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Nuoto | FINA 

Gwangju (Corea del Sud), Martedì 23 Luglio 2019 – 18i Campionati del Mondo FINA / 13a Giornata – Nuoto/3a Giornata

MONDIALI /3 – 1500 SL, Quadarella campione del mondo, Carraro bronzo nei 100 rana!

Simona approfitta del forfait della Ledecky per aggiudicarsi la medaglia d’oro con un gara impeccabile, conclusa con il nuovo record italiano. Nei 100 rana bronzo di Martina Carraro, col record italiano, dietro alle grandi Lilly King e Yuliya Efimova. Quinto posto e record italiano per Filippo Megli nei 200 stile libero vinti da Yang Sun. Vanno in finale Federica Pellegrini nei 200 stile libereo con il miglior tempo, Fabio Scozzoli nei 50 rana col terzo tempo e record italiano, e Federico Burdis

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18th FINA World Aquatics Championships

Trionfale terza giornata per l’ Italia ai 18i Campionati del Mondo FINA a Gwangju, con 2 medaglie - una d’oro con Simona Quadarella nei 1500m stile libero, l’altra di bronzo con Martina Carraro nei 100m rana -, un quinto posto con Filippo Megli nei 200m stile libero, l’ingresso in finale di Fabio Scozzoli nei 50m rana con il terzo tempo: quattro prestazioni superlative corroborate da altrettanti record italiani. Stupendo l’ingresso nella finale dei 200m stile libero di Federica Pellegrini, con il miglior tempo. In finale anche Federico Burdisso 200m farfalla, con il sesto tempo.

La terza giornata si apre con un colpo di scena: l’annuncio che Katie Ledecky, da alcuni giorni debilitata da un virus contratto in Corea (questo spiega anche la sua sconfitta nei 400m stile libero) non verrà in piscina e non nuoterà ne le batterie dei 200m stile libero ne la finale dei 1500, di cui aveva il primo tempo di qualificazione davanti a Simona Quadarella che si era qualificata con 15:51.59, secondo crono della sua carriera, superiore di soli 2 centesimi rispetto a quello con cui aveva vinto gli Europei un anno fa.

Per Simona Quadarella (in copertina dopo l'arrivo) si apre la strada che porta alla conquista del titole di campione del mondo, un’opportunità che non si fa sfuggire. Simona vince i 1500m stile libero dieci anni dopo Alessia Filippi, cui sottrae anche il record italiano da lei realizzato, con costume gommato, il 28 luglio 2009 ai Mondiali di Roma, con 15:44.93.

 A Budapest, nella precedente edizione dei Mondiali, la ventenne nuotatrice romana, allieva di Christian Minotti (sotto il maestro e l'allieva festeggiano la medaglia d'oro), fu medaglia di bronzo. Simona è la quarta nuotatrice italiana a vincere un titolo mondiale, dopo Novella Calligaris, Alessia Filippi e Federica Pellegrini: tre di esse – Novella, Alessia e Simona –, curiosamente, tutte mezzofondiste.

Il crono vincente di Simona, 15:40.89 (4:06.62 ai 400, 8:17.95 agli 800, 12:31.84 ai 1200), rappresenta la quarta prestazione mondiale di sempre. Il precedente personale, nonché migliore prestazione italiana in tessuto prima d’ora, era di 15:48.84, nuotato il 21 giugno scorso al “Sette Colli” di Roma.

La sua è una vittoria storica, non solo perché succede alla fenomenale Katie Ledecky ma anche per il modo con cui si è concretizzata. In pratica la Quadarella ha fatto la Ledecky: ha nuotato in solitario come fosse un metronomo, 31 secondi e rotti ogni 50 metri, scrollandosi subito di dosso tutte le avversarie e infliggendo oltre 8 secondi di distacco alla seconda classificata, la tedesca Sarah Koheler che ha chiuso in 15:48.83.

18th FINA World Aquatics Championships

L'anno scorso Simona Quadarella si era imposta all’attenzione internazionale vincendo tre ori ai Campionati Europei di Glasgow, nei 400, 800 e 1500 metri stile libero. Con l’odierno successo Quadarella può davvero puntare a salire sul podio olimpico fra un anno a Tokyo 2020.

