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Riccione, 15 Aprile 2015 - Campionati Italiani Assoluti Primaverili (50m)/Day II

Massimiliano Rosolino, Tutor di “Arena Swim Your Best”, da le “pagelle”

Il Processo del Mister(“What's Hot in the Water”).

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“Rispetto alla prima giornata, con i big Pellegrini e Paltrinieri e i 100m stile libero uomini che aiutano sempre il programma, la seconda è stata un po’ più fiacca, forse perché non c’erano le stelle di prima grandezza. Meno briosa, la definirei così. Però attenzione: record agli Italiani non se ne vedono di solito, quindi siamo nella media.

Però a fare notizia ci sono i pass per i Mondiali, questa volta tre. Federico Turrini ha dominato i 400 misti, con un ottimo tempo (4’13”20) che lo porta con pieno merito a Kazan. Là troverà anche Aurora Ponselè, che prende due piccioni con una fava: fa il personale nei 1500m stile libero (16’12”89) e strappa il pass per i Mondiali con sicurezza. Matteo Rivolta, con il suo 52”05 sfiora la qualificazione alla competizione iridata per soli cinque centesimi nei 100m farfalla (va in Russia con la 4x100 mista), ma vince finalmente con determinazione e sicurezza, in una giornata molto positiva che l’ha visto pimpante anche la mattina (52”54) ed è andato vicino al suo personale (51”64). Mi viene da dire: finalmente! Lui ha un talento immenso, nuota in maniera fantastica, però ha un’età in cui deve cominciare a dare il massimo, perché nel pieno della maturità. Per il resto, nei 100m rana ci aspettiamo sempre Fabio Scozzoli, ma è spuntato Lorenzo Antonelli (1’00”92) che vince e fa il suo personale. Nei 200m rana sono felice per Ilaria Scarcella (vittoria con 2’26”61), che dopo la fase dei costumoni gommati ha fatto un periodo di stallo: ora si è ripresa e si vede. Mi dispiace invece per Lisa Fissneider: devo essere onesto, mi aspettavo qualcosa in più, invece è stata lontana dalle prime. Tra l’altro è stata più veloce in batteria (2’30”21) rispetto alla finale (2’34”41). Lei però punta sulla velocità, quindi il vero banco di prova deve ancora arrivare e in questi casi sono i 100m a dire la verità. Nel frattempo ho notato una cosa: i due mesi a Charlotte, negli Stati Uniti, le hanno fatto bene almeno da un punto di vista di potenziamento fisico, che mi pare abbia raggiunto. Ha fatto bene ad andare negli Usa: era il momento giusto per farlo, in più con il suo tecnico, cosa che all’atleta dà sicurezza. Un pizzico di delusione anche da Erika Ferraioli, che sì vince i 100m stile in 54’90” ma è lontana dal tempo limite per i Mondiali (54”20).

Ora, come di consueto in questo mio spazio, voglio dire qualcosa sui ragazzi di Arena Swim Your Best, il progetto/talent di Arena e Federazione Italiana Nuoto, di cui sono orgogliosamente tutor insieme a Gregorio Paltrinieri e Lisa Fissneider. Oggi Arena Swim Your Best era rappresentata solo in veste femminile, perché sui blocchi c’erano soltanto Rachele Ceracchi e Simona Quadarella. Per loro voglio fare un discorso comune: non devono sentirsi giovani (anche se la carta d’identità, che dice 1998, non dice certo il contrario…), ma nuotatrici che devono pensare da grandi. Mi spiego: le manifestazioni internazionali giovanili sono appuntamenti di cui andare fieri, ma l’obiettivo deve essere puntato su quelli assoluti. Simona Quadarella è stata bravissima, perché ha conquistato il pass per i Mondiali Juniores di Singapore, ma sia lei sia Rachele devono mirare in alto. Per intenderci: devono sognare Rio de Janeiro, le Olimpiadi, i cinque cerchi. E lo dico perché, prima ancora di migliorare i tempi, serve essere consapevoli del proprio potenziale.

In particolare, Simona sui 1500m ha fatto un bel secondo posto (16’28”75) che appunto le vale i Mondiali Juniores, però credo che la sua gara siano gli 800m stile. Lì lei non può sognare, ma deve: non è un diritto, ma un dovere. Rachele Ceracchi, nei 100 stile libero, è stata un po’ più lenta in finale rispetto alla mattina (56”74 contro 56”40): da lei, che è la mia pupilla, da buon tutor voglio di più.

Vorrei concludere facendo una considerazione sul progetto Arena Swim Your Best: credo dia una grande carica ai ragazzi selezionati. Prima un atleta metteva una foto su Facebook e aveva due like, ora vede che la sua foto ne guadagna centinaia: è normale che ti sproni a fare sempre meglio!

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