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Nuoto

16esimi Campionati Mondiali di nuoto a Kazan (Russia) – Nuoto/Quinta giornata - Finali

Ryan Lochte d’oro nei 200 misti con un posto nella storia. Cina sugli scudi: i 100 sl maschili a Ning Zetao

Alla Kazan Arena arriva il pomeriggio della consacrazione simbolica di Ryan Lochte. Il fuoriclasse americano vince i 200 misti iridati per la quarta volta consecutiva. Come lui solo Hackett e Peirsol. Ma sorride l’Oriente nel giovedì di finali. Due ori alla Cina, con Ning Zetao (100 sl uomini) e Fu Yuanhui (50 dorso donne), mentre esulta anche il Giappone con la nuova campionessa dei 200 farfalla, Natsumi Hoshi.

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LOCHTE Ryan USA Gold Medal Men's 200m Individual Medley

Alla Kazan Arena è stato il giorno dell’Asia e degli Stati Uniti di Ryan Lochte e della 4x200 femminile. Ai Mondiali russi arriva un segnale dai nuotatori dell’Oriente: non c’è solo Sun Yang. Così i cinesi realizzano una doppietta di titoli sorprendenti. Il più inaspettato arriva da una distanza tradizionalmente mai benevola nei confronti dei nuotatori asiatici: i 100 stile libero maschili. Trionfa Ning Zetao prendendosi il vuoto lasciato dall’iridato in carica Magnussen e sorprendendo il mondo. Non è da meno la connazionale del nuovo re della velocità Fu Yuanhui, oro – vicinissimo al primato mondiale nei 50 dorso. Dopo la Cina c’è il Giappone, alla prima medaglia nell’edizione 2015 con Natsumi Hoshi, prima nei 200 farfalla donne. Ma oltre alla 4x200 stile libero donne degli Stati Uniti, oro “previsto” davanti all’incredibile staffetta dell’Italia, c’è l’ennesimo trionfo del fuoriclasse Ryan Lochte. È lui il campione dei 200 misti. Lo è per la quarta volta consecutiva sulla stessa distanza: cosa accaduta solo a due (altri) mostri sacri del nuoto: tali Grant Hackett e Aaron Peirsol.

Ryan Lochte (in copertina nella foto di Andrea Staccioli/ Deepbluemedia/ Insidefotoha trovato un inedito poker consecutivo – dal 2009 al 2015 sempre al top - di vittorie sulla stessa distanza. E senza uno degli specialisti mondiali – Kosuke Hagino, assente causa infortunio - ce la fa nei suoi 200 misti, gara che gli regalò il primo record del mondo post-poliuretano e che lo vide prevalere su Michael Phelps. Insomma, una gara in cui non poteva fallire. Il 31enne mette in mostra tutta la sua classe inattaccabile dalle primavere che passano e trova l’oro. Lochte trova una strenua resistenza da Thiago Pereira – che passa in testa ai 100 e ai 150 metri –, ma il brasiliano non può nulla sull’ultima decisiva virata – ancora mostrando la sua virata sul dorso – e s’invola verso il successo in 1’55’’81. Nel 2015 nessuno aveva ancora abbattuto il muro dell’1’56. Un titolo meritato, pieno, il quarto di fila sulla distanza. Con questo successo raggiunge due miti assoluti come Grant Hackett e Aaron Peirsol (pluricampioni su 1500 sl e 200 dorso), poi c’è Lochte nel club dei pokeristi. Niente da fare: è una leggenda perché con questo oro raggiunge anche il 16esimo titolo mondiale in vasca lunga. Un sorriso non pieno il suo, perché Lochte non è soddisfatto del suo crono. Un campione vero si nota anche da queste cose. Il resto del podio premia il brasiliano Pereira (1’56’’65) e il 21enne cinese Wang Shun (1’56’’81), alla prima medaglia individuale ai Mondiali.

Rivoluzione totale nei 100 stile libero maschili. Arriva la prima volta sul podio – precisiamo, non soltanto in cima – per la Cina e dell’Asia intera. Vince Ning Zetao in 47’’84 (passaggio ai 50 da 22’’76), che succede al bicampione mondiale James Magnussen, assente a Kazan. Il 21enne – fino a oggi “famoso” per un caso di doping nel 2011, appena 18enne e per gli ori agli Asian Games 2014 su 50 e 100 sl – vince al primo colpo nella sua prima finale di livello mondiale. I 100 metri trovano un nuovo re che arriva da lontano. Un re che ha approfittato dell’incertezza estrema dei contendenti nella finale. Fuori dal podio l’ex atleta più veloce nel 2015, canadese Santo Condorelli, passato in testa a metà gara davanti a Ning. Ma in una gara incertissima – gli otto finalisti hanno chiuso tutti in appena 47 centesimi di distanza – sale sul podio Cameron McEvoy (Australia) con 47’’95, mentre il bronzo va a sorpresa all’argentino Federico Grabich in 48’’12. Solo settimo il campione olimpico di Londra Nathan Adrian. Rimane una sensazione chiara: la finale non è stata di primissimo livello. E con la giusta condizione gli azzurri Orsi e Dotto avrebbero potuto recitare un ruolo da protagoniste.

