Tecnica del Nuoto.
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Il noto coach australiano Scott Volkers, 59 anni, già mentore di Samantha Riley e Susan O’Neill è stato accusato di multiple infrazioni della legge che punisce gli abusi dei minori e i crimini sessuali commessi a loro danno e per questo sottoposto agli arresti domiciliari. Cinque sono i casi di abuso sui minori di età inferiore ai 16 anni, risalenti a parecchi anni fa (anni ’80 e ’90), contestati a Volkers dal Tribunale di Maroochydore nel Queensland, davanti al quale egli dovrà apparire il 13 novembre.
Volkers era già stato arrestato nel 2002 con la stessa accusa e dopo allora gli fu proibito di allenare minori di età inferiore ai 16 anni.
Volkers ha respinto le accuse e ha annunciato che si difenderà strenuamente.
Volkers aveva raggiunto la fama dopo avere condotto le sue due allieve più celebri, Samantha Riley e Susan O’Neill, alla vittoria rispettivamente di 3 medaglie olimpiche e 2 medaglie d’oro.
Nel 2011 Volkers decise di cambiare aria e accettò di allenare uno dei più prestigiosi club del Brasile, il Minas Tennis Club di Belo Horizonte. Nonostante gli fosse stato impedito di partecipare ai Giochi di Rio – su richiesta del vice presidente del CIO, l’australiano John Coates – Volkers aveva fatto parte dello staff tecnico della nazionale di nuoto brasiliana durante un collegiale preolimpico.
Soltanto recentemente Volkers aveva fatto ritorno in madrepatria, dove i fantasmi del passato l’hanno nuovamente agguantato.
Volkers, indubbiamente un ottimo allenatore, più volte insignito in patria del premio allenatore dell’anno, non è il solo tecnico di nuoto cui sono state imputate simili accuse. Negli Stati Uniti la piaga sembra endemica, per questo negli ultimi anni numerosi allenatori sono stati radiati dai ruoli della federazione nuoto americana (USA Swimming).