Tecnica del Nuoto.
Clicca qui
All’Olympic Park Aquatic Centre di Sydney, dove 16 anni fa vinse la sua prima medaglia olimpica, Grant Hackett (sopra in azione durante di Trials; sotto co n Mack Horton dopo i 400 stile libero della prima giornata. per le fotografie si ringrazia Australian Swimming), 34 anni (ne compirà 35 il 9 maggio), tornato alle gare dopo sei anni fuori dall’acqua e tante vicissitudini. Con soltanto sei mesi di allenamento, ha compiuto un miracolo: è riuscito a qualificarsi per i Campionati del Mondo di Kazan come quarto componente della staffetta 4x200 stile libero.
Nella finale dei 200 metri stile libero individuali, disputata nella serata dell’odierna terza giornata, Hackett è giunto quarto in 1:46.84, un centesimo soltanto dietro il terzo classificato, Thomas Fraser-Holmes, 1:46.83. Il suo talento, la sua tenacia, la sua determinazione e la sua umiltà sono stati premiati.
La gara è stata vinta da Cameron Mcevoy, 20 anni, che in 1:45.94 ha rivalidato il titolo dello scorso anno, ed ha realizzato il miglior crono 2015.
Secondo posto per David McKeon, soltanto 39 centesimi dietro, in 1:46.33. Entrambi qualificati per Kazan (McKeon anche nei 400 metri).
Dunque, laddove molti hanno fallito Hackett ha vinto. Spesso chi aveva agognato la strada del ritorno l’aveva trovata irta di spine e, al termine, era rimasto con l’amaro in bocca. Un nome per tutti, Ian Thorpe, amico, rivale ed ex collega di Hackett. Thorpe balzò alla ribalta internazionale nel gennaio 1998, a Perth, vincendo il titolo mondiale dei 400m stile libero battendo proprio Hackett (allora i due avevano rispettivamente 15 e 17 anni).
Qualcuno corregga subito Wikipedia. Infatti, l’enciclopedia internet “open” lo descrive ancora come “ex nuotatore”.
Felicissimo, Hackett ha così commentato il suo exploit: “Se 10 anni fa mi avessero chiesto cosa pensavo dell’essere riuscito qualificarmi per la 4x200, e se quella fosse stata la mia unica qualificazione, il mio commento sarebbe stato molto amara. Ora considero questo risultato una delle più grandi imprese della mia vita”.
Nelle semifinali i tempi più veloci erano stati di Dan Smith (1:47.08), David McKeon (1:47.23), Grant Hackett (1:47.42) e Thomas Fraser-Holmes (1:47.49).
Quanto a Hackett, occorre ricordare che il nuotatore della Gold Coast – la costa a nord di Brisbane, nel Queensland, dove egli è nato e cresciuto (come nuotatore presso il Miami Swim Club, sotto la guida di Denis Cotterell) stabilì il suo primo record del mondo proprio sui 200 metri stile libero. Lo fece a 18 anni, il 23 marzo 1999, con il crono di 1:46.67, detronizzando per soli 2 centesimi Giorgio Lamberti. L’allievo di Alberto Castagnetti lo aveva realizzato agli Europei di Bonn il 15 agosto 1989, con 1:46.69. Lascia stupefatti il paragone fra il tempo/record del mondo di Hackett a 18 anni 1:46.67 e l’odierno 1:46.84 a 34 anni: soltanto 17 centesimi in più 17 anni dopo!
Nel ranking 2015, dopo Mcevoy troviamo, nell’ordine: il francese Yannick Agnel 1:45.97, l’olandese Sebastiaan Verschuren 1:46.07, gli australiani McKeon 1:46.33, Fraser-Holmes 1:46.83, e Hackett 1:46.84, il britannico James Guy 1:46.94, e l’altro australiano Daniel J. Smith 1:47.08 (miglior tempo delle semifinali a Sydney. Con questi uomini la 4x200 australiana vola a Kazan con grandi ambizioni.
Le altre finali della terza giornata.
Mitch Larkin, medaglia d’oro sia ai Giochi del Commonwealth sia ai Mondiali in corta di Doha, ha vinto i 100m dorso in 53.10, davanti a Ben Treffers, 53.77, primato personale per entrambi. Il crono di Larkin è il migliore della stagione. Lo seguono nel ranking 2015 Ryosuke Irie con 53.15 e Matthew Grevers con 53.27.
Stupendi i 100m dorso femminili, con Emily Seebohm (nel 2014 oro sia ai Giochi del Commonwealth che ai Campionati Pan Pacifici) e l’emergente Madison Wilson che hanno lottato dall’inizio alla fine, bracciata dopo bracciata, per la supremazia. La spuntata la Seebohm (foto sotto) che, in 58.91, ha toccato appena 3 centesimi prima della Wilson il cui 58.94 rappresenta il record personale. I loro tempo sono i più veloci del 2015. Al terzo posto del ranking la danese Mie Nielsen, 18 anni, con 59.14 (nessun’altra sotto il minuto). Bronzo a Hayley Baker (1:00.23) e quarto posto per Minna Atherton, 14 anni, in un notevole (considerata l’età) 1:01.18.
