Tecnica del Nuoto.
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All’Antigone Pool di Montpellier è scattata oggi l’ora “X” che ha aperto le danze ai Mondiali Rescue 2014 di nuoto per salvamento: ed è subito festa italiana. Infatti, i campionati ospitati dalla città nel sud della Francia hanno ben presto sorriso alla forte squadra convocata dal c.t. Antonello Cano, che ha concluso la prima giornata con un titolo mondiale grazie al quartetto azzurro della staffetta 4x25 femminile con manichino composta da Silvia Meschiari, Chiara Pidello, Cristina Leanza e Alice Marzella (a sinistra, nella foto di Giorgiana Emili). Ed è il caso di segnarsi questi nomi, perché sono anche le nuove primatiste mondiali.
A questo c’è da aggiungere un prestigioso tris di medaglie di bronzo, conquistate rispettivamente dalla staffetta 4x50 nuoto con ostacoli donne (Leanza, Meschiari, Pidello, Fiorani). Terzi anche Pinotti, Sanna, Gilardi e Bono, componenti della 4x25 manichino maschile. L’unica medaglia individuale (per ora) colta dalla spedizione azzurra, se l’è aggiudicata Silvia Meschiari, esordiente in una simile manifestazione, ma caparbia fino a conquistare il bronzo nei 100 pinne con torpedo. Per lei anche i due podi nelle staffette femminili e un bottino già invidiabile poche minuti dopo l’inizio del suo Mondiale. C‘è da segnalare anche il record europeo di Federico Gilardi, sfortunato quarto nei 200 ostacoli. In tutto, per gli azzurri un totale di quattro quarti posti.
Dunque gli azzurri sono finiti su quattro podi sulle dieci finali disputate in questo mercoledì mondiale dedicato alle competizioni in piscina, storicamente il fiore all’occhiello degli italiani nel salvamento.
Ma partiamo dall’ultimo evento disputatosi nel giorno d’apertura. Hanno chiuso la prima giornata le staffette con manichino fortunatissime per i colori azzurri. L’attesa è stata premiata in pieno, perché la squadra femminile azzurra è salita in cima al mondo. Le protagoniste dell’impresa, Silvia Meschiari, Chiara Pidello, Cristina Leanza e Alice Marzella hanno dominato la 4x25 con tanto di nuovo record mondiale, in 1’19”90 (cancellato il precedente 1'21''37 delle ragazze del Belgio, datato 2013). Niente da fare per le squadre rivali Nuova Zelanda e Australia, rispettivamente argento e bronzo.
La 4x25 manichino maschile regala un'altra medaglia all’Italia. Stavolta non emulano le ragazze che avevano vinto pochi minuti prima. Ma Andrea Bono, Federico Gilardi, Federico Pinotti e Daniele Sanna salgono comunque, e con fierezza sul podio, piazzandosi al terzo posto in 1’06”64. Non senza sognare in grande. La gara è stata un discorso a tre, tra Australia, Germania e appunto Italia (tutti in corsie confinanti). Tutte si giocano l’iride sin dalle prime battute di gara. Le tre squadre viaggiano così sulla stessa linea fino all’ultima frazione con manichino. Sono degli ultimissimi metri mozzafiato ed equilibratissimi a decidere i giochi. E premiano i tedeschi, che prendono un vantaggio minimo, mentre gli aussie rimangono più indietro. Al tocco della piastra la spunta il quartetto tedesco, mentre gli australiani conquistano la medaglia d’argento. Agli azzurri un bronzo che vale molto di più. Visto, infatti, il tempo superlativo fatto registrare dalla Germania che è valso il nuovo primato mondiale.
Molto bene anche 4x50 nuoto con ostacoli femminile: anche questa staffetta conquista il terzo posto mondiale. Cristina Leanza, Silvia Meschiari, Chiara Pidello e Giulia Fiorani arrivate in finale col terzo crono d’ingresso,si confermano la terza forza mondiale anche nella finale valida per le medaglie. Il loro è un bronzo conquistato con il tempo conclusivo di 1’50’’51. Un crono che le ha portate a sfiorare il record del mondo fino alla giornata di oggi (ottenuto dall’Australia ai Mondiali 2012) per appena 12 centesimi. Ci penseranno Nuova Zelanda (oro) e Francia a superare il limite mondiale. Obbiettivamente dal quartetto azzurro non si poteva chiedere molto di più perché le avversarie dell’Italia si sono superate.
La 4x50 maschile (Bono, Sanna, Gilardi e Pinotti), arrivata in finale A col quarto crono d’ingresso, ha concluso in sesta posizione. La gara è stata un vero trionfo per la Germania, vittoriosa con il nuovo record del mondo che già le apparteneva. Sul podio anche Francia e Olanda.
I 100 metri pinne con torpedo erano una delle gare più attese per i colori azzurri. In finale, l’Italia schierava due frecce velocissime per il suo arco. E una delle due, Silvia Meschiari (in finale col quinto tempo) è andata a segno con un grande terzo posto. La 22enne ha prevalso su un gruppo di altre quattro nuotatrici tutte nello spazio di poco più di mezzo secondo. Per lei anche un tempo importante (1’13’’20) che le è valso un meritatissimo bronzo. Peccato per la lotta fratricida con Chiara Pidello (1’13’’68 ottenuto in corsia 1) che si è dovuta fermare al quarto posto. Ma la battaglia per i primi due posti è sembrata storia a sé fin dalla prima vasca, con Samantha Lee e Magali Rousseau a contendersi la vittoria. L’ha spuntata la neozelandese in 1’09’’18 (record mondiale migliorato dal suo stesso 1’09’’59). La francese si è invece fermata all’argento in 1’11’’96.
