Tecnica del Nuoto.
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“The Machine” è tornato e ha ripreso ufficialmente a carburare a ritmi davvero notevoli. E tra poco più di 100 giorni potranno riammirarlo tutti in mondovisione. Perché ora è certo di avere un pass in tasca e metterà in mostra tutti i suoi cavalli acquatici, tra poco meno di quattro mesi, a livelli “mondiali”. Grant Hackett da oggi ne è certo: il posto nella staffetta 4x200 stile libero australiana a Kazan (Russia) è suo. E nessuno glielo potrà togliere. L’Australia ha così ufficialmente ritrovato il suo fenomeno. I segnali davvero incoraggianti li aveva però già forniti nei giorni scorsi ai Campionati Australiani, prova di qualifica per i Mondiali della prossima estate. Su tutti aveva lasciato stupefatto l’ambiente – e a quanto aveva dichiarato, anche lui stesso - già il suo terzo posto nei 400 stile libero con un tempo di altissima qualità, in una gara che in carriera l’ha visto salire più volte – sei in totale - sui podi olimpici e mondiali. Due giorni fa, però, non riuscì a centrare la qualifica mondiale. Ma oggi sulla distanza lunga quattro vasche, però, il quarto posto nei 200 gli è valso la certezza di un biglietto per la Russia e per il suo sesto Mondiale dopo la lunghissima pausa dall’agonismo durata quasi sette anni.
Già perché Hackett (nella foto di copertina di Deepbluemedia.eu/G.Scala), alla soglia dei 35 anni, troverà un nuovo – e forse ancora più emozionante - debutto con la cuffia dell’Australia. Stavolta il mezzofondista al rientro dopo l’abbandono dopo Pechino 2008, sarà certo di proseguire la sua avventura nel nuoto almeno fino ai prossimi Mondiali. La stella del mezzofondo tra la fine degli anni 90 e i 2000, farà la sua parte in Russia. Ne è certo dopo la brillante finale dei 200 stile libero, che gli ha regalato il quarto posto ai Campionati Australiani in corso di svolgimento a Sydney. Dunque, il campionissimo classe 1980, ritornato ad allenarsi da sei mesi dopo sei anni di stop, è davvero tornato in grande stile. In mezzo, aveva collezionato due lauree – in Commercio e Legge - e un post-agonismo passato a commentare il nuoto per le tv del suo Paese. E, soprattutto, la cura per disintossicarsi dall’abuso di sonniferi – completata solo l’anno scorso –. Tutto passato, o meglio, acqua passata. La nuova avventura ripartirà da Kazan con il suo sesto Campionato Mondiale vissuto da protagonista in vasca. Con un pensiero a una nova sfida olimpica verso Rio 2016.
Per entrare nella 4x200 aussie gli sarebbe bastato arrivare entro i primi cinque nella finale dei trials. Dunque, anche se ai piedi del podio, e per questo out dalla gara individuale, l’uomo con la capacità polmonare ben oltre la media dell’uomo comune – nonché della maggior parte degli atleti – sarà in agosto parte attiva della manifestazione iridata che inizierà il giorno 2 per il nuoto in corsia. E vista la competitività estrema dei suoi compagni di team, non pare difficile che possa salire nuovamente sul podio iridato a distanza di otto anni. L’ultima volta a Melbourne 2007 fu d’argento nei 400 stile libero, gara in cui venerdì aveva chiuso al terzo posto, sfiorando il pass individuale per Kazan. “Se 10 anni fa mi avessero chiesto che avrei partecipato alla staffetta quale unica gara per il team, - ha detto Hackett - sarei stato amaramente deluso. Ma ora è una delle più grandi conquiste della mia vita far parte di quella squadra”.
Il tre volte campione olimpico – due volte nei 1500 sl e una con la 4x200 - conclude la sua prova in 1’46’’84. Posizione che gli consente di guadagnarsi un posto in staffetta per giocarsi un titolo mondiale ad agosto in Russia.
Ha vinto il 20enne Cameron McEvoy (1’45’’94) che ha così confermato il suo titolo nazionale conquistato un anno fa. Per il corregionale di Hackett – sono entrambi originari del Queensland – argento nei 200 sl agli ultimi Giochi del Commonwealth e bronzo ai Pan Pacifici, non si tratta del primato personale, perché negli stessi campionati australiani 2014 vinse in 1’45’’46, tempo che tuttora è il suo best. In ogni caso, il ragazzo classe 1994 balza in testa alle classifiche mondiali sulla distanza del 2015 ed è stato capace di trionfare in nella gara più veloce sulla distanza in quest’inizio d’annata del nuoto internazionale. Nei ranking ha superato infatti il campione olimpico Yannick Agnel, che pochi giorni fa aveva vinto ai trials francesi di Limoges in 1’45’’97.
All’Olympic Park Aquatic d Sydney si sono piazzati, alle spalle del vincitore McEvoy, il campione nazionale nei 400 sl, David McKeon (ottimo il suo crono di 1’46’’33, quarto annuale dietro all’olandese Sebastiaan Verschuren oltre che alle spalle dei citati McEvoy e Agnel) e Thomas Fraser-Holmes – primo crono mondiale nel 2014 in 1’45’’08 - che chiude il podio, resistendo al ritorno di Hackett per un solo centesimo, col tempo 1’46’’83.
Questi i passaggi dei primi quattro classificati nella finale australiana dei 200 sl:
McEvoy: 24’’47, 51’’26 (26’’79), 1’18’’35 (27’’09), 1’45’’94 (27’’59)
McKeon: 24’’75, 51’’87 (27’’12), 1’19’’15 (27’’28), 1’46’’33 (27’’18)
Fraser-Holmes: 24’’69, 51.74 (27’’05) 1’19’’30 (27’’56), 1’46’’83 (27’’53)
Hackett: 24’’84, 51’’86 (27’’02), 1’19’’44 (27’’58), 1’46’’84 (27’’40)
Nelle altre finali disputate nella domenica di Pasqua, sono da segnalare i tempi nei 100 dorso. Dapprima il 53’’10 – primo crono mondiale dell’anno – di Mitchell Larkin e poi, nella gara femminile, il 58’’89 timbrato da Emily Seebohm, vincitrice davanti a Madison Wilson (58’’94). Per entrambe le atlete del Down Under arrivano i tempi più veloci del 2015 a livello globale.