Tecnica del Nuoto.
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Fair play e rispetto delle regole. C’è chi, persone e organizzazioni, della materia ne ha fatto una ragione di vita. La realtà è, purtroppo, spesso diversa. L’ultimo scandalo nel nuoto è emerso con certezza soltanto adesso (fino ad ora c’erano ipotesi e sospetti): con oltre un anno di anticipo rispetto al resto del mondo gli americani erano stati informati che le finali si sarebbero disputate al mattino. Un vantaggio indubbio e indebito per Michael Phelps, coach Bob Bowman, e compagni. Michael Phelps e Bob Bowman si congedano alla fine delle Olimpiadi 2012.
Foto di G.Scala/Deepbluemedia.eu/Insidefoto
L’ammissione è stata fatta di recente niente meno che da Chuck Wielgus, direttore esecutivo (CEO) della federazione statunitense (foto in alto).
La richiesta di far disputare le finali al mattino, inconsueta e non risparmiata dalle polemiche anche all’epoca, era venuta dalla NBC, network ufficiale delle Olimpiadi di Pechino 2008, che, forte dei tanti soldi pagati per i diritti televisivi, l’aveva avanzata motivandola con esigenze di audience negli Stati Uniti.
Fin qui tutto lecito. Ma il sospetto che gli americani avessero saputo prima degli altri ora è diventato realtà.
Il giornalista Craig Lord, che per primo si occupò della vicenda, lo racconta nei dettagli sul suo sito www.swimvortex.com . Lord attribuisce al CIO (Comitato internazionale olimpico), alla FINA e alla stessa federazione nuoto americana, le responsabilità di questo brutto pasticcio; egli ricorda pure che gli americani (con l’Head Coach di allora Mark Schubert in prima linea) riuscirono a far approvare in quattro e quattr’otto dalla FINA, di fatto criticata per la sua compiacenza allo strapotere statunitense, il costume gommato Speedo LZ Razor, ottenendone anche qui grandi e indubbi vantaggi.