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Fondo

16esimi Campionati Mondiali di nuoto a Kazan (Russia) – 10 km femminile di nuoto in acque libere

Beffa Rachele Bruni: il podio nella 10 km sfuma all’ultimo, ma vola ai Giochi 2016. Ponselè solo 22^

Le speranze di un nuovo podio italiano nel fondo si affievoliscono negli ultimi metri di gara. Non sono bastati 10mila metri a Rachele Bruni per andare a medaglia. La toscana è quarta nella gara femminile alle spalle della francese Muller, dell’olandese van Rouwendaal e della brasiliana Cunha. Quest’ultima beffa l'azzurra per il bronzo. Ma Rachele vola a Rio 2016. Niente da fare per Aurora Ponselè, 22esima.

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BRUNI Rachele ITA

Più rammarichi che gioie. Questo è il responso per i colori azzurri dopo la 10 km in acque libere in cui si sono sfidate stamani le donne del nuoto di fondo. Accreditate di un ruolo da possibili protagoniste alla vigilia, le azzurre Rachele Bruni e Aurora Ponselè non hanno trovato un auspicabile podio iridato. Grande delusione per la Bruni, quarta all’arrivo (foto in copertina di Andrea Staccioli/ Deepbluemedia/ Insidefoto) dopo aver subìto il sorpasso a 50 metri dal termine dalla brasiliana campionessa in carica Cunha. La toscana tesserata per il Centro Sportivo Esercito si consola – e mente fredda sarà una consolazione non da poco - conquistando la qualificazione per i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Sarà il suo esordio a cinque cerchi. Male Aurora Ponselè, che dopo una prima metà di gara convincente crolla nel finale e finisce al 22esimo posto. Sul tracciato lungo i 4 giri nelle acque della Kazanka, il titolo mondiale va, a sorpresa, alla coraggiosa e impeccabile 25enne francese Aurélie Muller, prima in 1h58’04’’03. Alle sue spalle l’argento è di Sharon van Rouwendaal – brava a riprendersi dopo il flop nella 5 km -, seconda in 1h58’06’’7. All’oranje allentata da Philippe Lucas non riesce la rimonta verso l’oro a causa della reazione di carattere della tenace transalpina, già sul podio mondiale – argento nella 5 km - nel 2011.

Come detto, la medaglia di bronzo se l’è aggiudicata la vicecampionessa iridata nel 2013, la brasiliana Ana Marcela Cunha. Decisivo il recupero imperioso su Rachele Bruni, che fino all’ultimo chilometro era a rimasta brillantemente a contatto del duo di testa. La sudamericana chiude in 1h58’26’’5, anticipando la toscana al tocco finale per appena 1,4 secondi. Dietro di lei si piazza la russa Anastasiia Krapivina seguita dalla campionessa in carica Poliana Okimoto (risultato che regala la doppia qualifica mondiale alle brasiliane, unica nazionale che raddoppia). La 23enne marchigiana Ponselè conclude i suoi 10mila metri in 1h59’33’’9.

Sharon Van ROUWENDAAL NED Silver Medal , Aurelie MULLER FRA Gold Medal, Ana Marcela CUNHA BRA Bronze Medal

Il podio mondiale della 10 km femminile. Photo Andrea Staccioli/Deepbluemedia/Insidefoto

 

Tra le 55 partenti nella gara sulla Kazanka, come già avvenuto per la gara maschile, la 10 km è stata animata e affollata da atlete che volevano a tutti i costi agguantare la prima chance olimpica per il nuoto di fondo al femminile. Delle 25 che vedremo in azione a Rio, hanno staccato il pass le prime dieci classificate a Kazan. Tra di loro, anche la campionessa di Londra 2012, Eva Riszstov. La magiara si piazza al decimo posto, l’ultimo disponibile per i Giochi. Davanti a lei volerà in Brasile anche la campionessa mondiale della 5 km Haley Anderson (Stati Uniti).

Per quanto riguarda la gara delle azzurre, c’è da dire che è stata sfortunata e con errori di valutazione la prova di Aurora Ponselè. La marchigiana tesserata per Fiamme Oro e Aniene prova ad avvantaggiarsi durante la prima tornata, ma sbaglia traiettoria in maniera abbastanza clamorosa. Dopo 2,5 km si rimette in testa al gruppo spendendo tante energie. Mentre Rachele Bruni si prende un cartellino giallo dai giudici per qualche contatto “energico” nelle concitate fasi iniziali. Kery-Ann Payne ed Eva Riszstov si scambiano la leadership dal secondo giro e la magiara olimpionica mantiene il vantaggio.

Rachele Bruni risale intorno ai 6 km, agganciandosi al treno di testa. All’arco dei 7,5 la Bruni è salda in seconda posizione alle spalle della francese Aurélie Muller, mentre la Ponselè scivola in ventesima posizione Strappo dopo l’allungo della transalpina. La segue immediatamente un’attenta Rachele Bruni che piomba come un’ombra sulla leader. Alle loro spalle si fionda la campionessa europea van Rouwendaal. Le tre si avvantaggiano e c’è luce tra il resto del gruppo al loro inseguimento e nessuna delle rivali sembra prendere l’iniziativa per ricucire lo strappo. Davanti Muller prova a forzare dopo la penultima boa e attacca con decisione. Le medaglie se le giocano – o almeno così pare - le prime tre e la van Rouwendaal si muove superando la Bruni. È il momento decisivo ai -500 metri dal traguardo. La sfida per l’oro è una questione tra francese e olandese, mentre l’azzurra soffre per contenere il rientro da dietro. Rachele cede negli ultimi metri a causa del suo calo e del rientro di Ana Marcela Cunha. Ma volerà a Rio de Janeiro, desiderosa di riprendersi un podio sfuggitole oggi per poco.

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