A sorpresa Taylor McKeown ha vinto i 100m rana femminili precedendo con 1:07.07 (personale) la campionessa uscente Lorna Tonks, 1:07.46 (in semifinale era stata la più veloce con 1:07.52). Bronzo a Sally Hunter, la più nota del terzetto, in 1:07.63. In batteria la svedese Jennie Johansson aveva nuotato in 1:07.31, tempo che le sarebbe valso l’argento in finale.
Semifinali. Notevole quella dei 200m stile libero femminili, con le prime otto del ranking racchiuse in meno di un secondo, e tempi di tutto rispetto che preludono ad una lotta senza tregua per il podio nella finale di domani e certamente a pretese di medaglie per i Mondiali di Kazan. I tempi migliori sono quelli di Brittany Elmslie e Kylie Palmer, rispettivamente 1:57.45 e 1:57.47. Terzo tempo per la Jessica Ashwood (1:57.91), davanti alla compagna di allenamenti Emma McKeon (1:57.96). In lotta per il podio potrebbero esserci anche Bronte Barratt (1:58.13) e Melanie Wright (1:58.20). Nella prima giornata, come vedremo poi, la Ashwood aveva vinto i 400m stile libero.
Christian Sprenger, 29 anni, con 27.70 ha realizzato il miglior tempo delle semifinali dei 50m rana. Difficilmente Tommy Sucipto, 2° crono con 27.92, e Jake Packard, 3° tempo in 28.00 potranno batterlo in finale.
Vediamo, ora, gli highlight delle precedenti due giornate.
Ieri, sabato, seconda giornata, buon risultato per Emma McKeon (foto sotto) che ha vinto i 100m farfalla in 57.31 (sperava in un tempo migliore). Seconda, in 57.44, e pure qualificata per Kazan (andrà ai Mondiali per la prima volta), Madeline Groves, 19 anni. Bronzo per Alicia Coutts, 57.77. Per McKeon e Groves rispettivamente il 3° e 4° crono della stagione. Ai prime due posti le scandinave Sarah Sjostrom con 56.58 e Jeanette Ottesen con 57.23.
Jake Packard, 20 anni, ha vinto i 100m rana maschili in 1:00.37. Soltanto secondo Christian Sprenger che, con 1:00.67, non riuscirà a difendere il suo titolo mondiale avendo mancato il tempo di qualificazione di 75 centesimi. A sua giustificazione il vice campione olimpico della specialità può addurre una preparazione di sole sei settimane a causa di un intervento chirurgico ad una spalla. Bronzo a Tommy Sucipto in 1:01.13.
200m misti femminili a Emily Seebohm, 22 anni, in 2:11.37, davanti a Kotuku Ngawati, 2:11.96.
In batteria la neozelandese Lauren Boyle ha realizzato la miglior prestazione mondiale dell’anno sui 1500m stile libero con 16:06.72 (2° e 3° crono 2015 rispettivamente per Mireia Belmonte,16:10.63, e Sharon van Rouwendaal, 16:15.09).
Nella prima giornata, venerdì 3 aprile, la stella è stato Mackenzie Horton, 18 anni (19 il prossimo 25 aprile), che ha vinto i 400m stile libero, primo titolo in palio in questi campionati, con un notevole primato personale, 3:42.84, anche miglior crono mondiale sia del 2015 sia del 2014, nonché 5° miglior tempo all-time.
Il record australiano è ancora saldamente nelle mani di Ian Thorpe che, con 3:40.08, l’aveva stabilito nel 2002, ma Horton si sta avvicinando. Nel ranking all-time lo precedono il cinese Yang Sun (3:40.14, 2012), il coreano Tae-hwan Park (3:41.53, 2010) e lo stesso Hackett (3:42.51, 2001). Lo seguono Massimiliano Rosolino (3:43.40, 2000), il canadese Ryan Cochrane (3:43.46, 2014), i connazionali David McKeon (3:43.71, 2013) e Kieren Perkins (3:43.80, 1994), e Agnel (3:43.85, 2011).
Vola a Kazan anche il secondo classificato che, con 3:44.28, è proprio David McKeon. Questi aveva condotto per gran parte della gara ma all’uscita dall’ultima virata si è visto superare dal più giovane rivale. Notevole anche Grant Hackett, terzo con un eccellente 3:46.53 (3:49.47 in batteria). Redivivo a 34 anni, Hackett ha quasi il doppio dell’età del vincitore.
Dopo questa performance Horton è atteso a un’altra grande prova sui 1500m stile libero.
Con un finale di gara in forte progressione Jessica Ashwood, 21 anni, ha vinto l’omologa gara femminile in 4:05.58. Un buon crono, il 4° mondiale stagionale, che la fa bene sperare per gli 800 metri, la sua gara preferita (batterie in programma mercoledì 8 aprile). Seconda Leah Neale che, con 4:06.84, ha mancato di poco il tempo-limite per Kazan (4:06.02). Bronzo alla sedicenne Tamsin Cook, in 4:07.14. Da notare che in batteria la neozelandese Lauren Boyle (che si allena a Barcellona con Mireia Belmonte, sotto la guida di Fred Vergnoux) aveva nuotato la distanza in un veloce 4:03.88 (appena 25 centesimi sopra il proprio record nazionale di 4:03.63). E’ il 2° crono stagionale, dopo il 4:00.47 dell’americana Kathleen Ledecky, ed è migliore di oltre un secondo rispetto al 3° crono 2015, il 4:04.99 della Belmonte.