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Nuoto

Gwangju (Corea del Sud), 4-10 Luglio 2015 – 28esima Universiade Nuoto/Quarta giornata del nuoto (50m)

Universiade 2015: l’azzurro raddoppia con Pizzamiglio d’argento e il bronzo della De Memme

Nella quarta giornata delle Universiadi 2015 a Gwangju (Corea del Sud), l'Italia del nuoto trova altre due medaglie. Stefano Pizzamiglio è secondo nei 50 dorso, mentre Martina De Memme conquista il bronzo nei 400 stile libero. Notevole (anche se accompagnata da uno sfortunato quarto posto) la prova di Francesco Pavone nei 200 farfalla.

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Per l’Italnuoto è prolifica la quarta giornata di gare ai 28esimi Giochi Universitari a Gwangju (Corea del Sud). La Nazionale azzurra aggiorna con un argento e un bronzo il suo bottino di podi nel nuoto dopo che le competizioni in vasca al Nambu University Acquatics Centre sono giunte oltre il giro di boa del programma in vasca. Così dopo le prime tre medaglie dopo tre giorni, ne sono arrivate altre due. Da due nuotatori già a podio in carriera alle Universiadi: Stefano Pizzamiglio – secondo nei 50 dorso – e Martina De Memme, terza nei 400 stile libero.

La doppia carta azzurra nella finale dei 50 dorso maschili regala all’Italia una nuova medaglia d’argento nel dorso – ci aveva già pensato Christopher Ciccarese nei 100 metri - alla spedizione universitaria in Corea del Sud. Stavolta il merito è tutto del 23enne Stefano Pizzamiglio (in copertina nella foto di A.Masini/ Deepbluemedia/ Inside), già bronzo nell’edizione 2013. il milanese allenato da Fabrizio Bastelli all’Azzurra 91 di Bologna e tesserato anche per le Fiamme Oro, giunge al secondo posto. Il titolo 2015 va al giapponese Junya Hasegawa capace di vincere col notevole crono di 25’’25, mentre il milanese è brillantemente d’argento in 25’’43, davanti per 6 centesimi al russo Nikita Ulyanov. Sesto – entrato in finale col secondo tempo - Matteo Milli che percorre la sua vasca in 25’’61, peggiorando però il tempo nuotato in semifinale – 25’’19 – che gli sarebbe valso una medaglia pesante.

In precedenza, la campionessa in carica Martina de Memme (secondo crono d’ingresso) e Martina Caramignoli (penultimo), avevano animato la prima finale della serata coreana dei 400 stile libero. La statunitense Leah Smith parte molto velocemente. Mentre la toscana risale gradualmente senza perdere contatto in maniera eccessiva dalla testa, mantenendosi intorno ai 2 secondi dalla prima. L’azione della Smith non cala col passare delle vasche, ma l’azzurra ai 300 metri si avvicina alla seconda americana, Lindsay Vrooman. Per la vittoria è notevole il 4’05’’29 della ventenne Smith che le vale il quarto crono mondiale nel ranking di questa stagione e, assieme alla prestazione della connazionale, anche la doppietta made in Usa. Martina De Memme non riesce a recuperare a sufficienza sulle due nordamericane per insidiarle ed è comunque senza problemi terza e di bronzo, confermandosi comunque sul podio delle Universiadi su questa distanza. In 4’08’’95 non va lontana dal suo personale – 4’07’’69 - realizzato a Kazan nella gara vincente degli scorsi Giochi Universitari. In ogni caso la portacolori dell’Esercito e della Nuoto Livorno trova il suo terzo crono all-time sulla distanza. La Caramignoli, oro nei 1500 stile libero di ieri, chiude in settima piazza nuotando in 4’15’’01.

Dopo l’exploit tra batterie e semifinale, con tanto di personal best conquistato in 1’56’’40, Francesco Pavone si ripete nella finale dei 200 farfalla. Il ligure tesserato per Andrea Doria ed Esercito finisce ai piedi del podio, in quarta posizione. Vince l’imprendibile russo Evgeny Koptelov in 1’54’’70. Ma l’1’56’’18 dell’azzurro è una vera gemma, perché il suo crono abbatte il primato personale di altri 22 centesimi, lo fa balzare al secondo posto tra i tempi più veloci mai nuotati dagli italiani - il primo senza i costumoni - ed è ben al di sotto del limite federale d 1’56’’4 imposto da Federnuoto per qualificarsi ai Mondiali di Kazan. A questo punto una sua integrazione all’organico per la Russia sembra probabile. Il bronzo – andato al giapponese Umemoto - per l’azzurro sfuma per soli 6 centesimi dopo un’ottima seconda metà di gara (1’00’’76). Secondo, ma più avanti rispetto a questi ultimi due, il nipponico Yajima.

