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Nuoto

Singapore, 25-30 agosto 2015: Quinti Campionati Mondiali giovanili di nuoto – Sesta e ultima giornata

Singapore 2015: Martinenghi freccia d’argento e da record. L’Italia è ottava nel medagliere

L’argento di Nicolò Martinenghi segna l’ultima giornata azzurrina ai quinti Campionati del Mondo giovanili di Singapore. Il 16enne varesino trova la seconda posizione nei 50 rana e rimpingua il bottino italiano di podi a quota sei. L’Italia di Walter Bolognani conferma così il numero di medaglia dell’edizione precedente e si piazza all’ottavo posto nel medagliere finale vinto ancora una volta dall’Australia.

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Si è chiusa con l’assegnazione degli ultimi undici titoli mondiali la rassegna FINA riservata agli Under 18 consumatasi all’OCBC Aquatic Centre di Singapore. Un Mondiale Junior che al suo epilogo non ha smesso di regalare soddisfazioni anche per i colori italiani. La pattuglia azzurrina del c.t. Walter Bolognani non rinuncia a salire sul podio iridato e si gode la super prestazione di Nicolò Martinenghi (in copertina nella foto di A.Masini /Deepbluemedia /Insidefoto). Il lombardo classe 1999 trova una grande medaglia d’argento – al suo primo Mondiale – nei 50 rana maschili. Qualche rimpianto per il quarto posto di Giacomo Carini nei 100 farfalla, gara in cui ha gareggiato in zona podio per tre quarti di gara, così come per la 4x100 mista maschile, squalificata nelle batterie di qualificazione. In ogni caso, la Nazionale italiana conclude la sua avventura mondiale con un bottino totale di sei podi: un oro con Simona Quadarella nei 1500 sl, due argenti e tre bronzi. A distanza di due anni, l’Italjunior conferma lo stesso bottino complessivo di podi ottenuto nell’edizione 2013 a Dubai.

L’Australia vince il medagliere finale, così come accaduto nel 2013, con un totale di 19 medaglie – 9 ori, sette argenti e tre bronzi. Dietro gli aussie si piazza la squadra russa (21 podi, ma con sette titoli), mentre al terzo posto ci sono gli Stati Uniti con 27 medaglie – nazionale più presente sul podio -, ma con soltanto sei ori. L’Italia è ottava nella graduatoria per nazioni ed è la quinta potenza per numero di podi complessivi (sei). Gli azzurrini si confermano la terza migliore squadra europea alle spalle di Russia e Turchia (ovvero della Gunes). Il miglior nuotatore maschile è l’americano Michael Andrew – un oro, tre argenti e un bronzo -, mentre una strepitosa Viktoria Zeynep Gunes (quattro ori individuali) si aggiudica l’award della Federazione Internazionale del nuoto al femminile.

Ma la sesta e ultima sessione di gare si è chiusa per gli azzurrini con il sigillo finale è prestigiosissimo e arriva da Nicolò Martinenghi. Uno dei più giovani di tutto il team azzurro ha l’argento vivo addosso e conclude alla grande il suo primo Mondiale Junior. Il 16enne del Nuoto Club Brebbia si classifica secondo nella finale dei 50 rana. Vince il lituano Andrius Sidlauskas in 27’’99, ma il baby allenato da Marco Pedoja varesino trova un magnifico 28’’03 che gli regala la seconda posizione, il primato personale – precedente a 28’’21 del 26 giugno scorso a Cremona – e lo eleva a 19esimo miglior italiano all-time sulla distanza. Inoltre migliora ulteriormente anche il suo record italiano Ragazzi. In una finale equilibratissima nella quale gli otto nuotatori hanno nuotato in un range compreso in appena 45 centesimi, Nikola Obrovac (Croazia), accreditato del secondo tempo d’ingresso, l’ha spuntata per la medaglia di bronzo.

