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Il bronzo è servito. Ed è il caso di dire che questa è una medaglia mondiale inseguita da tempo, per cui nelle grandi manifestazioni internazionali – Mondiali e Olimpiadi – la 4x100 stile libero maschile azzurra aveva sempre pagato un inconveniente, fisico o temporale, nonostante le potenzialità enormi degli uomini-jet nostrani. Stavolta il gruppo dei Bad Boys della velocità ce l’ha fatta. La staffetta formata da Luca Dotto, Marco Orsi, Michele Santucci e Filippo Magnini è sul podio mondiale a otto anni dell'ultima volta azzurra sul podio – Melbourne 2007 – con al collo l’argento e un Magnini in vasca. Si riparte proprio da quest'ultimo e da questo bronzo ai Mondiali e così s’inaugura il medagliere della squadra italiana di nuoto nella Kazan Arena. Dietro alle superpotenze della velocità Francia e Russia ci sono gli italiani.
Nella giornata d’esordio sono arrivati un sesto posto con record italiano per le omologhe azzurre della 4x100 sl femminile, e il settimo posto della giovane Diletta Carli nei 400 stile libero. Inoltre, il “botto” da record mondiale l’ha regalato Sarah Sjostrom, donna più veloce di sempre in 55’’74 nei 100 farfalla. Sono arrivati, inoltre, i primi titoli iridati per due star annunciate e attese come Sun Yang e Katie Ledecky.
Obbligatorio descrivere la gioia della 4x100 stile libero maschile (in copertina nella foto di Andrea Staccioli/ Deepbluemedia/ Insidefoto), squadra che voleva il podio mancante al nuoto italiano da ben otto anni. Luca Dotto (48’’75), Marco Orsi (47’’75), Michele Santucci (48’’48) e Filippo Magnini (47’’55) riescono finalmente nell’impresa. Un’occasione ghiotta vista l’assenza degli Usa - sempre sul podio dal 2005 in poi ma oggi clamorosamente fuori in batteria - e dell’Australia. La generazione di Orsi, Dotto e Santucci – tutti nati tra 1989 e 1990 e a cui potremmo associare il '91 Luca Leonardi, assente a Kazan per i postumi di un infortunio – a cui si aggiunge un non plus ultra veloce, agonisticamente longevo ed esperto come Filippo Magnini. Il terzo posto è al sicuro dopo il sorpasso al Brasile tra terza e l’ultima frazione, toccato al capitano 33enne azzurro sigillare il conto per il podio. Magnini passa il Brasile all’ultima virata (22’’18 di passaggio ai 50m!) e vola sul podio domando e divorandosi il frazionista verdeoro Joao De Lucca. È bronzo in 3’12’’53. I favoriti principali erano i ragazzi della Francia con la Russia subito dietro per il titolo. Hanno vinto confermandosi campioni (Metella, Manaudou, Gilot, Stravius) in 3’10’’74 anticipando di 45 la Russia, d’argento.
Positiva anche la 4x100 stile libero femminile, il cui titolo va alle campionesse olimpiche dell’Australia (Emily Seebohm, Emma McKeon e le sorelle Bronte, stratosferica frazione da 51’’77 per lei, e Cate Campbell) capaci di battere il record della manifestazione in 3’31’’48. Dietro di loro si piazzano l’Olanda e gli Stati Uniti a 2,19 e 3,13 secondi. Le azzurre sono ottime seste, con tanto di primato. Apre Erika Ferraioli (frazione da 54’’80), sale Silvia Di Pietro (molto veloce in 53’’63) che riporta sotto le compagne, poi Laura Letrari (55 netto) e ultimi 100m con Federica Pellegrini da 53’’73. Totale di 3’37’’16 – nuovo record nazionale – e piazzamento davanti a Cina e Francia. L’obiettivo importantissimo del primato italiano – ottenuto agli Europei di Berlino un anno fa – è centrato, così come quello ancora più prestigioso di rivedere un’Italia “rosa” veloce in una finale mondiale. La rivedremo all’opera a Rio 2016.
Ilaria Bianchi non riesce a superare lo scoglio-semifinale nella gara in cui è stata campionessa mondiale in vasca corta nel 2012 e bronzo europeo un anno fa. In vasca nella prima semifinali, l’emiliana chiude in ultima posizione in 58’’49 – 15esimo tempo del lotto -, peggiorando di 12 centesimi il tempo nuotato in mattinata. L’allieva di Fabrizio Bastelli non è perfetta in virata e non riesce a recuperare nell’ultima vasca. “Ho pagato la gara di stamattina – ha detto la primatista italiana - che ho tirato un po’ forte. Il mese in cui ho avuto un problema alla spalla ha pesato. Se non mi alleno alla perfezione per il ritorno è difficile competere a questi livelli”. Nella graduatoria complessiva guida la Sarah Sjostrom che parte con la sua consueta dirompenza nei primi 50 metri – 26’’46 al primo split – per poi chiudere con uno straordinario 55’’74! Per la 21ennedi Haninge è il nuovo record del mondo con un arrivo non perfetto. Abbattuto il 55’’98 di Dana Vollmer che le valse all’americana l’oro olimpico nel 2012. Dietro di lei un abisso con la danese Jeanette Ottesen – rientrata dopo l’aggressione subìta il mese scorso ch ne mise in dubbio la preparazione - seconda in 57’’04. Terza Lu Ying in 57’’36.
