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Nella seconda giornata dei Campionati Mondiali in vasca corta ad Abu Dhabi, Nicolò Martinenghi (in copertina) nei 100 rana e Benedetta Pilato nei 50 rana sono d'argento. Entrambi dalla corsia due, entrambi attesissimi alla vigilia. Il 21 enne di Varese stavolta non riesce a battere come agli europei di Kazan il bielorusso vice campione uscente e primatista mondiale (55"34) Ilya Shymanovich, che s'impone per un decimo col record dei campionati di 55"70, ma Martinenghi conquista comunque l'argento nei 100 rana in 55"80 (26"05 e 29"75) mettendo la mano davanti allo statunitense Nic Fink per sette centesimi (26"21 e 29"66) ed ammazzando il tentativo di fuga dell'olandese Arno Kamminga finito fuori dal podio oltre i 56 secondi (56"06). Un 2021 che Martinenghi vorrebbe "non finisse mai", coi bronzi olimpici nei 100 rana e con la 4x100 mista, le prime medaglie individuali, più quelle in staffetta, agli europei di Budapest in vasca lunga e Kazan in corta.
Si aspettava un segnale da Benedetta Pilato (sopra) ed è arrivato fragoroso: 29"50 e argento mondiale dei 50 rana. La primatista europea, che col personale di 28"81 avrebbe stracciato le avversarie, disputa una buona gara: paga 16 centesimi all'israeliana Anastasia Gorbenko, campionessa europea dei 200 misti, e precede di cinque svedese Sophie Hansson, campionessa europea in lunga dei 100. Lorenzo Mora ottiene il primato personale nei 100 dorso. E’ un po’ appannato nella prima parte, poi recupera e chiude in ultima posizione ma con un 49”93 che migliora di sei centesimi la sua performance rispetto alle semifinali. E’ rapido l’americano Shaine Casas (sotto sul podio) che vince in 49”23, argento il russo Kliment Kolesnikov.
Ilaria Cusinato è sesta nei 200 farfalla con2’06”82, ex aequo con Zsuzsanna Jakabos, con la quale sono andate a braccetto per tutta la gara. Leggermente avanti l’ungherese, più precisa alla piastra l’azzurra. Primo cento notevole, quelle davanti vanno forte. Ilaria prova a dare il meglio di se stessa nell’ultima vasca e chiude abbastanza soddisfatta. Stravince la cinese Yufei Zhang in 2’03”01, seconda l'americana Carlotte Hook e bronzo la bosniaca Lana Pudar (sotto).
Matteo Ciampi è ottavo nei 200 stile libero ma soddisfatto per il primato personale stabilito. Chiude in 1’42”76 e cancella il suo precedente limite di 1’42”81. Si parlava dei primi tre, troppo veloci per gli altri: il coreano Sunwoo Hwang vince con 1’41”60, Aleksandar Shchegolev è secondo a tre centesimi e Danas Rapsys terzo con 1’41”73. Poco performante la 4x50 mista femminile che con le frazioni di Elena Di Liddo (26"81), Arianna Castiglioni (29"34), Silvia Di Pietro (24"93) e Costanza Cocconcelli (24"12) chiude al settimo posto in 1'54"20 lontana dalle migliori. S'impone la Svezia di Luise e Sophie Hansson, Sarah Sjostrom e Michelle Coleman (sotto con la medaglia) che bruciano le statunitensi col record mondiale di 1'42"38.
Le americane chiudono in 1'43"61 davanti all'Olanda, terza in 1'44"03. Decisamente meglio la 4x50 stile libero mixed che in 1'30"02 si piazza al quinto posto migliorando il settimo del mondiale precedente. Anche con il tempo di Kazan (1'29"40) con cui vinse l'argento non sarebbe andata meglio. Vincono i canadesi Joshua Liendo Edwards, Yuri Kisil, Kayla Sanchez e Margaret Macnel (sotto) con 1’28”55, seguiti Olanda e Russia.
Rimangono fuori dal podio in 1'29"04 gli Stati Uniti campioni uscenti e primatisti del mondo con l'1'27"89 di Hangzhou 2018. Lorenzo Zazzeri ha la responsabilità di aprire la staffetta e al tocco è terzo con 21"13. Alessandro Miressi lascia il testimone a Silva Di Pietro in quinta posizione dopo una frazione da 21"18. La sprinter romana prova a riportare avanti la squadra e guadagna una posizione con il suo 23"52. Costanza Cocconcelli chiude la gara con una frazione da 24”18. Nei 100 dorso vince la svedese Louise Hansson, argento la canadese Kylie Masse e terza l’americana Katharine Berkoff.
SEMIFINALI: Due azzurri a caccia del pass per la finale dei 100 farfalla. Lo ottiene con una prestazione autoritaria Matteo Rivolta che vince la sua serie e registra il miglior tempo delle semifinali con 49"07. Si ferma al dodicesimo posto Michele Lamberti in 50"12. All’uscita Rivolta fa una smorfia. Stanco e sorpreso. Lamberti è soddisfatto a metà.
Foto di Giorgio Scala/Andrea Masini