Tecnica del Nuoto.
Clicca qui
Report delle finali dell’ottava e ultima giornata
1500 STILE LIBERO
Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti insieme sul podio, l’uno per l’oro l’altro per il bronzo. Era la più ottimistica delle ipotesi e si è avverata. I cavalli di razza di coach Stefano Morini hanno risposto in pieno alle attese.
Gregorio Paltrinieri prende il largo quasi subito, dopo i primi 100 metri. Fino ai 1400 metri nuota sotto i parziali del record mondiale del cinese Yang Sun. Poi, nelle ultime due vasche, pur continuando con lo stesso ritmo chiude in 14:34.57, quarta prestazione mondiale di sempre (un centesimo in più rispetto all’antico record di Grant Hackett del 2001, di 14:34.56), a 53 centesimi dal record europeo realizzato in maggio a Londra.
Attenzione, non si dimentichi la facilità di cambio di passo e la strepitosa accelerazione dimostrata da Yang Sun in ogni sua gara vincente, a maggior ragione quelle vinte con il record del mondo.
Strepitoso miglioramento di Gabriele Detti, che abbassa il personale di circa 6 secondi, a 14:40.86 (precedente 14:46.48 agli Assoluti di Riccione in aprile). Un combattente di razza, mai domo, mai sazio, il livornese che torna a casa addirittura con due medaglie, entrambe di bronzo, ma preziosissime, conquistate con il sacrificio e la volontà con le unghie e con i denti.
Fra i due italiani s’inserisce Connor Jager che, con 14:39.48, stabilisce il nuovo record americano. Quarto l’altro americano Jordan Wilimovsky, favorito per la 10km in acque aperte, in 14:45.03.
Solo sesto, rassegnato, l’australiano Mack Horton, con 14:49.54: anch’egli coinvolto nella prestazione deludente di gran parte della squadra australiana.
In futuro i nostri dovranno continuare a confrontarsi con il bizzarro campione cinese Yang Sun. Egli ha giustificato la sua débacle in batteria con i postumi di un’influenza che lo avrebbe colpito dopo la vittoriosa finale dei 200 metri ma ha anche detto di volere nuotare fino a 31 anni, come Phelps, suo modello (dal quale ha detto di avere imparato molto).
Questa volta ha detto bene anche all’accoppiata dei premiatori italiani, il membro del CIO Franco Carraro e il segretario della FINAPaolo Barelli.
La doppietta doppietta oro - bronzo all'Olimpiade ha un precedente, nei 200 rana, a Sydney 2000, con Domenico Fioravanti e Davide Rummolo.
50 STILE LIBERO femminili
Pernille Blume, danese di 22 anni, si conferma per la terza volta la più veloce qui a Rio e vince, incredula, in 24.07. Le prime sei toccano quasi assieme, separate fra loro da un distacco minimo, costante: 2 centesimi di secondo l’una dall’altra. Anche questo un esito inedito.
Nell’ordine Simone Manuel (USA) argento con 24.09, Aliaksandra Herasimenia (BLR) bronzo con 24.11, Francesca Halsall (GBR) 24.13, Cate Campbell (AUS) 24.15, e Ranomi Kromowidjojo (NED) 24.17. Chiudono Bronte Campbell (AUS) 24.32 ed Etiene Medeiros (BRA) in 24.69.
Il tempo delle vincitrice è superiore di 2 centesimi rispetto a quello con cui la Kromowidjojo vinse il titolo olimpico quattro anni fa.
Come già nei 100 metri, anche in questa gara, dunque, l’olandese ha fallito la difesa del titolo. E pensare per vincere, magari ex aequo, le sarebbe bastato ripetere il tempo con cui in maggio, a Londra, vinse il titolo europeo, proprio 24.07.
Anche in questa gara la favorita della vigilia era Cate Campbell, accreditata di un veloce 23.84 dai Trials di aprile. Vi è rimasta molto lontana.
Per tutte le altre il crono di stasera è il migliore stagionale.
STAFFETTA 4X100 MISTA femminile
Ennesima vittoria degli Stati Uniti, con 3:53.13 (con Simone Manuel in ultima frazione), sull’Australia che in 3:55.00 precede di un centesimo la Danimarca, portata al record europeo (3:55.01) da Pernille Blume, in ultima frazione.
Nel 2012 vinse l’Australia, davanti all’Olanda e agli Stati Uniti.
L’Italia è ottava in 3:59.50, a quasi 2 secondi e mezzo dalla settima, la Gran Bretagna (3:56.96). E’ preceduta anche da Cina (3:55.18), Canada (3:55.49), e Russia (3:55.66).
Così le azzurre: Carlotta Zofkova 1:01.29, Arianna Castiglioni 1:06.65, Ilaria Bianchi 58.25, Federica Pellegrini 53.35.
Le frazioni più veloci sono dell’australiana Cate Campbell, svegliatasi in ritardo, con 52.17, e dell’americana Simone Manuel, 52.43.
STAFFETTA 4X100 MISTA maschile
Gli Stati Uniti difendono con successo il titolo del 2012 e vincono col nuovo record olimpico, in 3:27.95 (era di 3:29.34), a 67 centesimi dal record mondiale. Ryan Murphy, re del dorso a Rio porta subito in testa la squadra americana col nuovo record del mondo dei 100 metri, 51.85 (25.13). Nella frazione di rana Cody Miller (59.03) è raggiunto e superato dal formidabile ranista Adam Peaty , che porta avanti la Gran Bretagna con 56.59, un crono che solo lui può fare. La svolta decisiva avviene quando Michael Phelps entra in vasca per nuotare la terza frazione, a farfalla, dopo avere ricevuto il cambio in seconda posizione. Con Phelps cambia tutto. Michael balza presto al comando, nuota la sua frazione in 50.33, e consegna all’ultimo frazionista, Nathan Adrian, un comodo vantaggio. Lo sprinter due volte di bronzo a Rio non lo sciupa, anzi, con un veloce 46.74, lo incrementa, e il gioco è fatto. Per gli Stati Uniti è l’ennesima medaglia, per Phelps è la sesta qui a Rio, la quinta d’oro. Il suo record di medaglie olimpiche, imbattibile per chissà quanti anni (secoli?) si ferma (ma sarà vero?) a 28 medaglie, 23 d’oro. Super chapeau! Prima della cerimonia di premiazione un ragazzo solleva un cartello con la gigantografia di Phelps e una sola parola impressa sopra, CHARACTER, carattere: proprio quello che Michael ha mostrato qui a Rio, oltre alla sua consueta, infinita, classe.
La Gran Bretagna è seconda in 3:29.24. Terza l’Australia in 3:29.93, con Kyle Chalmers – oro nei 100m stile libero - ultimo frazionista in 46.72, la frazione più veloce.
Le fotografie sono di Giorgio Scala/Deepbluemedia/Insidefoto