Una delle grandi speranze per chiudere il Mondiale dell’Italia con un’altra soddisfazione da podio era rappresentata dal delfinista Giacomo Carini. Il piacentino, impegnato nella finale dei “suoi” 200 farfalla, sfiora l’impresa e la medaglia per appena 43 centesimi. Dopo aver nuotato la batteria del mattino in 2’00’’29 – settimo crono d’ingresso – l’azzurrino medagliato ai Giochi Olimpici giovanili e vicecampione europeo sulla distanza, migliora nettamente non andando lontano dal suo primato personale: chiuderà in 1’58’’04, tempo di tutto rispetto – a 48 centesimi dal suo best -  ma non sufficiente per regalargli la sua prima medaglia mondiale a livello Juniores. Eppure ci ha provato, impostando una gara aggressiva dalla corsia laterale numero 1. All’attacco assieme all’oro europeo – e sui 100 a Singapore - Daniil Pakhomov. Quest’ultimo scatta velocissimo al via – passaggio ai 100 metri da 54’’79 -, Carini prova a inseguirlo nel suo ritmo indiavolato e l’azzurro si gioca il podio con il giapponese fino agli ultimissimi metri. In testa, però, il russo cede al prepotente ritorno del giapponese Nao Horomura che vince in 1’56’’80, facendo meglio di Pakhomov per 13 centesimi. Dietro di loro arriva il ritorno velocissimo – ultimi 50 metri da 30’’53 – dello statunitense Mike Thomas, capace di beffare un Carini in fase calante dopo lo sforzo iniziale per poco più di quattro decimi.

Niente medaglie italiane, nonostante i due azzurrini qualificatisi per l’ultimo atto, nella gara regina al maschile dei 100 stile libero. Vince Kyle Chamlers che soffia al fresco primatista – l’aveva ottenuto ieri in semifinale - Pedro Spajari anche il record dei Campionati. L’australiano conquista così il titolo – il secondo individuale dopo quello sui 50 - ottenendo anche il record della manifestazione in 48’’47. Staccato di 40 centesimi è l’americano oro sui 200 metri Maxime Rooney, che si aggiudica l’argento davanti all’altro brasiliano – Spajari chiude solo quarto – Felipe Souza. Gli italiani finiscono nelle posizioni immediatamente dietro il podio. Il vicecampione europeo sulla distanza Alessandro Miressi è quinto in 49’’61, mentre Alessandro Bori è ottavo e ultimo tra i finalisti, in 50’’16.

Positiva la prova dell’azzurrina Giulia Verona, qualificatasi in mattinata con il quarto tempo d’ingresso per la finale dei 200 rana femminili. La ranista vicecampionessa d’Europa in carica, non va oltre la quinta posizione. La cremonese chiude la sua prova in 2’25’’90, abbassando il suo primato personale di un centesimo. Ma vince la protagonista totale Viktoria Zeynep Gunes, imprendibile e autrice del nuovo primato mondiale giovanile – già detenuto da lei stessa, quando nuotava sotto la bandiera ucraina - grazie a una straordinaria ultima vasca nuotata in 36’’12. Per lei arriva un grandioso 2’19’’64 – quarta atleta di sempre capace di scendere sotto i 2’20’’ - ad appena 53 centesimi dal record del mondo di Rikke Moeller Pedersen. Un crono che sarebbe valso alla Gunes addirittura il titolo mondiale Senior a Kazan, dove la turca venne eliminata in semifinale! Sul podio vanno anche le due russe Mariia Astashkina e Sofia Andreeva, staccate rispettivamente di 4,97 e 5,28 secondi. Un abisso. La 17enne di nazionalità turca ma nata in Ucraina ottiene il Grande Slam nella rana – ori su 50, 100 e 200 – a cui c’è da aggiungere il titolo conquistato sui 200 misti, anche in questo caso col primato mondiale Junior. È lei la più vincente a Singapore 2015, perlomeno a livello individuale.

I 200 dorso maschili vanno, a sorpresa, appannaggio dello spagnolo Hugo Gonzalez, primo col tempo di 1’58’’11 e autore di un ritorno da oro – era terzo all’ultima virata – che gli consente di sopravanzare gli statunitensi Michael Taylor (1’58’’39) e Austin Katz (1’58’’51. Fuori dal podio uno dei grandi favoriti alla vigilia come Luke Greenbank, in testa fino a metà gara e soltanto quarto all’arrivo. Il britannico precede un ottimo Jacopo Bietti. Il dorsista classe 1998 in forza all’Aniene trova un buon 1’59’’58. Eliminato nelle batterie Lorenzo Glessi, 26esimo piazzato in 2’05’’09.

Un risultato importante arriva anche da Rachele Ceracchi, condizionata dalla sfortuna – ovvero dai centesimi di troppo - in questi suoi Campionati Mondiali 2015. La romana accede alla sua prima finale iridata in carriera e arriva nei 200 stile libero e si piazza in quinta posizione. Il crono 2’01’’09 peggiora quanto nuotato al mattino in batteria: 2’00’’77. Vince la canadese Taylor Ruck, che si conferma regina dallo stile libero al femminile dopo il successo nei 100 metri nella giornata di giovedì. La nordamericana trova il successo in 1’57’’87, abbassando di 29 centesimi il record della manifestazione colto da Tamsin Cook durante la staffetta 4x200 di martedì scorso. In piazza d’onore arriva il talentino russo Arina Openysheva, in recupero netto nella seconda metà di gara, che giunge a 41 centesimi dalla vincitrice. Terza l’americana Hannah Cox (1’59’’28 il suo crono).