Buona la prova, anche se il piazzamento finale non è tra i vertici, di Luisa Trombetti nella finale dei 200 misti. La piemontese allenata da Andrea Grassini, già quinta sui 400 metri, non va oltre il settimo posto dopo 2’14’’46, che vale in ogni caso il suo terzo tempo più veloce in carriera. La cinese Sishi Zhang vince e fa la differenza negli ultimi 50 metri a stile libero finendo prima a 24 centesimi dal record della manifestazione, in 2’12’’31. Argento agli Stati Uniti con Madisyn Cox, davanti all’australiana Fullertyon.

I 200 rana maschili vedevano  in azione un altro duo azzurro qualificatosi in finale: Luca Pizzini e Flavio Bizzarri. Nella finalissima per le medaglie parte a razzo il russo Kirill Prigoda seguito – ai 50 metri – proprio da Pizzini. Il portacolori della Russia cede la testa ai 150, mentre salgono americani e inglesi. I due azzurri, invece, rimangono nelle retrovie. Per la vittoria finale, è decisiva l’azione dell’americano Joshua Prenot. Quest’ultimo vince l’oro in 2’08’’90 beffando il giapponese Kohinata al tocco della piastra d’arrivo (li separeranno 18 centesimi). Luca Pizzini chiude in 2’11’’17 ed è sesto, mentre il  2’11’’70 di Flavio Bizzarri gli vale l’ottava posizione.

Nell’ultima finale individuale delle donne, i 100 dorso, l’allieva di Tamas Gyertyanffy al Centro Federale di Verona Carlotta Zofkova, trova un buon quinto posto finale. La 20enne ravennate aziona la sua progressione nella seconda metà di gara – secondo miglior split tra le finaliste in 30’’94 – e termina la sua prova in 1’00’’95, sfiorando la rimonta verso il bronzo di Rachel Bootsma (Stati Uniti), lontano solo 17 centesimi. Per l’azzurra si tratta della seconda performance stagionale che la vede scendere sotto il muro dell’1’01’’, in semifinale aveva nuotato in 1’00’’94. L’oro è andato alla canadese Kylie Jacqueline Masse (59’’97) davanti all’altra statunitense Elizabeth Pelton.

La staffetta 4x200 azzurra femminile, acceduta in finale col quarto miglior crono, non va oltre il sesto posto nella gara vinta dagli Stati Uniti con il record della manifestazione, ovvero 7’53’’88. Il quartetto azzurro (Alice Nesti, Luisa Trombetti, Martina De Memme e Stefania Pirozzi) non riesce a lottare per le primissime posizioni, fermando il crono complessivo a 8’07’’37, tempo lontano oltre sei secondi da Cina e Giappone, le altre due squadre salite sul podio.

Notizie incoraggianti e tre qualificazioni per le finali di domani arrivano dalle semifinali del martedì coreano. Molto bene Elena Di Liddo. La pugliese dell’Aniene – che sarà “mondiale” dopo un brillante Settecolli 2015 – si conferma in ottima condizione nei “suoi” 100 farfalla. Dapprima accede alle semifinali col terzo tempo assoluto (59’’24) e poi si migliora ulteriormente nuotando in (passaggio in 27’’8) e grazie anche a una virata ottima, tocca in 58’’21. Primo tempo d’ingresso e domani sfiderà per la vittoria l’argento olimpico Lu Ying. E la sensazione che la 21enne dell’Aniene possa limare ancora qualcosa nella finale di domani.

Con Marco Belotti (49’’84 al mattino in batteria) e l’emiliano Mattia Dall’Aglio (49’’96) abbiamo visto un altro “doppio azzurro” in semifinale, stavolta nella gara regina dei 100 stile libero. Passa il turno il solo Belotti. Dall’Aglio non trova un buono start e la sua gara non è altrettanto veloce come quella del mattino: 50’’24 il suo crono, ovvero dodicesimo tempo complessivo. Decisamente meglio il bergamasco che nella seconda semifinale sfiora il suo personale in 49’’37 avvicinandosi per 15 centesimi quello realizzato ai Primaverili 2015 (passaggio in 23’’5) e chiude al secondo posto dietro il portacolori del team Usa John Peet Conger (49’’04). Il lombardo di stanza a Roma vola in finale col secondo tempo –ex aequo con il brasiliano Henrique De Sousa Martins.

Le semifinali dei 200 rana femminili erano molto attese per testare la condizione di Ilaria Scarcella, neo 22enne genovese reduce dal primato personale nei 100 di ieri e legittimamente in corsa per un possibile inserimento nella rosa azzurra per Kazan. Con lei,  - nella prima delle due ultime prove di qualificazione - anche Francesca Fangio. Entrambe si piazzano alle spalle dell’americana Andrea Cottrell (2’27’’27) e della ceca Martina Moravcikova, quest’ultima risalita nettamente nell’ultima vasca. La Fangio è terza in 2’28’’12, mentre la Scarcella è quinta in 2’28’’80. Nella graduatoria finale di qualifica, avanza solo la prima alla finale in programma domani con il settimo crono complessivo. Ilaria è decima e seconda tra le escluse.

 

Clicca qui, sul sito federale, per conoscere tutti i risultati degli italiani.

Sito ufficiale e risultati completi: http://www.gwangju2015.com/info/

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