Tecnica del Nuoto.
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È stata una vera festa del nuoto, ieri sera in una Torino entusiasta per la serata di chiusura dell’ottava edizione della Swimming Cup – Trofeo BPM. Dopo il successo di martedì sera, ovvero della prima tappa milanese del meeting, il “circus del nuoto” si è trasferito al Palazzo del Nuoto del capoluogo piemontese, dove molti tra i nuotatori più forti d’Italia e non solo, si sono sfidati davanti a un pubblico appassionato di oltre 1000 spettatori.
La maggior parte di questi è rimasta estasiata dalla star della Swimming Cup 2014: Federica Pellegrini. La “Divina” non ha deluso le aspettative e come al solito ha dato il meglio di sé, nonostante fosse impegnata su distanze non così abituali ai suoi programmi. Federica, dopo i 100 farfalla dell’Harbour Club, si è dedicata alla velocità pura dello stile libero: i 100 e l’australiana, gara di 50 metri.
E proprio dal valore tecnico delle gare di Federica Pellegrini (in alto nella foto di Mauro Ujetto), al di là della sua carismatica e magnetica presenza tra le corsie, la 25enne di Spinea ha vinto e convinto nei 100 sl. Il tempo è assolutamente rilevante, soprattutto considerando il periodo non di certo a pieno regime di preparazione. Il suo 54’’83 rappresenta il primo crono italiano stagionale e raggiunge livelli che non toccava da un paio di stagioni sulla distanza veloce. Distanziate di gran lunga le avversarie dirette Birgit Koschichek (austriaca) in 55’’64 e Giada Galizi (56’98). Ma l’olimpionica non si è fermata all’ottima prova nella distanza regina. In chiusura di programma, ha fatto sua anche l’australiana nella distanza più breve. Le sensazioni di Federica sono state più che positive al termine della due giorni di competizioni, ovvero di ultimi test prima del suo impegno Europeo. «In questo momento dell’anno non mi sarei proprio aspettata di scendere sotto i 55’’ nei 100 stile e mi ha sorpreso positivamente visto che nel 2014 non avevo gareggiato sulla distanza in gare “ufficiali”. Un buon viatico per una 4x100 stile libero europea? In generale alle staffette tengo sempre e molto – aggiunge la veneta – ma credo davvero tanto sulle possibilità soprattutto della 4x200. Siamo un bel gruppo e sono molto contenta che si sia formata una staffetta competitiva. In generale, comunque, il cammino verso Berlino procede bene, sono tranquilla. Ci arriverò senza partecipare agli Assoluti estivi di inizio agosto. Il piano di avvicinamento del mio tecnico Philippe Lucas, infatti, non li prevede».
Ancora niente gloria, invece, per Fabio Scozzoli. Il ginocchio destro malandato gli ha fatto alzare bandiera bianca per un possibile Europeo di Berlino (18-24 agosto). Il campione forlivese si deve accontentare della terza piazza nei 50 rana: Fabio tocca all’arrivo in 28’’53, dietro all’idolo di casa Francesco Di Lecce (Rari Nantes Torino), primo in 28’’22. Tra di loro si inserisce il ranista sudafricano Giulio Zorzi (28”42): una delle star internazionali che hanno risposto presente all’invito del direttore tecnico della manifestazione Luca Sacchi. L’africano di chiare origini italiane, che sta preparando in Europa la stagione in vasca corta (non parteciperà ai prossimi Giochi del Commonwealth) ha completato la prova in 28’’42. L’oro all’Europeo di Debrecen 2012 sui 100, conferma la sua intenzione di non presentarsi a Berlino, per difendere il titolo: «Anche queste gare non mi hanno soddisfatto – ha detto un Fabio Scozzoli sicuramente poco felice – mi dispiace, ma all’Europeo ci sarei andato solo se avessi avuto la possibilità di lottare per le medaglie. Ho partecipato a parecchie gare per testare il ginocchio, ma le sensazioni, oltre ai tempi, non sono state positive. In agosto (1° e 2, ndr), gareggerò sicuramente per fare bene agli Assoluti, poi rimarrò a casa per lavorare. In quel periodo mi preparerò al meglio per la Coppa del Mondo di fine mese a Doha e Dubai. Le ho già fatte l’anno scorso, poi però, l’infortunio mi ha costretto a fermarmi. Ma mi piace la manifestazione e sicuramente vorrò essere presente».
Tra i protagonisti principali del meeting, si conferma Gabriele Detti. Messo alla prova da un doppio impegno ravvicinato (200 e 400 sl) si è di nuovo dimostrato inesauribile, confermandosi in formato europeo. Il livornese, “discepolo” nonché nipote del suo allenatore Stefano Morini, ha stravinto in apparente scioltezza i 400 stile libero con un tempo molto interessante: 3’51’’45 (suo quarto miglior crono del 2014). Secondo il torinese Michele Santaniello (3’56’’53) e terzo è giunto Federico Colbertaldo (3’57’’93).
