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Se fosse iniziata dall’ottavo minuto, questa semifinale mondiale avrebbe lasciato un ricordo sicuramente diverso. E forse staremmo raccontando una nuova caccia all’iride per il Settebello. Purtroppo però, l’Italia nella vasca della Kazan Arena si è presentata bloccata e impacciata per la posta in palio ed è rimasta impietrita davanti al parziale sconvolgente di 0-4 da parte della fortissima – è sempre un dovere sottolinearlo – nazionale della Serbia. Gli azzurri escono sconfitti senza appello al cospetto dei maestri balcanici di Savic. La Nazionale più vincente nella storia dei Mondiali vince 10-6 e vola a sfidare la Croazia vincitrice dell’altra semifinale – solo dopo i tiri di rigore -- contro la Grecia. All’Italia di Alessandro Campagna rimangono due obiettivi importantissimi per riscattarsi. Proprio contro gli ellenici ci sarà l’opportunità del riscatto dopo il ko all’esordio del torneo iridato e di conquistare il bronzo nella finalina con annesso pass olimpico per Rio de Janeiro 2016. La Serbia, infatti, era già qualificata dopo l’oro in World League per i Giochi e “libera” un posto oltre a quello che andrà alla finalista Croazia al 100%. E proprio Italia-Grecia deciderà la terza qualificata.
È un autentico show della Serbia nei primi cinque minuti, un incubo per l’Italia. I campioni della World League 2015 di Bergamo mettono subito in campo la veemenza, l’aggressività e la tecnica di chi è sicuro dei propri mezzi e della propria condizione. Gli azzurri, dal canto loro, sembrano bloccati, imprecisi e quasi irriconoscibili. Le loro distrazioni lasciano pericolosissimi spazi ai fuoriclasse di coach Dejan Savic. Dopo la prima azione italiana e della partita, il Settebello colpisce due traverse consecutive. Dopodiché si aziona il blackout azzurro e i serbi fanno quello che vogliono per lunghissimi tratti, sfruttando le incertezze fatali degli uomini di Alessandro Campagna. In tre minuti e mezzo i balcanici si portano sul 4-0 con una facilità disarmante: nell’ordine segnano Prlainovic, Cuk, Stefan Mitrovic e il mancino Mandic. È 0-4 dopo i primi 8’ da incubo per il Settebello.
Urge una riscossa, un evento che possa cambiare il vento della tempesta serba abbattutasi sull’Italia. Dopo la quarta superiorità numerica, – espulso Cuk – arriva la prima rete italiana grazie ad Alex Giorgetti e alla sua botta dal centro. Il portiere Branislav Mitrovic – preferito al numero uno Gojko Pijetlovic - capitola dopo più di 11 minuti. L’omonimo difensore Stefan Mitrovic sradica letteralmente dalla marcatura di Nicholas Presciutti e fulmina Tempesti per il 5-1. È un tiro al bersaglio: concediamo metri in ripartenza e Mirko Gocic realizza con facilità il sesto gol per la squadra di Savic. Il secondo gol italiano arriva con l’intelligente conclusione di Francesco Di Fulvio dalla distanza. Mancano 100 secondi dalla pausa di metà gara. Dura poco il -3 perché Jaksic perfora la difesa azzurra nel mezzo e conclude per il 2-7 a 1’32’’ dal riposo. Un altro clamoroso regalo concesso a Stefan Mitrovic, dopo ‘ingenuità di Presciutti, lascia l’attaccante all’uno contro uno con Stefano Tempesti che può fare poco per opporsi. A metà gara finisce mestamente sul 2-8 per la Serbia.
Andrea Fondelli trova il suo primo gol al Mondiale 2015 – era l’unico azzurro ancora a digiuno – a 1’10’’ dall’inizio del terzo tempo: ci mette personalità e coraggio per mirare con successo alla porta avversaria. Ma il campione d’Europa con la Pro Recco Dusko Pijetlovic gli risponde immediatamente bruciando Niccolò Gitto dopo il servizio di Filipovic. Di Fulvio serve Fabio Baraldi al centro e arriva la prima realizzazione, la quarta di squadra. L’Italia ha occasione di riordinare le idee, ma Velotto non è lucido davanti a Branislav Mitrovic. Lo sforzo per cercare di recuperare lo svantaggio è massimo. Le rotazioni in attacco e i movimenti abbondano, ma la difesa serba sembra una serratura non scardinabile. Il terzo tempo vede l’Italia impossessarsi del parziale – 2-1 – ma il tabellone è impietoso: 4-9.
Nel quarto tempo la tendenza rimane in leggero favore dell’Italia, ormai irrimediabilmente indietro nel punteggio. Ma subito Milan Aleksic punisce un’Italia in inferiorità numerica – espulso Presciutti -. Ancora Fondelli – miglior marcatore a fine gara con due reti - beffa Mitrovic con un bel pallonetto che regala una bella parabola alla Waterpolo Arena assopitasi nel frattempo per la gara ormai ampiamente chiusa. Segna Stefano Luongo ai 2’30’’ dalla fine e alla dodicesima superiorità numerica, sfruttata soltanto per la seconda volta. Uno dei motivi per l’insuccesso di questa sera è senz’altro la poca fisicità contro il gioco estremo della Serbia. Ma è imperdonabile la distrazione – mista forse a un po’ di tensione per la semifinale – che ha regalato agli avversari le chiavi del match dopo otto minuti. La lezione sarà servita? Lo scopriremo tra due giorni contro la Grecia. La posta in palio anche in quel caso sarà altissima. Forse è la miglior occasione per cancellare immediatamente il brutto ko con la Serbia.
Questo il commento del commissario tecnico Alessandro Campagna: “In questo momento i serbi sono più forti. Nel primo tempo i ragazzi non erano in acqua. Abbiamo preso gol in contropiede abbastanza puerili. Errori dettati dall’emozione, forse, ma alla fine ce la siamo giocata. Adesso c’è un bronzo da dover conquistare e vale un accesso olimpico. Togliendo i contropiedi il Settebello ha fatto una bella partita anche in fase difensiva. Obbiettivamente serviva una maggiore determinazione”.
Riepilogo delle semifinali per il titolo e programma delle finali
Semifinali – Giovedì 6 agosto
Croazia-Grecia 15-13 dtr
Italia-Serbia 6-10
Finali – Sabato 8 agosto
Ore 19:30 Grecia-Italia
Ore 21:00 Croazia-Serbia
Photo Giorgio Perottino/Deepbluemedia/Insidefoto