Mondo del Nuoto.
Clicca qui
Un eufemistico “non male”, sembra riduttivo per descrivere il suo esordio brillante in azzurrino. Per Alessandro Bori è stato un debutto col botto, che gli ha fatto centrare un tris di medaglie e di metalli. Ma Bori ha fatto di più. Il suo oro nella gara regina (i 100 stile libero) all’EYOF (European Youth Olimpic Festival, i Giochi riservati a nuotatori della categoria Ragazzi a Utrecht, in Olanda, dal 16 al 19 luglio scorsi), è arrivato con il nuovo primato italiano della categoria Ragazzi (50’’73), cancellando il record precedente di Francesco Donin datato 2007. Bori è diventato così il primo sedicenne italiano ad aver mai nuotato i 100 sl sotto i 51’’. Una grande soddisfazione per il ragazzo di Desenzano del Garda allenato da Alessandro Brosco al Team Lombardia MGM.
Se al titolo nei 100, si aggiungono il bronzo individuale nei 50 stile libero (con record personale a 23’’53) e l’argento con i compagni Glessi, Baldisseri e Masiero della staffetta 4x100 mista, si può dire che la trasferta di Utrecht è stata davvero principesca per il giovane gardesano. Bori si è misurato in un contesto di ottimo livello giovanile, che ha visto la spedizione del nuoto azzurrino conquistare 10 medaglie complessive. Spedizione in cui è emerso il lombardo classe 1997, a proprio agio con il contesto, dimostrando una capacità di battagliare in vasca che ricorda il suo compagno di club come Filippo Magnini. Che Bori possa seguirne le orme? Lo scopriremo. Per ora gli abbiamo chiesto di raccontarci questo suo fortunatissimo esordio in azzurro.
Ripercorrendo la sua esperienza agli EYOF, è stata una sorpresa tornare dall'esordio azzurro con un tris di medaglie?
«Beh, sicuramente non mi aspettavo questi ottimi risultati, anche perchè i miei avversari erano molto, ma molto forti. La gara che mi ha più colpito è stata senz’altro il mio 100 stile libero d’oro».
Un 100 stile libero regale. A Utrecht ha migliorato di un secondo il personale conquistato agli Assoluti di aprile. Su cosa avete puntato con il suo tecnico Alessandro Brosco per arrivare a questo risultato? È servito anche concentrarsi solo sullo stile libero tralasciando l’altra sua specialità, il dorso?
«Con il mio allenatore ci siamo concentrati soprattutto sulle partenze e su tutti i lati tecnici della nuotata a stile libero. Quanto al dorso, non lo abbiamo tralasciato affatto. Abbiamo invece lavorato molto anche su quello».
Ci parli un po’ dell'evento EYOF: dalla cerimonia in stile olimpico, al contesto di gare, fino agli impianti: che tipo di competizione ha trovato e cosa l’ha colpita sia in positivo e sia in negativo? Come si è trovato a fare "gruppo" con la Nazionale?
«Il nome stesso è indicativo: il Festival Olimpico della Gioventù Europea. Devo dire che mi sono molto divertito, l'organizzazione era davvero perfetta e curata nei minimi dettagli. Sicuramente, come lato positivo c’è stato quello di trovarsi con tanti atleti di discipline diverse e confrontarsi. Il lato negativo di questa manifestazione è stata la piscina, che ho trovato molto piccola per un evento simile. Quanto al gruppo, è stato molto bello sentirsi parte della Nazionale ed essere rappresentante dell'Italia. Il gruppo era molto unito ed è stato molto coinvolgente».
Tra i momenti da incorniciare dei suoi EYOF, ci sarà stata di certo la premiazione dei 100 stile libero. Che emozione ha provato nel farsi incoronare da un "mostro sacro del nuoto" come Pieter van den Hoogenband?
«Sì conoscevo le imprese storiche di van den Hoogenband. E quando ho visto che mi avrebbe premiato lui è stata una sensazione indescrivibile. Mi sono sentito svenire dall’emozione ed è stato davvero stupendo. Per il resto, uno dei miei idoli è Filippo Magnini che ora nuota anche lui al Team Lombardia. È un ottimo compagno di squadra e un atleta fortissimo. Sicuramente un esempio da seguire».
Tornando alle gare di Utrecht, l’abbiamo vista a suo agio nel nuotare spalla a spalla con gli avversari, come nella 4x100 mista e nei 50 stile libero, col bronzo conquistato per appena un centesimo. Si sente di rendere di più ed esaltarsi soprattutto in gara?
«Sinceramente io cerco di esaltarmi il meno possibile, perchè l'umiltà è la prima cosa che un atleta deve avere. Però, sicuramente, avere degli avversari ai miei livelli mi sprona ad andare sempre più forte per toccare la piastra sempre prima di loro».
Dopo le ultime soddisfazioni avrà senz’altro ricevuto tanti complimenti. Alcuni le hanno detto di mantenere, per ora, la calma?
«No, devo dire che nessuno mi ha detto di mantenere la calma. E poi io sono una persona che frena molto e tiene sotto controllo l'entusiasmo».
Quali sono i suoi obiettivi per il futuro e dove si vede qualche anno?
«In futuro, io spererei di arrivare a disputare le Olimpiadi, un giorno. Ma facendo tutto con calma, sempre un passo alla volta».