Rikako Ikee ottiene la sua personalissima doppietta sulle distanze più brevi del delfino. E dopo il successo nei 50, la giapponese vince anche i 100 metri in 58’’28. Per lei arriva anche il nuovo primato dei Campionati. L’argento è del Canada con Penny Oleksiak a 22 centesimi dalla vincitrice, mentre la medaglia di bronzo se l’aggiudica Gemma Cooney (58’’98).

Entusiasmante la lotta per l’oro nei 1500 stile libero maschili, vissuti sul duello incertissimo tra lo statunitense Taylor Abbott e il brasiliano Brandonn Almeida. Vince il secondo grazie al sorpasso decisivo nell’ultima delle 30 vasche complessive. Il suo tempo vincente si ferma dopo 15’15’’88, 77 centesimi meglio rispetto ad Abbott. Il bronzo va allo spagnolo Cesar Castro, terzo in 15’17’’10.

Nella finale dei 50 stile libero femminili, la Russia va per la prima volta in cima in una gara individuale al femminile – fatto sorprendente vista la tradizione della Nazionale - grazie a Mariia Kameneva, vittoriosa in 25’’12. Seconda ancora la giapponese Rikako Ikee, staccata di 12 centesimi. Terza l’australiana Shayna Jack (25’’24).

I rimpianti sono alti per la 4x100 mista maschile, squadra potenzialmente da finale e, perché no, anche capace di lottare per le primissime posizioni. Purtroppo scatta la squalifica in batteria per i quattro azzurrini (Lorenzo Glessi, Nicolò Martinenghi, Giovanni Izzo e Ivano Vendrame) è fatale il cambio anticipato – a -0.09 centesimi - dell’ultimo frazionista Vendrame. Un vero peccato se si considera la condotta di gara che li stava proiettando agevolmente verso i primi posti e un tranquillo ingresso in finale. L’oro è affare tra Stati Uniti e Russia. I russi prendono il largo con la grande prestazione di Daniil Pakhomov nella terza frazione, a farfalla. Nell’ultima parte a stile libero, Maxime Rooney (Usa) non riesce a recuperare il gap sul rivale Kozlov. Il quartetto russo vince in 3’36’’44 che vale il nuovo record del mondo Juniores. Roman Larin, Anton Chupkov, Daniil Pakhomov e Vladislav Kozlov migliorano di 1,64 secondi il primato precedente stabilito ai Giochi Giovanili di Nanchino 2014. Assieme a loro salgono sul podio anche gli Stati Uniti – anch’essi sotto il precedente record – e l’Australia.

Nell’ultima finale dei Campionati 2015, quella della 4x100 mista femminile, le azzurre Martina Rossi (1’02’’88), Giulia Verona (1’09’’66), Aurora Petronio (59’’50) e Rachele Ceracchi (56’’30) chiudono al sesto posto. Il titolo iridato va alla Russia (Irina Prikhodko, Mariia Astashkina, Polina Egorova e Mariia Kameneva), che stabilisce –strappandolo agli Usa – il record del mondo giovanile in 4’01’’05. Sul podio salgono anche i quartetti di Australia e Giappone, lasciando gli Stati Uniti al quarto posto.

Clicca qui per consultare i risultati completi della sesta e ultima giornata di gare all’OCBC Aquatic Centre a Singapore.

 

Il medagliere finale (nella tabella, ori, argenti, bronzi e totale):

 

AUSTRALIA

9

 7

 3

19

RUSSIA

7

4

10

21

USA

6

13

8

27

TURCHIA

4

   

4

CANADA

3

6

3

12

GIAPPONE

3

1

2

6

CINA

2

2

 

4

ITALIA

1

2

3

6

BRASILE

1

2

1

4

GRAN BRETAGNA

1

1

 4

6

SPAGNA

1

1

3

5

LITUANIA

1

 

1

2

NUOVA ZELANDA

1

 

1

2

ROMANIA

1

   

1

UCRAINA

1

   

1

SVEZIA

 

2

 

2

UNGHERIA

 

1

 

1

CROAZIA

   

1

1

EGITTO

   

1

1

VENEZUELA

   

1

1

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