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Nuoto | Doha 2014 

Doha (Qatar), 3-7 dicembre 2014 – 12i Campionati Mondiali (25m)/2a Giornata

Mondiali in vasca corta: le staffette azzurre ruggiscono, 4x200 sl maschile d’argento e 4x50 mista-mista terza

Seconda giornata di Mondiali in vasca corta a Doha e doppia soddisfazione da podio per l'Italnuoto. Gli azzurri conquistano un argento con la 4x200 sl maschile (D'Arrigo, Belotti, Di Fabio e Magnini) e un bronzo con la 4x50 mista "mista" (Bonacchi, Scozzoli, Di Pietro, Ferraioli). Due azzurri qualificati per le finali di domani Marco Orsi (50 sl) e Silvia Di Pietro (50 farfalla, col nuovo record italiano).

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D'ARRIGO Andrea Mitchell, BELOTTI Marco, DI FABIO Nicolangelo, MAGNINI Filippo ITA Silver Medal Men's 4x200 Freestyle Relay Staffetta

Il gruppo non tradisce. L’Italia non molla affatto, dopo una prima giornata mondiale deludente. E, smaltita la delusione, mostra il tricolore all’Hamad Aquatics Centre di Doha: e lo fa con vista sul podio. Merito delle staffette, che portano in dote le prime due medaglie ai Mondiali in vasca corta in Qatar. Merito di una straordinaria 4x200 sl maschile (D’Arrigo, Belotti, Di Fabio e Magnini) seconda e d’argento con record italiano. In chiusura della seconda sessione di finali, arriva poi la ciliegina: la nuova 4x50 mista “mixed” (Bonacchi, Scozzoli, Di Pietro e Ferraioli) conquista il bronzo. Ma le soddisfazioni non si limitano alle gare di quadra: si sono qualificati per le finali di domani, Marco Orsi (50 sl) e Silvia Di Pietro (50 farfalla).

Quando fai meglio a livello cronometrico di atleti del calibro di Brembilla, Cassio e Rosolino, c’è ben poco da immaginare. Una cosa è certa, però: il filo conduttore rimane “Filo”, il capitano azzurro, Filippo Magnini. E i moschettieri del 2014 sono D’Arrigo, Belotti e Di Fabio. La storia della 4x200 stile libero si riapre con un podio dopo sei anni d’attesa con una medaglia d’argento inattesa e forse per questo davvero incredibile. Il quartetto azzurro, giusto mix di duecentisti tra promesse, nuotatori esperti e nuotatori in cerca di rivincite, si supera e supera anche il record italiano degli stileliberisti che hanno costruito la gloria del nuoto nostrano. Gli azzurri trovano un grandioso 6’51’’80 e solo gli americani fanno di meglio in volata. Ma la soddisfazione per l’Italia è doppia: perché arriva il nuovo record italiano.

L’argento è armonia, consistenza, equilibrio, gioventù e incertezza estrema. Andrea Mitchell D’Arrigo lancia i compagni con una seconda parte di gara ottima, chiudendo in 1’41’’85, dietro al sorprendente Brasile. Poi tocca a un efficace Marco Belotti (1’43’’98), troppo spesso lasciato ai margini della Nazionale, che si ritrova in seconda frazione con i medagliati individuali Lochte e Izotov, e si avvicina ai brasiliani per la lotta-medaglie. Un grande Nicolangelo Di Fabio (1’42’’98 lanciato) è il debuttante che fa saltare le previsioni – chiude quarto ai 600 metri – ma forza per recuperare sul frazionista sudafricano (un certo Chad Le Clos): tutto è aperto. Tocca a Filippo Magnini cercare il rush finale: Russia e Sudafrica fuggono all’ultimo cambio e sembrano troppo lontane. Apparenze, anche se il pesarese Magnini punta Tyler Clary (terzo). È un thrilling all’ultima virata: Filippo accelera per acciuffare l’americano. Ma davanti a loro, le prime due si piantano, specchiandosi negli ultimi 25 metri. Così i rimontanti sorridono. Vincono gli Usa in 6’51’’68 davanti di 12 centesimi all’Italia lanciatissima in chiusura grazie all'1'42''07 del capitano.

Dapprima, in mattinata, la stessa staffetta poi d’argento aveva ottenuto l’accesso alla finale con il primo record italiano di giornata 6’54’’70. Caduto il primato del 2008 (6’58’’39 di Brembilla, Cassio, Rosolino e Magnini) e miglior tempo di qualifica. Insomma, le cose non arrivano mai per caso.

Anche la 4x50 mista “mixed” (Niccolò Bonacchi, Fabio Scozzoli, Silvia Di Pietro ed Erika Ferraioli) partecipa pochi minuti dopo alla festa azzurra. Il bronzo lo porta dunque la staffetta equamente divisa tra donne e uomini, che si comporta molto bene nonostante qualche brivido. Gli azzurri sfruttano bene i primi due frazionisti uomini Niccolò Bonacchi (23’’58) e Fabio Scozzoli (super con una frazione da 25’’55). Il cambio tra il dorsista di Pistoia e il ranista forlivese, però, mette i brividi – sarà calcolato a zero secondi netti – ma lascia a Silvia Di Pietro ed Erika Ferraioli una staffetta in testa. Con il delfinista Santos, risale il Brasile – che s’invola verso la vittoria. Ma le azzurre non sfigurano affatto. La Di Pietro regge la seconda posizione – 25’’22 la sua frazione a delfino – mentre il 23’’55 a stile libero di Ferraioli è ottimo, anche se non basta a evitare il sorpasso britannico di una superba Francesca Halsall. Poco importa. Il bronzo è al sicuro: gli Usa si fermano a 26 centesimi dagli azzurri. Tempo finale del quartetto italiano: 1’37’’90. Che, neanche a dirlo, rappresenta il nuovo record italiano.

