Tecnica del Nuoto.
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Più forte del destino, più forte dei rivali – presenti e assenti per motivi ancora da chiarire - e più forte di sé stesso e della sua condizione, dell’imprevedibile mancanza di un rivale fortissimo su cui Gregorio Paltrinieri aveva costruito i suoi obiettivi non soltanto nell’ultimo anno, ma ancora prima. Oggi l’Italia festeggia il primo oro nel nuoto a Kazan 2015. "Greg" è nuovo campione mondiale dei 1500 stile libero a Kazan. L’Italnuoto torna così in cima al podio iridato dopo quattro anni – Federica Pellegrini vinse due volte a Shanghai 2011 – e dopo ben otto anni dall’ultimo successo maschile di Filippo Magnini - sui 100 stile libero - di Montréal 2007. Con questo successo, l'Italia sale a 12 titoli mondiali in vasca lunga e l'emiliano si aggiunge così a all'esclusivo club formato da quattro uomini - Giorgio Lamberti, Massimiliano Rosolino, Alessio Boggiatto e Filippo Magnini - e tre donne - Novella Calligaris, Federica Pellegrini, Alessia Filippi - capaci di vincere un iride in vasca da 50 metri. Inoltre la distanza dei 1500 sl maschili, dopo questo oro, può vantare quattro medaglie azzurre, dopo gli argenti di Stefano Battistelli (Madrid 1986) ed Emiliano Brembilla (Perth 1998) e il bronzo dello stesso Paltrinieri ottenuto a Barcellona 2013.
Il sorriso di Gregorio Paltrinieri splende così come la sua prima medaglia d'oro mondiale in vasca lunga. Photo Giorgio Perottino/Deepbluemedia/Insidefoto.
Il 20enne di Carpi allenato a Ostia da Stefano Morini riesce nella sua impresa dopo 30 vasche e 14’39’’67 di fatica, incertezze e tattiche sparigliate per via dei colpi di scena. Nonostante tutto si migliora ritoccando il nuovo record europeo che va ad abbassare di 26 centesimi il suo precedente limite ottenuto agli Europei del 2014 a Berlino. Il tutto senza il rivale più grande di tutti : Sun Yang. Su cui Paltrinieri stesso e tutto il nuoto mondiale aspettava si consumasse la battaglia finale faccia a faccia, gambata dopo gambata, bracciata su bracciata. Il cinese, è stato chiarito successivamente, in una conferenza stampa dopo la fine delle gare, sarebbe stato vittima di un problema di natura cardiaca che ne avrebbe portato alla rinuncia. Ma non si escludono anche altre versioni, come quella che lo avrebbero visto rinunciare dopo una lite con un'atleta brasiliana e il suo allenatore dopo un alterco in vasca di riscaldamento.
Nonostante il forfeit improvviso - a inizio pomeriggio Sun era regolarmente alla Kazan Arena - non sono mancati i rivali per Greg, tutti ingolositi per l’improvviso abbandono di Sun e tutti si sono superati per sfidare Greg. Dallo statunitense Conor Jaeger – argento in 14’41’’20, mai così veloce, al canadese Ryan Cochrane (bronzo in 14’51’’08). Tuttavia non ce l’hanno fatta.
Come detto, la gara ha la prima svolta con il colpo di scena incredibile al momento della finalissima dei 1500 stile libero maschili. Il cinese Sun Yang, campione olimpico, mondiale e primatista del mondo non si presenta al via della finale. Una decisione inaspettata, senza un annuncio ufficiale - tant'è vero che la riserva Pal Joensen non ha potuto prenderne il posto - che al momento ha lasciato esterrefatti tutti i presenti alla Kazan Arena e gli atleti stessi davanti ai blocchetti di partenza. Così si dissolve ancora prima di annunciare il duello preannunciato con Gregorio Paltrinieri. Il carpigiano, che già pregustava una sfida di altissima qualità si ritrova così a sfidare l’esperienza e la condizione di Cochrane e della sorpresa Jaeger. Il rivale più accreditato per il titolo rimaneva – o perlomeno sembrava essere all’inizio - il canadese. È il nordamericano a fare l’andatura, finché non viene superato dall’azzurro dopo la virata dei 450 metri. Il suo tempo di 4’50’’39 ai 500 per un’andatura regolare tra 29’’2 e 29’’ e mezzo ad ogni vasca. Greg prende un ritmo deciso intorno ai 29’’5 e stacca sul passo e a distanza di sicurezza Cochrane sul quale si riporta l’americano Conor Jaeger. 7’46’’85 il passaggio agli 800 metri per l’emiliano che sembra volare, scrollandosi di dosso gli avversari e le ombre dell’assenza di Sun. Paltrinieri è un martello e sa che la sua condizione lo può aiutare a battere anche il suo primato personale che vuol dire battere il record europeo. Accusa un po' di fatica ai 1000 metri e recupera Jaeger su di lui, decimo dopo decimo. Il vantaggio rimane di tre secondi attorno ai 1200 metri. Sarebbe un margine di sicurezza perfino con Sun e infatti l’andatura dell’americano sembra calare. Jaeger passa a 2,88 secondi alla penultima virata. Ma Paltrinieri deve resistere al recupero davvero inaspettato dell’americano, mai così veloce sui 1500 in carriera. L'azzurro resiste e chiude in 14’39’’67: nuovo record europeo dopo un finale mozzafiato che vede Jaeger risalire fino a 1,53 secondi dal nuovo campione mondiale. Già perché l'Italia si può godere un oro: Gregorio Paltrinieri.
Paltrinieri, a destra, riceve i complimenti dallo sfidante (e argento) Conor Jaeger al termine della dura battaglia risoltasi in favore dell'azzurro. Photo G.Scala/Deepbluemedia/Insidefoto
Queste le prime parole da neo-iridato ai microfoni della Rai di Paltrinieri: “è stata una follia. Sono contentissimo, ma ero veramente morto alla fine. Sono partito non vedendo Sun e quella cosa mi ha destabilizzato. Sono entrato in acqua con mille dubbi in più. La gara non è stata bella di per sé, ma è stata una gara forzata. Non essendoci lui mi sono detto che dovevo vincere per forza. Non so bene cosa gli sia successo: con Jaeger, scherzando in camera di chiamata, ci siamo detti che non veniva perché aveva paura, poi ce l’ha messa lui a noi, non presentandosi. Da due giorni pensavo a come vincere contro di lui. Ho vinto senza”.