2015.

Buone le premesse per un’altra delle finali del venerdì nel programma femminile: i 50 rana. La svedese Jennie Johansson – che si allena in Australia - partirà dalla corsia 4 in finale grazie al suo 31’’01 realizzato in semifinale e ritocca per 3 centesimi il suo personale stagionale. La prima delle aussie è l’esperta Sally Hunter (31’’14) – già doppio bronzo su 100 e 200 metri - davanti alla vicecampionessa dei 100, Lorna Thoks (31’’23). Va fuori dalla finale la campionessa dei 100 Taylor McKeown, prima delle escluse.

Mitchell Larkin prepara il tris vincente nel dorso, ma dovrà superarsi. Perché per ora si deve accontentare del secondo crono d’ingresso – 25’’40 – nella finale dei 50 metri. Ad anticiparlo c’è il 23enne Benjamin Treffers, velocissimo in semifinale in 24’’76. Forte di questo crono – il quarto più veloce dell’anno al mondo – tenterà l’assalto per confermare il titolo sulla distanza ai Campionati Australiani.

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