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Nuoto

Tokyo, Mercoledì 28 Luglio 2021 - Giochi della XXXII Olimpiade /6a Giornata – 5a Giornata Nuoto

TOKYO 2020/ Federico Burdisso bronzo nei 200 farfalla

Federica Pellegrini chiude l'ultima finale al settimo posto mentre la staffetta femminile azzurra 4x200 sl viene squalificata. Simona Quadarella chiude quinta nei 1500 sl. La staffetta maschile 4x200 sl chiude al quinto posto. Miressi in finale dei 100 sl, eliminato Ceccon.

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Federico Burdisso (in copertina) si prende una strepitosa medaglia di bronzo nei 200 farfalla, superato solo dall'ungherese campione del mondo e d'Europa e primatista mondiale Kristof Milak imprendibile oro in 1:51.25 e dal giapponese Tomoru Honda in 1:53.73. Il primatista italiano (1:54.28), quarto ai Mondiali di Gwangju e vice campione europeo in carica, tocca in 1:54.45, dopo essere passato secondo ai 50 in 53.42, e resistendo al ritorno negli ultimi venticinque metri dell'ungherese Tamas Kenderesi quarto in 1:54.52. Fuori dal podio, quinto in 1:54.93, anche il sudafricano Chad Le Clos, che ha battuto Michael Phelps alle Olimpiadi di Londra 2012 nei 200 farfalla gara in cui il fenomeno statunitense ha disputato cinque finali olimpiche consecutive con 4 ori e proprio quell'argento.

Un’ultima finale per Federica Pellegrini (sopra), nuotata col sorriso bracciata dopo bracciata. Chiude al settimo posto in 1:55.91. Sul podio coloro che proveranno a prendersi il suo regno. Vince l'australiana Ariarne Titmus (sotto sul podio), già d'oro nei 400, in 1:53.50; l'argento è dell'atleta di Hong Kong Siobhan Bernadette Haughey in 1:53.92 (record asiatico) e il bronzo della canadese Penny Oleksiak 1:54.70. Fuori dal podio anche la statunitense Kathleen Ledecky, campionessa olimpica del 2016 e già a 5 ori ai Giochi e 15 mondiali, quinta in 1:55.21.

 

Il cuore non basta ma è un piccolo passaggio a vuoto che le servirà per crescere ancora, perché il futuro non può che essere ancora dalla sua parte. Simona Quadarella chiude al quinto posto la finale dei 1500 stile libero. La campionessa del mondo e primatista italiana (15:40.89 a Gwangju) bicampionessa europea, non va oltre il 15:53.97, dopo esser passata seconda ai 900 metri (9:24.22) e terza ai 1000 (10:27.79); poi l'inaspettato cedimento con la nuotata che si è fatta pesante, favorendo il ritorno delle avversarie. L'oro, che sa di rivincita dopo il quinto posto nei 200 e l'argento nei 400, è della statunitense Kathleen Ledecky (sotto sul podio) con la seconda prestazione mondiale dell'anno in 15:37.34; con lei sul podio la compagna di squadra Erica Sullivan seconda in 15:41.41 e la tedesca Sarah Kohler bronzo in 15:42.91.

 

Nei 200 misti donne, fuori dal podio col settimo tempo l'ungherese Katinka Hosszu 2:12.38, medaglia d'oro alla cinese Yui Ohashi (sotto all'arrivo) 2:08.52, argento e bronzo alle americane rispettivamente Alex Walsh 2:08.65  e Kate Douglass 2:09.04.

 

La 4x200 stile libero azzurra è quinta (sotto) a un secondo e mezzo dal gradino più basso del podio. Stefano Ballo (1:45.77), Matteo Ciampi (1:45.88), Filippo Megli (1:45.33) e Stefano Di Cola (1:46.26) nuotano con il cuore e chiudono in 7:03.24, non troppo lontani dal record italiano di 7:02.01 siglato a Gwangju per il quarto posto iridato a tre centesimi dagli olimpinici Stati Uniti che questa volta finiscono fuori dalla zona medaglie.