L'esultanza di Sarah Sjostrom dopo aver realizzato il nuovo record del mondo nei 100 farfalla: 55''74! Photo Andrea Staccioli/Deepbluemedia/Insidefoto
L’oro dei 400 stile libero maschili, che passa agli archivi come il primo titolo di Kazan 2015, va al cinese – tanto fenomenale quanto “chiacchierato” dopo la squalifica scontata nello scorso autunno - Sun Yang. Il campionissimo mette così il primo sigillo così come fu a Barcellona 2013, dove colse la tripletta nel mezzofondo. Il primo mattone per il bis l’ha posato. In gara, l’asiatico se la deve vedere col 19enne britannico James Guy. Ai 200 metri l’inglesino passa in 1’50’’64 a 4 centesimi c’è già Sun. Il duello è entusiasmante: serve il cambio di marcia decisivo ai 300 metri per il campione in carica. Il 23enne chiude in 3’42’’58, tempo che gli vale il secondo. Il 3’43’’75 di Guy gli regala un coraggioso argento e il bronzo va all’esperto canadese Ryan Cochrane (3’44’’59). Quarto l’americano Conor Jaeger, bronzo nel 2013.
Sun Yang commosso sul gradino più alto del podio dei 400 stile libero. Per il cinese si tratta del sesto titolo mondiale in vasca lunga. Photo Andrea Staccioli/Deepbluemedia/Insidefoto
La campionessa in carica Katinka Hosszu prepara il bis iridato nei 200 misti femminili nella prima delle sue sette gare individuali a cui risulta iscritta a Kazan. In semifinale si conferma solidissima in una condizione già formidabile. Dopo il 59’’56 a metà gara, ferma il cronometro a 2’06’’84, ovvero secondo crono mondiale all-time. Va a migliorare il record europeo di 2’07’’30 ottenuto al mattino in batteria. Nella sua scia – la sensazione è che potrà lottare solo per le posizioni dietro alla formidabile Iron Lady – c’è Siobhan-Marie O’Connor (Gran Bretagna), mentre Ye Shiwen, oro olimpico in carica, entra in finale con l’ultimo posto disponibile. Da segnalare il 2’11’’46 – nuovo record del mondo Juniores – dell’ucraina naturalizzata turca Viktoria Zeynep Gunes. Crono che la posiziona tra le prime delle escluse per la finale di domani.
Nei 50 farfalla maschili non finisce out dalla finale, per un solo centesimo, l’iridato nel 2013 Cesar Cielo, 23’’29. Sorride il francese Florent Manaudou che spinge al massimo con la sua forza brutale in 22’’84 e guiderà la pattuglia di finalisti di domani. Dietro al transalpino ci sono Nicholas Santos (Brasile) e l’eterno Laszlo Cseh (Ungheria). Eliminati due specialisti europei come Yauhen Tsurkin e il primatista mondiale Rafael Munoz. Così come Chad Le Clos, che puntava alla finale-sprint prima di tentare l’assalto agli ori su 100 e 200 metri del delfino.
Diletta Carli si segnerà il 2 agosto 2015, data della sua prima finale mondiale, quella sui 400 stile libero. La 19enne viareggina giunge settima tra le più forti del mondo sulla distanza. L’allieva di Stefano Morini al Centro Federale di Ostia chiude in 4’07’’30 lontana quasi due secondi dal suo primato personale in una gara che le servirà per il futuro. L’oro è tutto di Katie Ledecky senza alcuna difficoltà nel vincere il suo primo oro mondiale – siamo convinti che ce ne potranno essere altri, visti i quattro del 2013 - a Kazan. Sempre sotto i passaggi del suo record del mondo (1’57’’ ai 200), la 18enne soffre nelle ultime due vasche e rinuncia così al record mondiale. Il suo crono di 3’59’’13 è comunque una prestazione gigantesca. Dietro di lei le umane, ben distanziate: seconda l’olandese Sharon van Rouwendaal in 4’03’’02, seguita dall’australiana Jessica Ashwood in 4’03’’34.
La sfida continua a scaldarsi nei 100 rana maschili. Il sudafricano olimpionico Cameron van der Burgh inaugura la competizione con un fragoroso 58’’49 – record dei Campionati strappato proprio al Peaty versione batteria per 3 centesimi -, nella successiva semifinale. Il giovane britannico ricambia il favore dopo pochi minuti arrivando a 58’’18 a una manciata di centesimi dal suo primato mondiale. La sensazione è netta: si prevede una sfida epocale per lo scettro iridato. Attenzione anche a Giedrius Titenis, lituano anch’egli sotto i 59’’ e terzo più veloce.
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