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La quarta giornata di finali, la più fortunata finora ai Mondiali di Kazan, non ha soltanto regalato gli argenti d’autore di Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri, inchinatisi solo ai mostri Ledecky e Sun. Nei 50 rana si è consumata l’ennesima supersfida tra Adam Peaty e Cameron van der Burgh: ha vinto il primo bissando il successo dei 100 metri. Ma fa scalpore il successo dell’ungherese Laszlo Cseh: l’eterno secondo si prende un nuovo oro – il secondo, dopo il primo nel 2005 nei misti – nei 200 farfalla. Lo sconfitto? Un certo, finora imbattuto da tre anni, Chad Le Clos.
Nella finale dei 200 farfalla maschili ci si aspettava la continuazione del feudo vincente per Chad Le Clos. Previsione errata, perché il campione olimpico e mondiale in carica lascia lo scettro a un encomiabile e rinnovato Laszlo Cseh tornato prepotentemente alla ribalta dopo un rilancio convinto, centrando il suo secondo oro mondiale in carriera – e una serie infinita di piazzamenti - dopo i 400 misti vincenti del 2005. Il sudafricano attacca senza mezze misure sin dalla prima vasca. Il fenomeno di Durban cerca di stanare il 29enne magiaro passando in 54’’13. Cseh rimane a contatto, lo affianca e lo supera alla seconda virata, respingendone l’attacco, nonostante la difficoltà e la fatica patita negli ultimi metri. Il tempo dell’ungherese è 1’53’’48 per detronizzare Chad per 20 centesimi. Terzo a sorpresa il 20enne polacco Jan SwitkowskI, bravo a recuperare e a vincere il duello per il bronzo col giapponese Masato Sakai.
Nei 50 rana lo spettacolo della sfida tra i due che si sono “scazzottati” tra batterie e semifinali – a colpi di record del mondo - Peaty-van der Burgh premia ancora una volta l’inglese. Così Adam Peaty vince il suo secondo oro in 26’’51 – così come nei 100 non arriverà il primato mondiale – che respinge il sudafricano di nuovo in versione deluxe alla partenza per 15 centesimi di differenza. Il 20enne inglese trova così una straordinaria doppietta d’oro nei 50 e 100 rana. Impresa mai riuscita a nessuno in un Mondiale. Bronzo a sorpresa per il 21enne statunitense Kevin Cordes. Quest’ultimo trova il suo primo piazzamento di rilievo in vasca lunga e brucia l’iridato del 2011 Felipe França da Silva (26’’86 del terzo contro il 26’’87 del brasiliano).
In chiusura la 4x100 mista medley, prima gara da podio iridato unito donne-uomini ha visto trionfare il quartetto della Gran Bretagna. Chris Walker-Hebborn, Adam Peaty, Siobhan-Marie O’Connor e Francesca Halsall hanno regolato la concorrenza in 3’41’’71. Per loro è arrivato anche il nuovo record mondiale nella nuovissima specialità in questo contesto. 3’41’’71 che ha superato il 3’42’’33 nuotato dagli Usa in batteria. Gli americani si sono peggiorati rispetto al mattino, accomodandosi sul secondo gradino del podio. Bronzo alla Germania a 2,42 secondi dai vincitori. Sesto il quartetto italiano, che peggiora di una posizione il piazzamento del mattino. Simone Sabbioni, Arianna Castiglioni, Piero Codia e Silvia Di Pietro – questi ultimi hanno preso il posto di Rivolta e Ferraioli dalla batteria di qualifica – chiudono in 3’45’’59, abbassando comunque il primato nazionale di 44 centesimi. Sabbioni passa in 53’’68 – quinto -, la Castiglioni nuota a rana in 1’06’’44 -, poi tocca alla “prima” iridata di Codia – frazione a delfino in 51’’59, mentre la chiusura a stile libero della Di Pietro – 53’’88 – è incoraggiante per le sue prossime gare.