Dopo essere uscita dall’acqua la rincorrono per le interviste di rito e davanti alle telecamere Simona non può trattenere le sue intense emozioni testimoniate anche dalle copiose lacrime che scorrono sul suo viso: lacrime che in parte testimoniano e in parte occultano la gioia per avercela fatta, per avere realizzato dopo tanta sofferenza il sogno della sua ancor giovane vita. Sul podio, per la medaglia di bronzo, la teenager cinese Jianjiahe Wang, terza in 15:51.00.
Raggiante Christian Minotti: "Oro inaspettato alla vigilia, poi si sono verificate situazioni  favorevoli, inutile negarlo. Ledecky non era in condizione, ha rinunciato alla finale e noi ne abbiamo approfittato”.

Nei 100m rana Martina Carraro sale sul podio (foto sotto) sorprendentemente ma ultra meritatamente, grazie alla sua condotta di gara intelligente – ai 50 era settima, poi ha scatenato la sua progressione -, alla sua nuotata bella ed efficace e all’ennesimo record italiano da lei migliorato in questa stagione. Martina tocca in 1:06.36 (31.59) migliorando di 3 centesimi il primato di 1:06.39 da lei detenuto dalle semifinali ex aequo con Arianna Castiglioni.

Vince la campionessa olimpica e mondiale, la statunitense Lilly King, in 1:04.93, con che precede di 56 centesimi la vice campionessa olimpica e mondiale, e oro europeo in tutte le distanze della rana, la russa Yuliya Efimova.

Anche per lei, 26enne genovese allenata a Bologna dal tecnico federale Fabrizio Bastelli e compagna del ranista Fabio Scozzoli, tanta felicità.

Proprio a Gwangju la Carraro conquistò il bronzo nei 50 rana alle Universiadi del 2015 prima di esplodere la scorsa stagione con l'argento ai Giochi del Mediterraneo e il bronzo ai Mondiali in vasca corta sui 50 metri. Martina Carraro è la prima nuotatrice italiana che vince una medaglia mondiale nella rana.

18th FINA World Aquatics Championships
Arianna Castiglioni, invece, chiude delusa all’ottavo posto in 1:07.06, distante dal suo record italiano del giorno precedente. La quasi 22enne di Busto Arsizio, allenata dal tecnico federale Gianni Leoni, alla seconda finale iridata, ha ripetuto l'ottavo posto conseguito a Kazan nel 2015.

A ridosso del podio dei 200m stile libero con il nuovo record italiano Filippo Megli, fiorentino di 22 anni, quinto con 1:45.67 (51.75), 9 centesimi in meno del primato stabilito nel turno precedente (quando però era transitato a metà gara 5 centesimi prima).

Vince il lituano Danas Rapsys in 1:44.69, ma la sua gioia è breve perché la sua esultanza viene soffocata dall’annuncio della squalifica, pare per partenza antcipata. Così la vittoria viene attribuita al campione olimpico e mondiale, il cinese “fortunello” Yang Sun che con 1:44.93 conserva il titolo che già deteneva. Con lui salgono sul podio il giapponese Katsuhiro Matsumoto  e il russo Martin Malyutin con il tempo di 1:45.25 realizzato ex aequo. Il campione europeo, lo scozzese di Glasgow Duncan Scott è quarto con 1:45.63, 4 centesimi davanti all'azzurro. 

Non di alto contenuto tecnico entrambe le finali dei 100m dorso. Quella femminile è  vinta dalla campionessa uscente Kylie Masse, prima nuotatrice del Canada cui riesce di vincere un titolo mondiale per due volte consecutive, col tempo di 58.60 (58.10 il crono con cui aveva vinto a Budapest 2017).  Argento alla diciannovenne australiana Minna Atherton, in 58.85; bronzo alla statunitense Olivia Smoliga con 58.91. Soltanto quarta in 58.96 la 19enne canadese Taylor Ruck che aveva rinunciato ai 200m stile libero per puntare al podio in questa gara. Flop dell’altra statunitense, Kathleen Baker, primatista mondiale con 58.00, oggi ferma a 59.56.

Anche nella finale maschile resta fuori dal podio il primatista mondiale, lo statunitense Ryan Murphy, quarto con 52.78 (il suo record mondiale realizzato a Rio 2016 quando vinse la finale olimpica è di 51.85. Vince il cinese Jiayu Xu in 52.43, precedendo il russo Evgeny Rylov, argento con 52.67. Torna sul podio l’australiano Mitchell Larkin con 52.77 (fu oro a Kazan 2015). Al quinto posto lo statunitense Matt Grevers, 34 anni, con 52.82.