 

Domina la Gran Bretagna (sotto sul podio) trascinata in apertura e chiusura dai protagonisti della prova individuale, Tom Dean (1:45.72) Duncan Scott (1:43.45), con nel mezzo James Guy (1:44.40) e Matthew Richards (1:45.01), per il record europeo sul 6:58.58; staccate di oltre tre secondi la Russiaargento in 7:01.81, e l'Australia campione del mondo, bronzo in 7:01.84. Zero rimpianti e tanti margini per la staffetta coordinata dal tecnico federale Stefano Franceschi che prosegue il cammino di crescita iniziato con il bronzo agli europei di Glasgow 2018, proseguito con il quarto posto iridato in Corea del Sud nel 2019 e il terzo posto agli europei di Budapest lo scorso maggio.

SEMIFINALI: Un super Alessandro Miressi si prende la finale dei 100 stile con il terzo tempo. Il 22enne di Torino, già campione europeo e argento in carica e vice campione olimpico con la 4x100, nuota in 47.52 (22.81) che vale la seconda prestazione personale di sempre ad appena sette centesimi dal suo record italiano di 47.45. Davanti a lui ci sono altri due campioni stratosferici: il campione europeo russo Kliment Kolesnikov che stampa il record europeo in 47.11 e il campione mondiale statunitense dal 2017 Caeleb Dressel in 47.23. Eliminato uno stanco Thomas Ceccon, altro alfiere della staffetta veloce e quarto con record italiano nei 100 dorso, dodicesimo in 48.05. Dentro l'olimpionico australiano Kyle Chalmers, sesto in 47.80 e il 16enne astro nascente rumeno David Popovici, quinto in 47.72. Record asiatico di Sunwoo Hwang, quarto in 47.56. Federica Pellegrini rinuncia alla gara individuale dei 100 stile libero per dare una mano a qualificare la staffetta 4x200 che nel 2015 a Kazan portò fino al secondo gradino del podio mondiale (c'erano Alice Mizzau, Erica Musso e Chiara Masini Luccetti). Purtroppo però un cambio irregolare tra Stefania Pirozzi e Anna Chiara Mascolo (-0.05) pregiudica la prestazione della squadra e di Fede che aveva recuperato uno svantaggio enorme portando il quartetto, composto anche dalla baby sedicenne Giulia Vetrano, al decimo posto. Una beffa per quella che poteva esser una magra consolazione per le azzurre in una gara dominata dall'Australia che fa il vuoto in 7:44.61 alla caccia del suo record del mondo.


BATTERIE: Un filo di emozione accompagna invece l'esordio olimpico di Francesca Fangio nei 200 rana. La ventiseienne livornese, sesta agli europei di Budapest quest'anno, nuota sui suoi tempi e chiude 2:23.89 a 83 centesimi dal suo primato nazionale fatto lo scorso 27 giugno al Settecolli. La sudafricana Tatjana Schoenmaker, già argento nei 100 e miglior performer mondiale dell'anno, sbalordisce per la sua fluidità e potenza in acqua andando a prendersi con 2:19.16 il record olimpico e la miglior prestazione a solo cinque centesimi dal mondiale della danese Rikke Moller Pedersen che resiste dal 2013. Nella stessa batteria naufragano le speranze di passare il turno di Martina Carraro. La 27enne di Genova, già settima nei 100 rana, non trova mai le giuste sensazioni e tocca in 2:26.17 lontana sette secondi dalla testa e ventunesima del lotto.
Gara tutta di tigna e in rimonta per Alberto Razzetti nei 200 misti che ancora difetta nel dorso (ottavo), ma poi recupera con la sua rana efficace (33.27, quarto) e uno stile libero da 28.31 che lo porta al terzo posto della quinta batteria e ottavo in generale col crono di 1:57.46, davanti al campione del mondo Daya Seto sedicesimo in 1:58.15. La gara, vinta a Rio dal totem Michael Phelps, la domina l'americano Michael Andrew. Il ventiduenne gigante (198 cm) del Sud Dakota già miglior performer dell'anno, nuota per tre quarti sotto il record del mondo e chiude in surplace con 1:56.40 davanti allo svizzero vice campione del mondo Jérémy Desplanches (1:56.89). Esordio amaro per Matteo Restivo che non va oltre al ventesimo crono e viene eliminato nei 200 dorso. Il ventiseienne di Udine, non trova mai le giuste sensazioni chiude in 1:58.36 a più di due secondi dal suo primato italiano del 2018. In testa il bronzo mondiale di Gwangju il britannico Luke Greenbank che regola il gruppo in 1:54.63.

Photo Giorgio Scala / Deepbluemedia / Insidefoto

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