 

Brasil Gold Medal

I sorrisi diNiccolò Bonacchi, Fabio Scozzoli, Silvia Di Pietro ed Erika Ferraioli: sul terzo gradino del podio della staffetta 4x50 mista "mixed".  Photo Giorgio Scala/Deepbluemedia/Insidefoto

 

Purtroppo non va altrettanto bene alla staffetta 4x50 mista maschile azzurra, che aveva buone aspirazioni di gloria, legittimate già nella batteria di qualificazione mattutina. Il dorsista pistoiese Niccolò Bonacchi tocca per terzo ai 50 metri, in 23’’39 – 23’’45 gommato di Mirco Di Tora - e realizza il nuovo record italiano. Fabio Scozzoli conclude la sua rana in 25’’80 perdendo però terreno sui primissimi. Il 23’’52 di Matteo Rivolta – delfinista più lento tra gli otto finalisti – taglia definitivamente fuori la staffetta dalla lotta per medaglie. A poco serve il grande 20’’47 lanciato di Marco Orsi, in un recupero che non regala posizioni all’Italia: rimarrà sesta chiudendo in 1’32’’68. La vittoria va al Brasile soprattutto grazie al ranista Felipe Silva (25’’39 fenomenale), al delfinista Santos e alla frazione di chiusura di Cielo. Tutti sigillano la missione per l’oro con l’1’30’’51 che vale il record mondiale. Argento, ma distanziata di 72 centesimi, alla Francia e bronzo agli Stati Uniti che cedono l’argento nell’ultimo duello tra Schneider e Manaudou (20’’04!).

Semifinale dei 50 farfalla femminili più che positiva per Silvia Di Pietro. La romana non si fa intimorire dalle grandi al suo fianco – vedi Sarah Sjoestroem - e trova un superbo 25’’43, abbassando il record italiano precedente - 25’’62 - di Ilaria Bianchi. Silvia entra nelle magnifiche otto col quarto tempo d’ingresso – dietro le inarrivabili Sjoestroem e Ottesen e alla più “umana” Inge Dekker - e promette una lotta quantomeno per un’eventuale medaglia di bronzo. Non sembra impossibile, se la romana dovesse evitare alcune imprecisioni evidenziate in semifinale.

Marco Orsi si conferma a livelli altissimi nei 50 stile libero. Il bolognese si qualifica con il quarto tempo complessivo per la finalissima di domani. Marco, prima, vince la sua semifinale in 21’’07, senza però sfidare direttamente i big three della velocità (Cielo, Morozov e Manaudou inseriti nella seconda semifinale): i tre finiscono in quest’ordine scendendo tutti sotto i 21 secondi: nel dettaglio, 20’’80-20’’88 e 20’’93. Per il quasi 24enne di Budrio ci sarà bisogno di superarsi per inserirsi appieno nella lotta con questi tre. La condizione dell’emiliano è senz’altro eccellente. E sognare una medaglia non è impossibile.

Peccato per Erika Ferraioli, che si ferma a un centesimo appena dal record italiano di 52’’86 appartenente a Federica Pellegrini – già in batteria per un centesimo di troppo. Già consapevole in semifinale di dover battere il primato di Fede del novembre 2013, la 28enne allenata da Mirco Nozzolillo arriva nuovamente a 52’’87, tredicesimo tempo complessivo delle semifinaliste. Sfortunata Erika, perché anche se si conferma la seconda italiana più veloce di sempre, ma la finale le sarebbe stata garantita in 52’’56 perde al tocco quel centesimo che le sarebbe servito per primeggiare.

Così gli altri italiani nella seconda giornata. Eliminazione deludente per Luca Dotto. Il veneto, argento in vasca lunga nel 2011, esce addirittura nelle batterie dei 50 stile libero maschili. Troppo lento il suo 21’’69 per poter superare le batterie.  Alessia Polieri, dopo il brillante quinto posto nei 200 farfalla di ieri, viene eliminata nelle batterie dei 100 misti. La ragazza dell’Imolanuoto si ferma al 31esimo crono complessivo (1’02’’61), troppo lontano dal limite per le semifinali: avrebbe dovuto nuotare due secondi più rapidamente. Giada Galizi ottiene il suo primato personale nei 100 stile libero, ma il suo 54’’31 non le basta per ottenere la qualificazione in semifinale, a differenza della compagna Ferraioli. Nelle eliminatorie dei 400 misti Federico Turrini non ha preso il via, bloccato da un virus intestinale. Matteo Pelizzari, 23esimo in batteria, è stato eliminato.

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