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Nuoto

Campionati Assoluti Primaverili - tecnici e atleti in evidenza

Mirko Nozzolillo, giovane tecnico che aspetta altri "doni d'oro" agli Assoluti

Mirko Nozzolillo, uno dei tecnici del momento, si gode e guarda ai suoi atleti dell'Aniene. Il giovane tecnico romano aspetta i suoi tre dorsisti in finale A dei 200 e Silvia Di Pietro nei 100 farfalla. Avendo già qualificato Ciccarese, Di Pietro e Pesce per gli Europei 2014.

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Mirko Nozzolillo

Nel mezzo del cammino degli Assoluti Primaverili sono arrivati i primi verdetti e sono emersi gli atleti sorprendenti e le conferme. Tra i primi di questa lista, Christopher Ciccarese, campione italiano dei 100 dorso andrà agli europei di Berlino con il primo tempo realizzato in tessuto da un azzurro. Poi ci sono le sicurezze Mattia Pesce, re dei 50 e dei 100 rana e con il pass continentale già conquistato. La velocità ha visto ergersi Silvia Di Pietro a dominatrice dei 50 farfalla. Cosa accomuna questi nuotatori? L’allenatore. Tutti fanno parte del gruppo di lavoro guidato da un tecnico emergente: Mirko Nozzolillo. Il giovane allenatore del Circolo Canottieri Aniene (compirà 39 anni domani) spera di festeggiare ancora nel pomeriggio. Tra i suoi ragazzi, ci sono ben tre atleti in finale A nei 200 dorso (Ciccarese, Aversa e Mencarini) e Silvia Di Pietro nei 100 farfalla. Sono solo quattro dei suoi 14 atleti, che spaziano dalla velocità (tra cui Erika Ferraioli) al mezzofondo (vedi Flavio Bizzarri nei 200 rana).
Nozzolillo spiega il buon momento con il suo metodo e la sua base solida, sia di programmazione sia di atleti validi. «Utilizziamo diversi impianti di allenamento sempre a Roma. D’estate all’Aquaniene e in inverno all’Acqua Acetosa, sempre in spazi Aniene. Con tutti i miei atleti riusciamo a distribuirci bene durante l’arco della giornata. Importantissima è la suddivisione di diversi turni di allenamento. Io credo sia soltanto un mito da sfatare l’idea di dover guidare solo pochi atleti. Prendo ad esempio il metodo di alcune università americane che conosco e che non hanno alcun problema a gestire un grosso numero di nuotatori, che arriva anche a 30. Basta avere dei collaboratori validi con cui dividersi. Io ho un assistente, un direttore generale come Gianni Nagni che d’esperienza acquisita ne ha da vendere e la solidità societaria alla base. Ovviamente mi lasciano lavorare in autonomia e sicurezza e per me non ci sono problemi nel gestire il tutto. È giusto così».
La divisione di due gruppi non sembra essere un ostacolo. Tra velocisti e mezzofondisti, ci sono i margini per lavorare al meglio? Secondo il tecnico sì, come ribadisce. «Non è un problema. Abbiamo la possibilità di integrare e differenziare al contempo spazi e lavori. Poi, ho la fortuna di fare questo mestiere da professionista quindi non mi manca il tempo per pianificare il tutto. Sono fortunato, lo ammetto, ma tuttavia non me ne vanto.  Lavoriamo sodo e in questo momento le cose ci riescono bene. Poi, il resto lo fanno i ragazzi in acqua. È un gruppo fantastico e se non avessi degli atleti come loro non c’erano».
Alla base dei successi recenti e meno recenti, c’è anche una percentuale di regalare motivazioni ai propri atleti. «Sì, in effetti mi dicono e uno dei miei pregi principali sia quello di essere un buon motivatore. – Su quale dei miei atleti ho agito in questo senso? – Principalmente su Di Pietro e Ferraioli. Con loro due ho fatto leva cercando di aggiungere entusiasmo ed euforia necessari per fare bene in questo sport. Su Matteo Milli, anche se non è andato molto bene nei 100, mi aspetto molto dalle sue potenzialità e cerco di spronarlo per puntare in alto. Ha ancora molto da dire. Con Cristopher Ciccarese abbiamo fatto molta leva anche da questo punto di vista e lui è stato davvero bravissimo».
Balza all’attenzione un fatto. Non è così comune avere degli allenatori di successo a questa età. «Io sono giovane – spiega il tecnico romano - ma credo di avere un’esperienza buona alle spalle. Sono nell’ambiente da 19 anni».
Dunque il prossimo appuntamento clou è per le finali di oggi pomeriggio. Il gruppo di lavoro di Nozzolillo potrebbe aggiornare significativamente il suo score di medaglie e qualificazioni. «Mi aspetto un anticipo di regalo dai miei dei 200 dorso. Abbiamo tre atleti in finale A, quindi le premesse ci sono. Mi aspetto una bella gara da Ciccarese, poiché ha dimostrato di essere in forma, da Mencarini e anche Aversa. Soprattutto quest’ultimo ha delle motivazioni particolari. È un veterano e l’ho visto molto determinato a ritornare ad alti livelli. Lo alleno da due stagioni e mi dà soddisfazioni».
Proprio la crescita di Ciccarese è forse uno dei più grandi motivi di vanto “made in Nozzolillo”: «Abbiamo da gestire la tensione dopo il suo exploit – spiega -, ma se non lo fa un nuotatore di successo, non avrebbe senso. Non ho mai visto uno che va al ristorante e poi ha paura di mangiare. Non esiste un discorso di paura di vincere. Certo, le gare si vincono e si perdono. Ma vale la regola obbligatoria di mettere sempre in acqua quello che hanno, senza risparmiarsi. Io so che abbiamo lavorato bene, loro lo sanno e mi aspetto che facciano bene».
Nel gruppo di Nozzolillo c'è però anche una new entry, molto promettente. Il 19enne Luca Mencarini, talento sempre nei 200 dorso: «È il più giovane del gruppo. È arrivato ad inizio marzo dopo un grande lavoro con il suo precedente tecnico Fabio De Santis e ci stiamo ancora conoscendo. Con lui voglio intraprendere un percorso graduale. Ha vinto il Mondiale Juniores 2013 nei 200 dorso, ma deve cercare il suo percorso dettagliato nel mondo degli Assoluti. Deve cercare di lavorare e di diventare un atleta a tutto tondo. Deve imparare a gestire bene i suoi spazi e la sua vita per poi puntare al top nella sua specialità. Le capacità le ha tutte, può diventare di altissimi livelli. La decisione di venire a Roma, da casa sua a Civitavecchia, ve in questa direzione. L’importante è non averlo forzato in nessun senso. Ha scelto in autonomia. Gli atleti devono essere sempre padroni di sé stessi. Io lavoro nell’ombra e gli attori principali sono sempre loro. Cerco di lanciare a tutti lo stesso motto per ogni dura giornata di allenamento - chiosa Nozzolillo - Comincio al lunedì e la ripeto ogni giorno della settimana: “Ragazzi, ricordatevi che l’allenamento più importante è quello di stamattina”. Solo così possono vivere e rendersi conto giorno per giorno della programmazione in funzione dei loro obiettivi».

 

(Foto Giorgio Scala/Deepbluemedia.eu)

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