E pensare che per Silvia Meschiari l’esordio mondiale era cominciato con una delusione “di legno”. La modenese era subito giunta ai piedi del podio nella finalissima dei 200 metri ostacoli. L’azzurra, entrata all’ultimo atto per l’assegnazione delle medaglie col quarto tempo, conferma la sua posizione nella gara vinta dalla neozelandese Samantha Lee in 2’05’’11. Esulta presto il pubblico della piscina Antigone di Montpellier, grazie all’argento della beniamina di casa, la transalpina Fabre Margaux. Terza l’altra neozelandese Natasha Hind in 2’07’’50, che ha preceduto proprio la Meschiari di 42 centesimi. Chiara Pidello, invece, era stata eliminata in mattinata nelle batterie (2’19’’01 e 17eseimo tempo).
Nella stessa specialità, in cui si sono cimentati gli uomini, anche Federico Gilardi si deve accontentare del quarto posto. Il nuotatore in forza alla Rari Nantes Torino comincia molto bene dalla corsia uno affacciandosi e impostando un ottimo ritmo di gara. Non resiste però al ritorno specialisti dell’Oceania, passata la prima metà di gara. Non può però nulla contro i campioni che arriva dalla Nuova Zelanda. Su tutti Steven Kent che vince l’oro in 1’53’’33 con il nuovo record mondiale (precedente del cinese Shi Feng, ai Mondiali 2012, in 1’53’’44). Argento al connazionale Andy Mac Millan a 40 centesimi. Mentre il bronzo, che completa la festa oceanica, va all’australiano Ryan Napoleon (1’59’’93). Gilardi chiude quarto in 1’54’’48. Il torinese, però, si consola con il nuovo record europeo, strappato a Federico Pinotti (1’54’’97 nel 2009).
In finale A dei 100m trasporto pinne con torpedo peggiora la suo posizione d’accesso Martina Mazzi, unica azzurra qualificatasi, col quinto tempo. L’emiliana ha terminato la sua prova al settimo posto in 1’01’’81, peggiorando la prestazione ottenuta in batteria (1’01’’24). Davanti a lei, però, si è consumata una gara stellare (preannunciata già al mattino) a causa del duello Luengas-Weyders. Le due danno vita a una battaglia incredibile lungo tutta la giornata. L’oro va alla spagnola Maria Luengas in 58’’03, ovvero col record mondiale. Sotto il limite (perlomeno fino a questa mattina), la francese Justine Weyders, argento in 5’’26. Terza, ma staccatissima dalle leader, l’australiana Naomi Flood. La finale è stata forse la gara di spicco di questa prima giornata di Rescue, perché vissuta sul duello tra Luengo e Weyders. In mattinata, durante le qualificazioni, le due contendenti avevano abbattuto il precedente primato mondiale detenuto dalla torinese Rossella Fimiani (non convocata per Montpellier 2014) stabilito in 59’’46 ai categoria Indoor del febbraio 2014 a Riccione. Così prima era arrivato il 58’’94 della francese e poi 58’’21 della spagnola. Fino all’exploit definitivo in finale.
Niente da fare, invece, per la seconda azzurra impegnata sulla distanza, Alice Marzella: il suo 1’03’’06 non è stato sufficiente per farla rientrare tra le prime otto qualificate alla finalissima dei record.
I 100 trasporto pinne con torpedo maschili hanno visto un altro nuovo primatista mondiale tra i protagonisti. Merito di Marcel Hassemeier. Il tedesco, con il sensazionale crono di 50’’39, ha sfiorato il suo stesso record (50’’36) ottenuto nel mese di luglio in Germania. Per il discorso-podio, è doppietta Germania, perché l’argento va Adrian Flügel, davanti all’olandese Ruud van Bommel. Quarto con coraggio, col crono di 53’’42 (a 20 centesimi dal bronzo) l’italiano Simone Procaccia, qualificatosi per la finale col quinto tempo. L’azzurro passa al primo posto a metà gara, ma è subito superato da Hassemeier. Negli ultimi metri non resiste al ritorno dell’oranje e finisce ai piedi del podio.
Azzurri lontani dal podio, ma sempre tra i protagonisti, nei 100 pinne con torpedo. Si erano qualificati sempre due azzurri per la finale, ma hanno chiuso nelle posizioni di rincalzo. Il primatista italiano Federico Pinotti è arrivato settimo in 1’02’’17, mentre Federico Gilardi ha chiuso alle sue spalle in ultima piazza (1’04’’06 il suo crono). La gara e il titolo iridato sono andati al tedesco Danny Wieck, capofila in 1’00’’52. Argento per Andy Mac Millan (Nuova Zelanda), che ha perduto il testa a testa conclusivo con il tedesco, davanti a lui per appena 5 centesimi. Terzo il suo compagno di Nazionale Steven Kent, ma entrambi i neozelandesi si sono accomodati su un podio individuale per la seconda volta giornaliera.
Domani dalle 9:00 il via alla seconda giornata di gare in piscina con le batterie. Le prossime dieci finali, che assegneranno altrettanti titoli mondiali, inizieranno nel pomeriggio dalle ore 16:00.