I 200 farfalla senza nessuna delle medagliate nell’ultima edizione iridata e con due sole finaliste da Barcellona, vanno al Giappone. Ci provano le due cinesi – nazione che vanta le ultime due campionesse mondiali e olimpiche – e la statunitense Mclaughlin. Quest’ultima forza nelle prime tre vasche transitando in testa, ma dai 150 metri crolla ed è decisiva l’azione di Natsumi Hoshi che chiude in 2’05’’56. Seconda e distante 84 centesimi l’americana Camille Adams. Mentre la medaglia di bronzo se l’aggiudica in recupero terza la 17enne cinese Yufei Zhang – che abbassa il nuovo record mondiale giovanile a 2’06’’51.

I 50 dorso femminili trovano un nuovo oro cinese – il terzo nella sessione di finali di giovedì - così come fu due anni fa. La saetta si chiama Fu Yuanhui ha 19 anni e vince il braccio di ferro con la brasiliana Etiene Medeiros e in 27’’11 coglie l’oro dopo l’argento nell’edizione 2013. La baby campionessa del mondo arriva a 5 centesimi dal record mondiale della compatriota Zhao Jing. Tempo importante anche per la Medeiros che in 27’’26 trova l’argento iridato – prima medaglia della sua giovane carriera – e il primato americano. Liu Xiang completa la festa della Cina arrivando terza in 27’’48 davanti a Seebohm, Nielsen e Wilson: ovvero il podio dei 100 metri.

I 200 rana maschili preannunciano sorprese o quantomeno difficoltà nella finale di domani per il monarca incontrastato sulla distanza, l’ungherese Daniel Gyurta. 15esimo e fuori dalla finale l’azzurro Luca Pizzini autore di un 2’11’’05. Quest’ultimo non riesce a superarsi e a sfruttare il calibro dei ranisti favoriti inseriti nella sua – la seconda nell’ordine di gara – semifinale: Gyurta e Koch. Ma succede un fatto imprevisto perché la condotta aggressiva – sotto al record mondiale per tre quarti di gara - e la resistenza di Yasuhiro Koseki lo portano al primo crono d’ingresso in 2’08’’03. Koch e Gyurta si devono accontentare del secondo e terzo posto, rispettivamente a 31 e 50 centesimi di distanza. Questo il commento del veronese allenato da Tamas Gyertyanffy, che ha chiuso la sua prova in linea con quanto fatto al mattino in batteria: “Peccato. Dovrò rivedere la gara, ma penso di aver voluto fare un po’ troppo e ho strappato un po’ e ne ho risentito da metà gara in poi”. Da segnalare il 2’09’’64 del 18enne russo Anton Chupkov che gli vale il nuovo record del mondo giovanile e l’ingresso nella finalissima di domani.

Tra le semifinaliste dei 100 stile libero femminili primeggia Sarah Sjostrom. La svedese già d’oro nei 100 farfalla cercherà il bis nella gara regina delle donne, vista la sua superprestazione con cui guiderà la pattuglia delle magnifiche otto: 52’’78. Dietro di lei c’è la più veloce del 2015 nonché campionessa nel 2013, Cate Campbell. La più esperta delle sorelle velociste trova il primo crono d’ingresso in 52’’84. La famiglia più veloce d’Australia prenota però un podio con la più giovane Bronte Campbell, terza in 53’’ netti. Più indietro il duo pericolosissimo olandese: nell’ordine la Femke Heemskerk e l’olimpionica sulla distanza Ranomi Kromowidjojo (53’’78).

Le semifinali dei 200 rana femminili col vuoto imbarazzante di Yuliya Efimova – fuori in semifinale per una gestione scriteriata della gara – premiano Rikke Moeller Pedersen (2’21’’99), seconda il bronzo del 2013 Micah Lawrence distante 5 centesimi davanti alla giapponese Kanako Watanabe (2’22’’15).

Le semifinali dei 200 dorso vedevano un altro azzurro protagonista, Luca Mencarini, con un obiettivo conclamato, obbligato e difficile: battere il record italiano gommato 1’56’’91 di Lestingi per giocarsi una finale mondiale all’esordio. Il passaggio di 58’’13 ai 100 non lo aiuta nell’impresa di scendere oltre l’1’57’’81 conclusivo a 40 centesimi dal suo primato personale. Questo il suo commento: “Mi sono fatto ingannare dall’avversario di fianco a me, ho sbagliato la virata dei 100 e secondo me la finale era alla portata. Penso che stiamo lavorando bene col mio coach Massimo Meloni e siamo sulla buona strada per il futuro”. Il 19enne dell’Aniene sarà undicesimo nel computo complessivo dei semifinalisti, fuori dalla finale per 69 centesimi. Nell’ultimo atto Mitchell Larkin, primo tempo in 1’54’’29 – nuovo primato dell’Oceania e primo crono mondiale dell’anno-, si candida decisamente a un bis dopo l’oro nei 50 metri. Dietro l’australiano ci sono Ryan Murphy (1’55’’10) e il cinese Xu Jiayu (1’55’’13).

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