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La quinta finale nella storia per le donne della 4x200 stile libero italiana è quella buona. Quella indimenticabile. Le azzurre raggiungono la medaglia d’argento: un risultato dalla portata storica, prendendosi il primo podio femminile di squadra nella storia dei Mondiali e delle staffette femminili. Il miglior risultato risaliva di Roma 2009, quando le italiane chiusero quarte. Bene, la storia e quella medaglia di legno sono cancellate o meglio accantonate. Contro gli Stati Uniti campionesse olimpiche e mondiali – con due terzi del podio individuale chiamati Missy Franklin e Katie Ledecky - c’era poco da fare. Ma Alice Mizzau, Erica Musso, Chiara Masini Luccetti e Federica Pellegrini scrivono una pagina straordinaria ed emozionante per il nuoto, culminato con la "rimontona" finale di Fede che ha portato l’Italia dal quinto posto all’argento. Ma non c’è solo Fede, è questo è forse il risultato più importante: perché tutte hanno fatto la loro parte con eccellenza. Da Alice Mizzau, notevole nel migliorarsi di due secondi dal mattino e nell’aprire alla grande la gara, a Erica Musso, esordiente mondiale assoluta e già matura, fino alla super frazione incrollabile di Chiara Masini Luccetti. Insomma, il 7’48’’41 vale tantissimo.
Vincono le statunitensi (Franklin, Smith, Mclaughlin, Ledecky) in 7’45’’37, ma sorpassano una sorprendente Svezia – quarta con beffa all’arrivo – davanti a Italia e Cina (7’49’’10).
La Svezia vicecampionessa d’Europa parte alla grande con una strepitosa Sarah Sjostrom (1’54’’31 con). Alice Mizzau apre con personalità (notevolissimo il suo 1’57’’50) e lascia le azzurre in piena gara per le medaglie in quarta posizione. Erica Musso (1’58’’66) lascia l’Italia in settima posizione peggiorando il crono della batteria, ma a contatto col resto del gruppo. Poi arriva il turno di un’ottima Chiara Masini Luccetti che sfodera un buonissimo 1’57’’52 – quinta posizione poco più di un secondo dalla Gran Bretagna e a mezzo dalla più temibile Cina - e lancia Federica Pellegrini alla rimonta che diventa totale, se non fosse per la presenza degli Stati Uniti non ci sarebbe stata speranza per le altre avversarie. Già ai primi 100 metri della vicecampionessa mondiale sulla distanza arriva il sorpasso sulla malcapitata britannica Hannah Miley. Poi alla virata successiva arriva il turno della cinese Duo Shen e le azzurre agganciano il bronzo virtuale. Intanto all’ultima vasca, con la Ledecky che s’invola verso l’oro di squadra, la Pellegrini supera anche la disastrosa svedese Ida Marko-Varga e chiude la sua spettacolare frazione in 1’54’’73. La 27enne veneta è la frazionista più veloce in vasca dopo un’extraterrestre chiamata Sjostrom (la cui squadra chiuderà incredibilmente quarta dopo il crollo finale). Ma è una stupenda prestazione di squadra con le altre tre frazioniste azzurre che hanno centrato una gara equilibrata, matura e livellata verso l’eccellenza.
Da sinistra, Federica Pellegrini, Chiara Masini Luccetti, Alice Mizzau ed Erica Musso con le loro medaglie d'argento conquistate nella 4x200 stile libero. Photo A.Masini/Deepbluemedia/Insidefoto
Queste le voci del quartetto azzurro: “Alla mia frazione mi sono resa conto di niente e mi sono solo detta non mollare – ha detto la Pellegrini - Onestamente pensavamo fosse molto più difficile. È il primo risultato concreto a livello mondiale, ma noi ci abbiamo sempre creduto”. L’esordiente in azzurro Erica Musso: “Non ci credo ancora, anche se mi rimane un po’ di amaro in bocca per il 58’’66 e volevo contribuire di più. Ma la soddisfazione è enorme”. Una matura come non mai Alice Mizzau: “Ho messo da parte tutto ciò che avevo fatto prima e sono riuscita in quest’obiettivo. Le cose vanno fatte al momento giusto e lo abbiamo fatto tutte in questa finale”. Chiara Masini Luccetti “Sono contenta del tempo, era quello che volevo. Stamattina avevo testato la vasca e sono davvero felicissima per questo risultato”.
Photo Andrea Staccioli/Deepbluemedia/Insidefoto