Non arrivano buone notizie per gli azzurri dalle semifinali equilibrate dei 100 stile libero maschili, distanza senza dominatori e grandissimi nomi – oltre al campione olimpico Nathan Adrian –e la sensazione è che a Kazan potrebbe esserci una sorpresa iridata. Per ora guida l’australiano Cameron McEvoy capace di primeggiare nel primo round in 47’’94 e guiderà la pattuglia in cerca dell’oro nella gara regina. Poi c’è il 48’’13 del cinese Ning Zetao seguito dalla sorpresa argentina ai Giochi Panamericani Federico Grabich (48’’20). Il canadese Santo Condorelli, capolista del cronometro nel 2015 e prima di questo pomeriggio, entra tra i magnifici otto velocisti con l’ultimo crono disponibile. Squalificata la speranza casalinga Vladimir Morozov per un movimento sul blocco prima del via. L’azzurro Marco Orsi non coglie l’occasione e passa in 23’’09, crollando nel finale fino al 48’’69 che migliora di 13 centesimi quanto nuotato in batteria. Decisivo il cedimento dell’emiliano, 14esimo crono, accusato nei secondi 50 metri. Orsi è comunque soddisfatto: “Un’altra gara rispetto a stamattina. La finale era alla portata, ma siccome la forma non era un granché e sono contento perché in futuro posso preparare bene questa distanza. Adesso voglio nuotare i 50 nel migliore dei modi”.
Nel secondo atto dei 50 dorso femminili, guida la teenager cinese Fu Yuanhui a 27’’18, miglior tempo – a 12 centesimi dal record gommato della Zhao - nuotato in questa stagione. Alle spalle della vicecampionessa del 2013 si conferma temibile e veloce l’oro in vasca corta a Doha 2014, la brasiliana Etiene Medeiros che vola in finale col secondo tempo: 27’’41. Terza la danese, già bronzo nei 100, Mie Nielsen. Quinto e sesto tempo d’ingresso in finale per le australiane Emily Seebohm e Madison Wilson, prima e seconda nella doppia distanza. Undicesima ed eliminata la padovana di stanza a Roma da anni, Elena Gemo. Chiude a 28’’21, peggiorando rispetto al mattino, a causa di una partenza non perfetta. “Non sono stata continua – ha detto la Gemo - e non ho trovato la giusta coordinazione. Mi dispiace perché comunque sto bene. Il pensiero era di arrivare sotto il mio 28’’07 fatto al Settecolli. Mi sarebbe piaciuto fare una finale”.
Le semifinali dei 200 misti maschili iniziano con l’acuto del brasiliano Thiago Pereira, sugli scudi in 1’57’’33 e alla fine terzo tempo migliore. Ma nella successiva gara arriva l’1’56’’81 di Ryan Lochte, primo crono tra i semifinalisti – si trascinerà dietro anche la sorpresa cinese Wang Shun -e secondo migliore dell’annata. La stella americana sorprende dopo una condotta di gara estremamente precisa in tutti gli stili fino al suo arrivo in surplace al tocco della piastra. Il 31enne stella della Nazionale Usa a Kazan è alla ricerca del suo quarto titolo consecutivo nella distanza che l’ha visto trovare il primo record del mondo in assoluto nell’era post-poliuretano. La sfida finale arriverà domani.
La finale dei 200 farfalla femminili si preannuncia incertissima. Tra le otto qualificate, infatti, ce ne sono soltanto due che presero parte all’ultimo atto di Barcellona 2013: la giapponese Natsumi Hoshi (primo crono d’ingresso in 2’06’’35) e la statunitense Camille Adams (sesto miglior tempo). Ma forse fa ancor di più notizia il k.o. di Katinka Hosszu – reduce dalla quinta posizione nella finale dei 200 sl -, capace di nuotare in 2’08’’91 a oltre un secondo dal passaggio del turno.
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Photo Andrea Staccioli/Deepbluemedia/Insidefoto