 

Nei 200m stile libero femminili Federica Pellegrini consegue l’ingresso nella sua ottava finale mondiale consecutiva realizzando il miglior tempo, 1:55.14 ( 56.01); è  l’ ottavo crono della sua carriera alla pari con quello che il 31 luglio 2013 le valse la medaglia d'argento ai Mondiali di Barcellona dietro la statunitense Missy Franklin, nel frattempo passata agli archivi della storia del nuoto.

Federica, asciutta, tonica e davvero in forma, procede svelta e con bello stile sin dalle prime bracciate e, contrariamente alla sua prassi storica, vira in testa ai 100 metri, con l’autorevolezza dei giorni migliori e tocca davanti a tutte. Dopo di lei toccano nell’ordine l’australiana Ariarne Titmus con 1:55.36 (la diciottenne della Tasmania che ha già vinto l’oro nei 400 sconfiggendo la Ledecky e che detiene il miglior crono stagionale dei 200 con 1:54.30 ); l’emergente Siobhan Haughey, che rappresenta Hong Kong ma nuota e studia all’Università del Michigan, con 1:55.38; la svedese vice campionessa olimpica Sarah Sjostrom, quarto tempo con 1:55.70 (ma forse non ha voluto scoprire le carte); la 17enne cinese Junxuan Yang con 1.55.99, record mondiale juniores. Poi, la campionessa europea, la francese Charlotte Bonnet, con 1:56.19); la campionessa olimpica dei 100metri, la canadese Penelope "Penny" Oleksiak, 1:56.41; la giapponese Rio Shirai, 1:56.82.
Così Federica Pellegrini, 31 anni il 5 agosto, primatista mondiale con 1:52.98, che dopo l’odierna performance “vede” il suo ottavo podio mondiale consecutivo: "Non ho dato proprio tutto ma molto. Ripartire dalla corsia 4 è un'emozione che non ho provato neanche a Budapest quando ho battuto Ledecky. Sono contenta perché starò nel mezzo e potrò controllare più facilmente la gara”.

Nei 50m rana l’indomito Fabio Scozzoli ha nuotato il terzo tempo del ranking delle semifinali e ha prenotato la corsia numero 3 per la finale. Il 31enne romagnolo ha toccato in 26.70, nuovo record italiano che migliora di 3 centesimi il precedente da lui stabilito agli Assoluti di Riccione il 14 aprile 2018. Adesso Scozzoli, già d'argento ai Mondiali , a Shanghai, e vicecampione d'Europa in carica, sa di poter aspirare a salire nuovamente sul podio iridato in questa specialità.

Delude, invece, Nicolò Martinenghi, 20 anni il prossimo primo agosto: peggiora di 31 centesimi il tempo delle batterie e chiude in 27.31, al 14° posto. Davanti a tutti, ovviamente, Adam Peaty, con 26.11 a 16 centesimi dal proprio record del mondo. Per il colosso britannico, che ha già vinto i 100 metri, c’è la terza doppietta mondiale in vista dopo quelle del 2015 e del 2017.  Il secondo tempo è del brasiliano Felipe Lima, 26.62. Dopo l'azzurro si piazzano il bielorusso Ilya Shymanovich in 26.77 e l'altro brasiliano Joao Gomes Junior, vice campione del mondo, in 26.84.

Anche nei 200m farfalla ci sarà un azzurro in finale, Federico Burdisso,  17enne di Pavia che si allena e studia in Inghilterra, che realizza il sesto tempo con 1:55.92 (54.06); un crono lontano, però, dal primato personale di 1:54.64.

Il miglior tempo è del campione europeo ungherese Kristof Milak, con 1:52.96. Il giovane fuoriclasse magiaro è il principale indiziato per la medaglia d’oro poiché tutti gli altri realizzano tempi superiori all'1:55: lo statunitense Zach Harting 1:55.26;  il giapponese Daiya Seto, bronzo mondiale, 1:55.33; il brasiliano Leonardo de Deus 1:55.71; il campione olimpico del 2012 e mondiale uscente, il sudafricano Chad Le Clos, 1:55.88. Curiosamente il bronzo olimpico e vice campione mondiale, l'ungherese Tamas Kenderesi per entrare in finale dovrà vincere lo spareggio prima delle batterie di mercoledì.

 

http://www.omegatiming.com/2019/18th-fina-world-championships-sw-live-results

Foto di Giorgio Scala - Andrea Staccioli – Andrea masini /Deepbluemedia-Insidefoto

 

 

 

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