Il mezzofondista, già autore di un’ottima prova a Milano negli 800, ha poi dato prova di essere in una condizioni invidiabili anche nei 200 metri, vinti però dal vicecampione italiano in carica sulla distanza, Filippo Magnini.
Filippo Magnini impegnato nei 200 stile,libero poi vinti, al Palazzo del Nuoto di Torino. Foto di Mauro Ujetto.
Il pesarese fa suo il duello con suo prossimo compagno di spedizione azzurra a Berlino (e di società al Team Lombardia) e dà prova di prepararsi a un Europeo di qualità. Il percorso verso la capitale tedesca prosegue con un 1’49’’42 incoraggiante. Detti prova a contrastare il primato di “Re Magno” con un gran recupero negli ultimi 50 metri, ma si è dovuto “accontentare” di chiudere secondo in 1’49’’74. Tempo che però rappresenta la sua seconda miglior prestazione in carriera. Un buon segnale anche in vista di un suo possibile impiego nella staffetta 4x200 stile libero azzurra. È proprio questa la gara più positiva della Swimming Cup 2014 secondo lo stesso Gabriele Detti: «Sono contento in generale – conferma il toscano - ma credo che mi abbia davvero soddisfatto il 200 stile libero. Andare sotto l’1’50’’ va benissimo ed è un tempo su cui ha influito anche la scia che mi ha dato Magnini davanti a me nel finale. Ma sicuramente non è una brutta prestazione anche quella ottenuta sui 400: 3’51’’ con un passaggio veloce in 1’53’’7. Ai Primaverili avevo ottenuto un passaggio ai 200 metri sopra l’1’54’’, quindi direi che il lavoro procede bene. Le tre settimane di collegiale in altura in Sierra Nevada? Sono state molto più dure rispetto a quelle dello scorso febbraio – ammette il livornese - sulla quantità di lavoro, ci siamo attestati a un kilometraggio tra i 18 e i 20 km. In ogni caso sembra che tutto proceda per il meglio. Anche la spalla, che mi aveva dato parecchi problemi negli ultimi tempi, sta reagendo al meglio ai carichi di lavoro. Insomma, vedremo di arrivare a Berlino su questa rotta, perché se sarà così potrò fare, sempre facendo i debiti scongiuri, molto bene».
I 100 farfalla maschili sono ad appannaggio di Matteo Rivolta, non lontano da quanto nuotato dal milanese al Trofeo Settecolli del mese scorso, segno che per l’atleta dell’Insubrika potrebbe arrivare al momento giusto il picco di forma. Il primatista italiano trova il posto in 53’’28. Secondo Francesco Giordano in 53’’79, davanti al romano Daniele D’Angelo (55’01).
Si conferma interminabile, e soprattutto veloce, anche la beneventana Stefania Pirozzi. Stavolta, impegnata in una delle gare che l’ha vista qualificarsi brillantemente per l’Europeo (i 200 farfalla) si conferma davanti a tutte in 2’09’’71. La Pirozzi conferma i suoi inesorabili progressi scendendo senza troppe difficoltà sotto la barriera dei 2’10. Seconda un’inedita Diletta Carli che si è “concessa” al delfino (2’14’’99) davanti a Silvia Meschiari (2’15’’55).
La velocità pura ha visto l’unico podio tutto straniero della manifestazione milanese-torinese. Merito del russo Andrey Grechin, vincitore dei 50 stile libero in 22’’47. Secondo l’ucraino Andrey Govorov (22’’70) davanti all’estone Pjotr Degtjarov (23’’41).
Conclusione esaltante per spettatori e atleti stessi per le due prove “australiane” a eliminazione diretta. Come anticipato, i 50 stile libero femminile hanno visto vincere Federica Pellegrini nella finalissima con Giada Galizi, specialista della velocità. Ancora una volta la campionessa veneta dimostra di sapersi divertire anche in versione sprinter e di tenere a primeggiare in qualsiasi campo. DNA vincente? Sembra proprio di sì.
L’altra sfida a eliminazione diretta ha visto in vasca gli specialisti del delfino. Ha vinto l’esperto Matteo Rivolta davanti al più giovane Francesco Giordano (classe 1995).
Il valore aggiunto della serata torinese di Swimming Cup? La gara dei 50 stile libero FINP. La manifestazione ha dato spazio anche agli atleti disabili. Ed ha visto vincere l’alessandrino Cristiano Canepa dell’ASHD Novara (in 35’’31). Seconda piazza per il ligure Roberto Fazzari (Fratellanza Nuoto) in 37’’01, mentre al terzo posto si è piazzato il portacolori della Briantea 84, Marco Dolfin (37’’88).